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La differenza tra Banca Etica e gli altri istituti finanziari

Il Comitato Etico di Banca Popolare Etica ha studiato i 23 punti che differenziano Banca Etica da un istituto tradizionale.

Leggi la presentazione di Leonardo Becchetti, presidente del Comitato Etico, e scarica gratuitamente il documento in formato .pdf che li raccoglie:

Vai qui per leggere i 23 vantaggi in breve e condividili su Twitter!

La differenza tra Banca Etica e gli altri istituti finanziari in 23 punti

Presentazione a cura di Leonardo Becchetti – Presidente del Comitato Etico di Banca Popolare Etica

Per alimentare la speranza e stimolare il progresso verso il bene comune non basta indicare l’orizzonte e ragionare di utopie non incarnate. Bisogna anche tracciare i sentieri che ci avvicinano ad esso e abitare i luoghi dove il nuovo si costruisce.

Come Comitato Etico di Banca Popolare Etica abbiamo sentito la responsabilità di dare il nostro contributo nell’assolvere a questo compito (assieme a tutta la squadra costituita da coloro che si impegnano a contribuire alla crescita dell’istituto) lavorando per chiarire in 23 punti la differenza tra la Banca e gli altri istituti finanziari. Quella differenza per la quale tutti i portatori d’interesse sono disposti a sacrificare parte dei loro benefici monetari pur di far camminare e crescere questo sogno divenuto realtà. Se infatti esiste un premio etico che i portatori d’interesse sono disposti a corrispondere alla Banca, tale premio etico potrà sussistere e ampliarsi quanto più chiariamo, tuteliamo e potenziamo la differenza che Banca Etica rappresenta rispetto al resto del mondo bancario-finanziario.

I 23 punti individuati sottolineano come Banca Etica rappresenti una forma di impresa sociale originale che, nell’alveo della tradizione cooperativa, costituisce una risposta nuova alle nuove sfide del tempo della globalizzazione. Una risposta che innova rispetto a tale tradizione, perché intende competere con le imprese classiche contendendo loro quote di mercato attraverso l’utilizzo dell’etica come fattore competitivo. E che estende il principio della mutualità circolare tradizionale in direzione di una mutualità allargata nella quale i portatori d’interesse garantiscono un beneficio alla Banca, affinché la stessa lo restituisca non necessariamente a loro stessi quanto piuttosto a soggetti terzi ritenuti particolarmente bisognosi. Da questo punto di vista Banca Etica fa proprio il concetto di reciprocità indiretta che rappresenta la scintilla più fertile per la diffusione dei principi di reciprocità e gratuità.

Tra i 23 punti uno fondamentale è la capacità di Banca Etica di stimolare contagio nella responsabilità sociale attraverso il “voto col portafoglio” dei risparmiatori e il suo stesso “voto col portafoglio” nelle scelte di risparmio dei propri fondi di investimento.  La storia di questi anni del “pioniere” ha dimostrato come l’uso dei consumi e dei risparmi per premiare le aziende che sono all’avanguardia nella promozione della responsabilità sociale e ambientale è una leva potentissima, e ancora solo parzialmente utilizzata, che può cambiare radicalmente il sistema economico orientandolo verso il bene comune.

Abbiamo nelle nostre tasche le chiavi dei lucchetti delle nostre catene ma ancora non lo sappiamo. Il mercato siamo noi e la storia di Banca Etica e l’identificazione e la tutela del suo vantaggio etico hanno un’importanza fondamentale per fare cultura e aiutare tutti a comprendere l’enorme potenzialità che abbiamo per promuovere il cambiamento. I 23 punti descritti in questo libretto rappresentano infatti il risultato e il compimento della storia della Banca a oggi, ma solo la perseveranza e la fedeltà agli obiettivi statutari potranno garantire che il vantaggio etico competitivo sarà mantenuto o accresciuto in futuro. È una foto di quello che la Banca è e ha realizzato a oggi. La garanzia che sarà così o meglio in futuro dipenderà soltanto dalla qualità del cammino che le persone che danno forma alla Banca sapranno fare. Un altro punto decisivo del vantaggio etico competitivo (e forse quello più faticoso da perseguire e salvaguardare) è quello dei processi. Fuori dalla logica perversa del consequenzialismo per cui ciò che conta è il risultato perseguito a qualunque costo, Banca Etica ha scelto la logica del benessere partecipativo.

Ciò che conta non è solo il risultato ma anche e soprattutto ciò che accade nel tragitto fatto per raggiungerlo. Nella pazienza di costruire un percorso condiviso dal basso tra i vari portatori d’interesse sta un’altra delle grandi ricchezze della Banca, da preservare affinché la sua differenza continui a essere visibile ed efficace nel tempo.

23 vantaggi in breve

1) una banca di frontiera: pionieri del risparmio responsabile e del voto  col portafoglio, non ci interessa l’interesse

2) no all’alibi della filantropia per tappare i buchi dei danni fatti dalla finanza, responsabili subito

3) noi soci valutiamo chi e cosa finanziare, e siamo solidali in forma circolare, io do a te, tu dai ad altri: win-win etico

4) siamo una cooperativa, i dirigenti sono soci come noi, votati e controllati dagli altri soci in forma diretta, senza intermediari

5) gli organi statutari di proposta e di controllo provengono dalla base e sono autonomi, al centro e in periferia

6) con la comunità di azione decidiamo insieme, banca e soci, come prestare il nostro denaro

7) non giochiamo alla finanza casinò… e vinciamo sempre, possiamo aiutare a uscirne chi ci è cascato!

8) Volete sapere chi e cosa finanziamo? Semplice, basta guardare sul web!

9) In prima fila con i nostri soldi e la nostra gente contro le mafie e l’usura, per i diritti civili e la democrazia

10) I nostri soldi vanno anche a Sud, Banca Etica investe nei territori più difficili abbandonati dal sistema bancario classico

11) Non scappiamo di fronte alla crisi, la affrontiamo non pensando solamente al nostro interesse, ma a quello di tutti

12) Vogliamo contaminare l’economia reale, scegliamo e premiamo le imprese responsabili inserendole nei nostri fondi

13) Raccogliamo risorse per fondi di garanzia per i non bancabili, per finanziare microcredito assistenziale e imprenditoriale

14) Siamo i “Pierini” della finanza: andiamo alle assemblee delle imprese a chiedere conto dei loro comportamenti

15) Noi soci premiamo la Banca, lei premia noi con i suoi comportamenti ma anche con la partecipazione e la condivisione degli utili

16) NO trading finanziarioSì cooperazione, servizi sociali, ambiente, cultura x attenzione alle conseguenze delle attività economiche

17) Applichiamo i criteri di eticità al nostro portafoglio titoli: non investiamo in Stati e in aziende irresponsabili

18) Non lavoriamo nei paradisi fiscali, dove si evade, si elude, si specula su cibo, materie prime, valute, popolazioni: cool!

19) Fondazioni bancarie piene di denaro, Fondazione e area culturale di Banca Etica piene di idee: originali 

20) NO alle retribuzioni ed agli incentivi mega per i manager bancari, in Banca Etica rapporto max. 1:6: unici

21) Banchiere ambulante non retribuito a provvigione ma anche per attività culturale coi soci sul territorio

22) Una testa un voto, così siamo indipendenti, non comprabili… e democratici

23) Olè, siamo in Spagna, la finanza etica funziona e si diffonde in Europa