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Banca Etica: no alla penalizzazione delle cooperative

Banca Etica: no alla penalizzazione delle cooperative
Basta colpire cittadini fragili e imprese sociali – A pagare sia chi ha innescato la crisi

 

Roma, 6 settembre 2011_Banca popolare Etica, il primo istituto di credito italiano interamente dedito alla finanza etica, è contraria alla misura inserita nella manovra economica all’esame del Parlamento che prevede un sensibile peggioramento del regime fiscale per le cooperative.

Se la misura sarà approvata – ha detto il presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri – ancora una volta assisteremo a un vergognoso attacco ai cittadini più fragili di questo Paese e a quelle imprese sociali che anche durante la crisi hanno dimostrato capacità di tenuta aumentando servizi e posti di lavoro. Il regime fiscale previsto per le imprese cooperative è stato peggiorato più volte nel corso degli ultimi 15 anni e nonostante questo le cooperative sono cresciute con successo nello sviluppo di un’economia mutualistica, radicalmente diversa da quella che ci ha portato a questa crisi. Eppure il Governo Italiano continua a dimostrasi timido nell’aggredire il motore finanziario della crisi e quindi a presentare il conto a speculatori, grandi evasori fiscali, grandi patrimoni,mentre alza un pugno di ferro contro le imprese sociali e i cittadini più fragili che usufruiscono dei loro servizi. Le cooperative – in particolare quelle sociali – rappresentano una larga parte della base sociale di Banca Etica e della nostra clientela: da 13 anni lavoriamo per garantire risorse finanziarie a queste imprese che mettono il bene comune prima del profitto e da 13 anni le vediamo colmare un po’ alla volta i troppi buchi lasciati vuoti dallo stato sociale, nonostante gli inaccettabili ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Le vediamo crescere nonostante tutto e vediamo crescere con loro il numero di persone fragili che finalmente hanno un lavoro, un asilo, un’assistenza domiciliare. E’ inaccettabile che a pagare siano tutti loro mentre speculatori ed evasori sono marginalmente coinvolti e non si attua una logica progressiva sui patrimoni. L’obbligo di risanare i conti dello Stato va perseguito attraverso misure socialmente eque. Banca Etica – insieme alle reti civili e sociali italiane – propone ad esempio la tassazione delle transazioni finanziarie, l’abolizione dei paradisi fiscali, la riduzione delle spese militari, l’introduzione di una tassa patriominiale a carico del 20% della popolazione più abbiente e altre misure condivise nell’Appello per la riforma dei mercati finanziari presentato a Terrafutura nel 2009 e aggiornato nel 2011”.

Per maggiori informazioni:
Chiara Bannella, ufficio stampa Gruppo Banca Popolare Etica
06.42016060 – 334.6883414 – cbannella@bancaetica.com