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Nuovo CdA per Banca popolare Etica – Ugo Biggeri confermato presidente

Si è conclusa poco fa l’Assemblea Generale delle socie e dei soci di Banca popolare Etica chiamata ad approvare il bilancio e a eleggere il nuovo Consiglio di Amministrazione che guiderà la Banca nei prossimi 3 anni. L’assemblea si è svolta in contemporanea a Padova e a Madrid ed è stata trasmessa in diretta streaming per permettere alle socie e ai soci di seguire il dibattito e – per la prima volta – di votare anche a distanza.

L’assemblea è stato momento culminante di un lungo percorso che ha visto la partecipazione attiva di migliaia di socie e soci coordinati nei 90 gruppi di iniziativa territoriale disseminati in tutta Italia e in Spagna. Hanno partecipato alle votazioni 2.571 soci (pari al 6,5% della base sociale) tra presenti in sala a Padova e Madrid, presenti per delega e votanti online.
L’assemblea ha votato per la prima volta con un nuovo sistema elettorale: i 13 componenti del  CdA sono stati scelti mediante votazione tra 2 liste composte da 9 candidate e candidati; ai quali si aggiungono altri 4 componenti eletti da un elenco di 8 candidati e candidate singoli.

La lista che ha ottenuto più voti è stata la lista “Per Banca Etica” guidata dal presidente in carica, Ugo Biggeri. Il nuovo CdA di Banca Etica è dunque così composto:

·         Ugo Biggeri, presidente

·         Andrea Baranes

·         Nicoletta Dentico

·         Giuseppe di Francesco

·         Anna Fasano

·         Giacinto Palladino

·         Mariateresa Ruggiero

·         Pedro Manuel Sasia Santos

·         Sabina Siniscalchi

……………

·         Adriana Lamberto Floristan

·         Maurizio Bianchetti

·         Marco Bianchi

·         Marco Carlizzi

 

L’Assemblea ha confermato il sovrapprezzo di euro 5,00 per ogni azione ordinaria di Banca Popolare Etica s.c.p.a.; quest’anno ha altresì stabilito che fermo restando che il sovrapprezzo è dovuto per qualunque quantitativo sottoscritto, è facoltà del Consiglio di Amministrazione accordare una riduzione dell’ammontare di detto sovrapprezzo, nel caso di sottoscrizione di n. 20 azioni o multipli di 20, nella misura necessaria ad attribuire ed all’esclusivo fine di attribuire al sottoscrittore una o più azioni ordinarie c.d. premio (Bonus Shares), nella misura di una ogni 20 azioni sottoscritte. Le Bonus Shares potranno essere attribuite nell’ambito della prossima offerta al pubblico di azioni ordinarie della Banca che verrà avviata dopo la pubblicazione del nuovo Prospetto Informativo, una volta approvato dalla competente autorità.

L’Assemblea ha anche approvato il bilancio 2015 che conferma la costante crescita della prima – e tutt’ora unica – banca italiana interamente dedita alla finanza etica. Banca Etica ha registrato un +9% dell’esposizione nei confronti di famiglie, imprese e organizzazioni nonprofit, per un totale di prestiti accordati pari a circa  865 milioni. Banca Etica ha contenuto le sofferenze nette allo 0,65% contro il 4,94% della media del sistema bancario rilevata dall’ABI. Questi risultati sono stati possibili grazie all’impegno dei lavoratori e delle lavoratrici di Banca Etica e dei soci e delle socie che hanno rafforzato la loro partecipazione al capitale sociale portandolo a superare i 54milioni di euro (+9% rispetto al 2014). La solidità patrimoniale di Banca Etica è evidenziata dal coefficiente di vigilanza CeT1 (Common equity Tier 1) che ha raggiunto l’11,32% al 31 dicembre 2015. In Italia e in Spagna sono sempre di più le persone e le organizzazioni che scelgono la finanza etica per gestire i propri risparmi e la propria operatività bancaria: i clienti risparmiatori di Banca Etica nel 2015 hanno superato il numero di 45mila con una crescita del 13% rispetto all’anno precedente che ha portato a una raccolta complessiva di 1 miliardo e 70milioni di euro (+9% rispetto al 2014). L’esercizio 2015 ha registrato un utile netto di 750mila euro. Sulla gestione caratteristica, che si è chiusa in linea con la media dell’ultimo quinquennio, hanno inciso gli ingenti contributi aggiuntivi (pari a circa 800 mila euro)  richiesti a fine anno per incrementare i diversi fondi di salvataggio delle banche in crisi.