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Una cooperativa radicata nel territorio – scopri ACTL

Di Corrado Fontana, giornalista di Valori.it

Poco meno di 500 persone, tra soci lavoratori e collaboratori, rappresentano l’anima di Actl di Terni.

Psicologi, pedagogisti, logo/fisioterapisti, sociologi, educatori, mediatori culturali, linguistici e familiari, animatori, operatori sanitari e sociali, ausiliari socio-assistenziali compongono questa cooperativa sociale nata negli anni ’80 e oggi fondata più che mai su due pilastri: l’impegno e la professionalità delle persone da un lato, e l’attenzione condivisa ai luoghi dove l’organizzazione è radicata, dall’altro.

Actl è tra i soci fondatori di Banca Etica e la cooperativa vanta con la banca una «concrescenza di valori».Il presidente Sandro Corsi sottolinea con forza, il legame profondo con la provincia ternana; e uno sguardo che abbraccia il territorio perugino, lambendo le aree dell’Umbria al confine con il Lazio, nelle province di Rieti e Viterbo. «Crediamo – specifica il presidente – che una cooperativa sociale debba esprimere nel modo più diretto possibile l’interesse generale della propria comunità, come del resto prescrive la legge 381. Noi crediamo in questo, non facciamo perciò investimenti internazionali o franchising, perché vogliamo avere davanti ciò che facciamo. Il nostro patrimonio è del territorio dove operiamo, lo sono i nostri servizi e le nostre comunità terapeutiche».

Parole che denotano un’impronta decisa, nella quale ricadono i moltissimi servizi educativi e socio-sanitari messi in campo dalla cooperativa. Servizi rivolti ad anziani, disabili – con particolare attenzione alla salute mentale – e minori. Quelli per gli immigrati e le persone soggette a dipendenze. Ma senza dimenticare le attività di turismo sociale e promozione culturale, l’agricoltura sociale e il contributo prezioso della cooperativa di inserimento lavorativo per persone svantaggiate Alis, che impiega altre 100-150 persone.

Un universo articolato, in continua relazione con il territorio, grazie a circa 3500 utenti che ai servizi di Actl si rivolgono, oltre alle 600 persone ospiti nelle varie residenze. Con una strategia ben definita che – spiega ancora Corsi – punta all’edificazione di strutture proprie, facendo anche investimenti iniziali importanti, per poi non essere sottoposti alle forche caudine degli affitti, degli oneri successivi, delle scadenze.

Strutture che possano avere una redditività economica e sociale, ovvero margini da reinvestire nell’attività della cooperativa medesima.

Come potrebbe avvenire con la prima struttura provinciale mirata alla cura e assistenza di persone con problemi dello spettro autistico, dove troveranno spazio aree residenziali e servizi diurni, con laboratori legati all’agricoltura sociale.

Una realtà in via di ultimazione anche grazie a Banca Etica, quale principale partner finanziario di un’opera da quasi 2 milioni di euro; e progettata in collaborazione con l’Associazione nazionale genitori soggetti autistici (Angsa). Ma non solo. Perché – in collaborazione con il ministero dei Beni culturali – è in corso di avviamento un’altra esperienza nuova di Actl. Un progetto di ristorazione sviluppato a partire dal restauro di un ex mulino del 1600 in Valnerina, cui si assocerà un servizio di micro-residenzialità nell’ambito del turismo sociale. Mentre è in programma – a medio o lungo termine – la nascita di un nuovo centro psicopedagogico e di una comunità per minori nella città di Terni.

Come si intuisce, insomma, Actl non intende smettere di crescere. E dopo un ottobre 2018 ravvivato da numerosi eventi pubblici e di matrice culturale, dedicati al 40° anniversario dell’importantissima legge Basaglia (#Terni180), che ha rivoluzionato il trattamento delle patologie psichiatriche, la cooperativa torna alle attività quotidiane.