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PULIRE DENTRO SENZA INQUINARE FUORI

a cura di Corrado Fontana, giornalista di Valori.it

Le vie della green economy, si potrebbe dire, sono infinite. E una sembra aver collegato stabilmente Vicenza con Romano d’Ezzelino e Mussolente. Nel capoluogo di provincia ha infatti una sua filiale Banca Etica, e nei due piccoli centri vicini hanno sede le unità produttive e il magazzino di Verdevero, impresa specializzata nella produzione e vendita – per ora online – di detersivi ecologici per la casa, in particolare rispettosi degli standard previsti dalla normativa Ecolabel. Detersivi venduti in confezioni interamente riciclabili e con plastica PET, dove necessario, cioè potenzialmente riciclabile all’infinito, «poiché oggi – precisa Fabrizio Zanetti, socio di maggioranza e anima del progetto imprenditoriale – non è disponibile sul mercato una plastica compostabile per i detersivi».

Zanetti ricorda come la collaborazione con la banca sia iniziata da un incontro di persone a un gruppo di acquisto solidale di Bassano del Grappa. E aggiunge: «Mi sembrava logico – spiega –, per affinità di vedute, rivolgermi a Banca Etica, e che questo fosse un modo per dare continuità alla nostra mission, collaborando con un partner finanziario che avesse dei fini in comune. E attorno all’obbiettivo della cura dell’ambiente ce ne sono altri minori condivisi: l’etica delle relazioni, innanzitutto, e il sostegno dei territori e delle persone che hanno progetti come il nostro. Così siamo partiti aprendo un conto corrente e siamo arrivati, qualche mese fa, ad ottenere un grande finanziamento per lo sviluppo futuro».

L’azienda, con dodici dipendenti e una serie di collaboratori sparsi per l’Italia, occupa un totale di diciotto persone e prevede da un lato di riorganizzarsi, spostandosi del tutto a Mussolente; dall’altro di investire sulla distribuzione territoriale nei piccoli negozi di prossimità, dopo aver consolidato per anni la propria presenza grazie all’e-commerce, motivo per cui Verdevero ha una grande platea che la segue sul Web: 50mila i clienti attivi in rete, una pagina Facebook con altrettanti followers, un gruppo Facebook da 22mila persone e altre 15mila che la seguono su Instagram. 

E a confermarlo sono anche le parole di Francesco Tretti, responsabile della filiale di Vicenza, il quale sottolinea che la società «ha un’attività in forte sviluppo, sta cercando di internalizzare alcune produzioni e ha brevettato nuovi prodotti, sia detersivi che contenitori da riciclo. Oltre ad aver stretto relazioni con il locale Git di Banca Etica e ad aver superato con ottime referenze le valutazioni sociali che abbiamo eseguito».

Dal punto di vista commerciale, insomma, le note sembrano tutte positive. Ma c’è un altro aspetto che contraddistingue l’impresa, ed è la volontà di trasmettere un messaggio ambientalista che è sì funzionale al business ma comunque sentito e condivisibile. Non ha caso Zanetti ribadisce l’obiettivo “educativo” della propria azione: «Fino a ieri si otteneva la pulizia ma, nello stesso tempo, s’inquinava. Ora puoi ottenere lo stesso risultato di pulizia con un prodotto testato e senza danneggiare l’ambiente ogni volta che scarichi l’acqua del secchio, fai una lavatrice, lavi piatti o accendi la lavastoviglie. Ci sono metodi alternativi all’utilizzo della candeggina, per esempio, ricordando che pulizia e disinfezione sono due concetti diversi. E anche se il marketing ci ha portato a voler disinfettare ogni cosa, questo è un problema per l’ambiente e per le persone, perché siamo troppo esposti a virus e batteri, uccidiamo anche i batteri buoni e finiamo per abitare in un ambiente sterile: un eccesso se ciò che ci serve è “solo” pulire la casa. E se un’emergenza sanitaria richiede di disinfettare, esiste un modo per farlo senza impiegare una bomba chimica».

Buoni principi da applicare valutando necessità individuali e prodotti disponibili, insomma, considerando sempre il rapporto tra costi e benefici delle nostre pratiche. E se i detersivi ecologici possono avere talvolta un prezzo al litro superiore rispetto a quelli tradizionali, ammette lo stesso Zanetti, è pur vero che non è questo l’unico parametro che merita di essere considerato.

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