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Banca Etica presenta il bilancio semestrale

Banca Etica presenta il bilancio semestrale

Approvata dal Consiglio di Amministrazione la semestrale di BANCA POPOLARE ETICA con un utile di oltre 1 milione e 800.000 euro, che indica una crescita del 50% rispetto al dato realizzato in tutto il 2006 mentre è del 25% l’aumento su base semestrale delle masse intermediate.
Abbassamento di 0,15% dello spread sui mutui prima casa.

Roma, 3 ottobre 2007. Un utile di oltre 1.800.000 euro, 200 dipendenti, 11 filiali in Italia, 25 banchieri ambulanti, nodo finanziario di una rete di organizzazioni, cooperative sociali, associazioni che rappresentano 4 milioni di italiani socialmente responsabili, relazioni col mondo della finanza etica internazionale, possibili scenari di banca europea.
Sono solo alcuni dei segnali della forte crescita ma soprattutto dell’entusiasmo nel futuro che mostra la BANCA POPOLARE ETICA che ha presentato oggi a Roma il suo trend di crescita. E’ grande la soddisfazione per un risultato che a 8 anni dall’apertura del primo sportello a Padova indica che il sogno di una finanza etica sostenibile è realizzabile.
“Noi leggiamo diversamente la realtà e riusciamo a dare risposte ai nuovi bisogni della gente. Le energie rinnovabili, il consumo critico, il microcredito sono la strada del futuro per tutti, per noi sono il presente”, è Fabio Salviato, presidente e fondatore della banca a parlare. “Abbiamo innovato il mercato bancario con la nostra visione sociale, siamo una banca sicura e trasparente e la gente lo sa. Il 18 settembre scorso, mentre a Londra davanti alla Northern Rock c’era la fila di clienti che allarmati per la crisi di liquidità ritiravano i loro soldi, a Palermo stava aprendo la nostra filiale e c’era la fila anche lì ma per portare risparmio. Bisogna fare attenzione alla crisi di fiducia, una banca vive di quella”.
Nata nel 1999, oggi BANCA POPOLARE ETICA ha una volume di masse intermediate superiore a 800 milioni di euro, attore quindi a tutti gli effetti del mercato del credito. “La qualità del nostro credito è molto elevata, e lo dimostra la percentuale di sofferenze nette sui crediti erogati che è solo lo 0,15% (persino inferiore a quello della Grameen Bank) in un mercato tradizionale che in media si assesta intorno a sofferenze del 4%”, diceMario Crosta, direttore generale della banca. “Questo è possibile grazie alla rete sociale di cui disponiamo sul territorio, che ci aiuta a creare fiducia nelle relazioni. La nostra banca, inoltre, sta investendo nel meridione del paese più di quello che lì raccoglie, segno dell’alto valore sociale che riconosciamo allo sviluppo economico”
Una banca – ricorda sempre il direttore – che, a poche settimane dalla nascita ha dovuto rivedere il suo progetto iniziale. Nata per essere banca di secondo livello, una sorta di mediocredito, quindi prestiti solo a persone giuridiche – nel caso di Banca Etica tra l’altro appartenenti al terzo settore – in poco tempo ha dovuto offrire prodotti alle persone fisiche che chiedevano numerose di esserci e contare. Quindi carte di debito, conti correnti, carta di credito e tutto quello che ciò comporta in termini di modello organizzativo.
Oggi, i dati danno ragione all’intuizione iniziale e anche al cambiamento di rotta.
“La responsabilità che abbiamo nei confronti dei nostri clienti ci porta continuamente a rivedere le condizioni applicate, ribadisce Mario Crosta. L’utile di questo primo semestre 2007, per esempio, ci ha permesso di abbassare lo spread sui tassi dei mutui prima casa, non solo sulle nuove pratiche ma, e questo è il dato rilevante e che ci distingue dal mercato, su tutte le pratiche già in corso. Inoltre, prelevare a sportelli non di Banca Etica o appartenenti alle BCC in convenzione con noi, costa solo 1,25 euro contro 1,75 o addirittura 2 euro della altre banche. Se si pensa alla media di operazioni di un cliente in un anno, parliamo di un risparmio di circa il 70%. Ancora: chi estingue un mutuo in anticipo non paga penale. E sono tanti altri i prodotti su cui siamo competitivi: non per attirare clientela, bensì per rispettare uno dei nostri principi di etica del profitto. Non si può chiedere fiducia senza mostrarne: i cittadini responsabili, aggregati o meno in associazioni, sono i veri attori del cambiamento”.
“Una banca felice”, ricorda Leonardo Becchetti, docente di Economia Politica, presidente del Comitato Etico della banca e studioso proprio dei temi della responsabilità sociale e dell’economia della felicità. “In Banca Etica non c’è lo stress della performance, ma l’attenzione a rimanere in armonia con l’ambiente, a creare valore sociale, a rispondere alle richieste della rete di riferimento, a innovare la finanza al servizio del bene comune. Non è possibile massimizzare il valore sociale se l’obiettivo del profitto viene prima di tutti gli altri valori. I clienti di Banca Etica votano col portafoglio un programma politico: quello della dignità della persona e dell’ambiente. La diversità della Banca Etica sta nella sua scala di valori: tutti ne hanno una e quindi hanno un’etica, è da vedere se quello che viene dichiarato risponde ai veri obiettivi. Quella di Banca Etica è nota e la rende una banca sicura per tutti”.
Trasparenza, sicurezza, fiducia, ambiente, sociale sono le parole chiave di una banca che ha a cuore la massimizzazione del valore sociale non quello economico, raccogliendo la sfida di mettere in atto processi di cambiamento.