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Finanza etica

Informazione e formazione critica sulla finanza

Etica e cooperativa

Da Riace all’Africa: continuiamo a batterci per uno sviluppo sostenibile e inclusivo

Banca Etica è per sua natura un punto di incontro tra realtà impegnate a costruire un sistema economico e sociale più sostenibile, inclusivo e giusto. Per questo sosteniamo e promuoviamo tutte le forme di inclusione sociale e finanziaria delle persone, anche migranti.

Finanziamo un grande numero di organizzazioni impegnate in progetti seri di formazione e integrazione sociale e lavorativa di richiedenti asilo e rifugiati arrivati in Italia per cercare una vita migliore e che hanno molto da offrire alle nostre comunità dove l’invecchiamento della popolazione mette in pericolo la tenuta del welfare e dell’intero sistema economico, con vaste aree del Paese che si spopolano e che hanno bisogno di nuovi cittadini. Banca Etica ha finanziato 117 organizzazioni in questo settore, per un totale di oltre 73 milioni di euro che hanno permesso l’accoglienza e l’inserimento di circa 15mila rifugiati.

Non solo, Banca Etica raggiunge circa 45 mila persone nelle aree critiche del pianeta (Africa, Medio Oriente e Asia, America Latina ed Europa dell’Est) con le proprie attività di microfinanza nel mondo, che mirano a favorire l’empowerment di chi, in quei paesi, vuole emanciparsi socialmente ed economicamente.

Per la prima volta nella nostra ventennale storia, questa modalità di lavoro sembra stridere fortemente con una versione semplificata del sentire comune che, anche di fronte a problemi oggettivamente complessi, viene ridotto a pochi banali e pericolosi slogan: uno scenario in cui chi fa solidarietà subisce attacchi pesantissimi e chi prova a costruire ponti invece che barriere viene ostacolato.

Banca Etica giudica gravissimo e miope l’orientamento del Governo italiano che vorrebbe smantellare il sistema degli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).
Gli Sprar sono un’eccellenza che favorisce l’inserimento sociale ed economico dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Italia, nell’interesse anche delle comunità che li accolgono. Questo sistema coinvolge oggi 1200 Comuni per un totale di 877 progetti che garantiscono accoglienza degna a oltre 35.000 persone.

La scelta del Governo di ridurre drasticamente queste esperienze favorendo la creazione di grandi centri dove le persone vengono ospitate senza alcun percorso di integrazione, rischia di aumentare il disagio sociale e le tensioni nelle comunità.

In questa politica che smantella le realtà virtuose, si inserisce la notizia dell’arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, protagonista di un modello di accoglienza al cui avvio Banca Etica ha contribuito anni fa con un finanziamento. Se ci sono state delle irregolarità amministrative, è fondamentale che i magistrati facciano ogni dovuta indagine per verificare eventuali illeciti, che vanno contrastati con fermezza, ma è altrettanto fondamentale che tale eventualità non metta in discussione l’importanza delle migliori pratiche ed esperienze di accoglienza, come quella – riconosciuta a livello internazionale – di Riace. Sono inaccettabili i tentativi di criminalizzazione nei confronti delle organizzazioni e delle persone che lavorano nel sistema dell’accoglienza in Italia.

Ci schieriamo a fianco di chi non si arrende, con le nostre attività finanziarie e anche attraverso l’impegno alla sensibilizzazione e alla promozione di una cultura dell’accoglienza.

Banca Etica ha contribuito alla promozione del film di Andrea Segre, “L’ordine delle cose” che denuncia gli effetti degli accordi tra Italia e Libia per la gestione dei flussi migratori e partecipa al Forum per Cambiare L’Ordine delle Cose. 

Nell’estate del 2018 abbiamo aderito alla giornata “Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità” promossa da Don Ciotti e Libera 

Abbiamo preso posizione contro la chiusura dei porti e al fianco delle ONG, perché la riduzione dello spazio per il soccorso umanitario nel Mediterraneo provoca  un aumento di persone morte e disperse in mare, come confermano le recenti statistiche.

Anche nei prossimi giorni faremo sentire la nostra voce:

  • sabato 6 e domenica 7 ottobre saremo a Lesbos, in Grecia, per discutere con tante organizzazioni internazionali di politiche migratorie e confini, perché sappiamo che il futuro dell’Europa dipende anche dalla capacità della società civile di presentare proposte comuni che superino l’attuale egoismo tra stati e mettano al centro i diritti umani.
  • sabato 6 e domenica 7 ottobre circa 200 tra soci, amministratori, lavoratori del Gruppo Banca Etica sfileranno uniti alla Marcia PerugiAssisi a sostegno di chi si impegna per costruire ponti e non per alzare muri e parteciperanno ai seminari sulla costruzione di un’economia di pace