Liliana Moro
Liliana Moro
"Sono socia di Banca Etica da molto tempo, da quando la filiale di Milano si trovava dietro l'Arcivescovado in un piccolo negozio. La decisione è stata presa di concerto con mio marito: eravamo delusi dalla gestione della Banca precedente, la Popolare di Milano, che da banca degli artigiani e dei piccoli commercianti milanesi con una logica quasi cooperativa, si era trasformata in un feudo di imprenditori senza scrupoli legati alla politica. Eravamo anche preoccupati degli investimenti in aziende militari o a forte impatto ambientale che una banca potesse fare con i nostri risparmi. Così ci siamo volentieri sobbarcati le maggiori spese previste dall'apertura di un conto in Banca Etica (con il vincolo dell'acquisto di azioni) e abbiamo accettato il disagio di non avere assegni (allora erano ancora di uso frequente) e soprattutto dei tempi d'attesa in filiale, quando ancora non era diffuso l'home banking. In realtà ricordo con piacere quelle soste nella filiale di via Melzo dove trovavo impiegati simpatici e ormai ben conosciuti, persone con cui ci si sentiva in sintonia, così come accadeva sovente con gli altri clienti, con cui magari si discuteva del libro portato per ingannare l'attesa."
