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IL COLORE DEI SOLDI: LA FINANZA VISTA DAL CINEMA

IL COLORE DEI SOLDI la finanza, vista dal cinema

 

Nell’ambito delle attività estive, realizzate nello spazio del giardino retrostante il Cinema Garibaldi, gestito dall’associazione culturale Arzach,  con una programmazione di qualità e di ricerca -che contraddistingue da quindici anni questa sala cinematografica- dal prossimo 30 agosto, per tutta la settimana, fino a sabato 3 settembre- viene proposta una breve ma esauriente Rassegna tutta dedicata al tema della finanza ed al rapporto con questo settore delicato ed allo stesso tempo equivoco della vicenda umana.

Come dimostrano continuamente le cronache dei nostri tempi, il ruolo che una certa finanza (nazionale ed internazionale) esercita sulle nostre vite di singoli e sulle società, ha conseguenze spesso devastanti, a causa di gestioni opache (nel migliore dei casi) fino a costituirsi come veri atti criminali, di certo al di fuori di una logica “di servizio” che dovrebbe invece essere il ruolo principale di questa componente delle società moderne.

La Rassegna si compone di cinque films che in modo vario si occupano del problema: dal piano documentaristico (“Capitalism a love story” di M. Moore), a quello storico, con i casi più recenti e clamorosi (“La grande scommessa”, Inside Job”, “The wolf of Wall Street”) senza trascurare gli aspetti più nascosti e sottili del rapporto uomo/denaro/potere (“Le confessioni” di R. Andò). Le proiezioni inizieranno alle 21.30 nell’arena estiva retrostante al cinema, qualora fosse mal tempo la proiezione si effettuerà all’interno.

Il ciclo ha il significativo sostegno di Banca Etica, la realtà italiana più attiva e concreta nel settore della finanza alternativa, che fornisce un modello per una riconsiderazione del rapporto con il credito e la finanza, visti con la corretta ottica di trasparenza, equità e sensibilità, per una economia considerata come un elemento di convivenza civile, pacifica e di vero sviluppo.

ARENA ESTIVA CINEMA GARIBALDI dal 30 agosto al 3 settembre.

I film:

LA GRANDE SCOMMESSA

regia Adam McKay, Usa 2015

Nell’anno 2005, il mercato immobiliare americano appariva più stabile e florido che mai. Chiunque chiedesse un mutuo, preferibilmente a tasso variabile, era quasi certo di ottenerlo. Per questo, quando Michael Burry si presentò in diverse banche per scommettere sostanzialmente contro l’andamento del mercato, nessuno gli negò la possibilità di farlo, e anzi gli risero alle spalle. Michael Burry, però, aveva visto quello che il mondo non vedeva ancora: una pericolosa e crescente instabilità del sistema, peggiorata dalla vendita smodata di pacchetti azionari pressoché nulli, etichettati in maniera fraudolenta.
Il film racconta dunque la scoperta più o meno contemporanea da parte di alcuni uomini della gigantesca “bolla” cresciuta in seno al mercato immobiliare e destinata a scoppiare un paio d’anni dopo con effetti disastrosi. Com’è possibile conciliare lo spettacolo cinematografico, e il tasso fisso d’intrattenimento che deve assicurare, con il racconto di un crack finanziario, dove i protagonisti hanno nomi quali CDO e AAA e la cosa si fa appassionante man mano che si complica?

CAPITALISM A LOVE STORY

Regia M. Moore, Usa 2010

Questa volta Michael Moore prende le mosse da lontano, addirittura dall’Impero Romano, per mostrare come i segnali di decadenza di quella potenza antica siano tutti rintracciabili nella realtà odierna. La domanda è più che mai esplicita e con la risposta già incorporata: quanto è alto il prezzo che il popolo americano paga a causa della confusione operata tra il concetto di Capitalismo e quello di Democrazia? Per Moore i due termini non coincidono anzi sono in più che netta opposizione soprattutto ora, dopo la crisi mondiale di cui tutti paghiamo le conseguenze.
Per sostenere la sua tesi questa volta il polemista di Flint fa un uso molto più ridotto di gag verbali e visive . Perché questa volta il tema è talmente serio
 che lo spazio per la risata non può che essere ridotto. È ora di passare all’azione secondo Moore. Ancora una volta non per sovvertire un sistema ma per riportarlo alla purezza delle origini.

INSIDE JOB

regia C. Ferguson, Usa 2010

Inside Job ha inizio con uno sguardo sull’Islanda, considerata, fino a qualche tempo fa, una democrazia stabile, un paese modello. Un buon posto dove andare a vivere, in cui, però, nell’ultimo decennio, una politica dissennata, dando il via alla deregolamentazione, ne ha determinato la rovina, sul piano ambientale, economico e sociale. Una bolla speculativa, dovuta alla privatizzazione delle banche che con la bancarotta nel 2008 della Lehman Brothers e Aig ha gettato l’Islanda e il mondo intero sul lastrico.
Suddiviso in cinque capitoli, il documentario esamina la crisi globale del 2008 e di cui tutt’ora si pagano le conseguenze, di quello che qualcuno ha definito “tsunami” economico, contestualizzando con precisione la situazione, facendo un passo indietro, mostrando i come e i perché si sia arrivati impreparati a quei drammatici giorni, incapaci di porre rimedio a un meccanismo che, una volta inceppato, ha travolto in maniera inarrestabile l’economia mondiale, causando una recessione senza precedenti.

THE WOLF OF WALL STREET

regia M. Scorsese, Usa 2014

Jordan Belfort è un broker cocainomane e nevrotico nella New York degli anni Novanta. Assunto dalla L.F. Rothschild il 19 ottobre del 1987 e iniziato alla ‘masturbazione’ finanziaria da Mark Hanna, yuppie di successo col vizio della cocaina e dell’onanismo, è digerito e rigettato da Wall Street lo stesso giorno in seguito al collasso del mercato. Ambizioso e famelico, risale la china e fonda la Stratton Oakmont, agenzia di brokeraggio che rapidamente gli assicura fortuna, denaro, donne, amici, nemici e (tanta) droga. Separato dalla prima moglie, troppo rigorista per reggere gli eccessi del consorte, Jordan corteggia e sposa in seconde nozze la bella Naomi, che non tarda a regalare due eredi al suo regno poggiato sull’estorsione criminale dell’alta finanza e la ricerca sfrenata del piacere. Ma ogni onda cavalcata ha il suo punto di rottura. Perduti moglie, amici e rotta di navigazione, Jordan si infrangerà contro se stesso, l’inchiesta dell’FBI e la dipendenza da una vita ‘tagliata’ con cocaina e morfina.

LE CONFESSIONI

regia R. Andò, Italia 2015

In un resort di lusso a bordo di una distesa d’acqua gli otto ministri economici delle grandi potenze soggiornano in attesa del summit che deciderà il futuro del mondo occidentale. Il consesso è presieduto da Daniel Roché, direttore del Fondo monetario internazionale, che ha invitato anche tre ospiti estranei al mondo dell’economia: una scrittrice di best seller per bambini, una rock star e un monaco, Roberto Salus. Roché chiede a Salus di ascoltare la sua confessione, e subito dopo viene trovato morto. Per i ministri le decisioni diventano tre: se quella morte sia un suicidio o un omicidio, come comunicarla al pubblico, e se si debba proseguire con la manovra che i ministri avrebbero dovuto varare nel corso del summit. 

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