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Finanza etica

Informazione e formazione critica sulla finanza

Finanza etica

Oggi, 16 anni fa – Ugo Biggeri

di Ugo Biggeri – presidente di Banca Popolare Etica

E’ tradizione, in Banca Etica, ricordarci del giorno in cui la nostra organizzazione ha iniziato ad operare come banca a tutti gli effetti, era l’8 marzo 1999. Quel giorno ha trasformato in realtà il sogno di migliaia di persone e organizzazioni che si erano attivate in modo volontario per costituire una banca che mettesse al centro valori come la trasparenza, la mutualità e il cooperativismo, la partecipazione e la responsabilità.

Ricordare le nostre radici non è un esercizio “celebrativo”, è un esercizio costituente, perché nelle nostre radici è inscritto il nostro impegno: quello di utilizzare il denaro come strumento per la trasformazione economica e sociale.

Dopo 16 anni siamo cresciuti molto e abbiamo vinto la sfida di diventare un istituto solido e di dimostrare che insieme possiamo fare banca senza avere come obiettivo principale quello di massimizzare i profitti. Abbiamo superato i 50 milioni di capitale sociale grazie a 37.000 soci, siamo un Gruppo Bancario che, con Etica SGR, intermedia quasi 2 miliardi di euro di risparmi, siamo un agente di animazione territoriale e di educazione finanziaria grazie all’impegno di 90 gruppi di soci tra Italia e Spagna (solo nel 2015 sono stati capaci di realizzare 835 iniziative di promozione della finanza etica!).

Ogni giorno, da 16 anni, lavoriamo per far crescere il nostro progetto, ma senza perdere le nostre specificità. E’ un aspetto delicato, perché dobbiamo coniugare le aspirazioni dei pionieri con il diritto delle nuove generazioni ad entrare in Banca Etica e a sentirla anche la “loro” banca, anche se non c’erano nel 1999.
E’ un esercizio difficile, ma alcuni indicatori ci dicono che stiamo lavorando per perseguire questo obiettivo: attualmente i soci stanno lavorando, attraverso un un percorso partecipativo, alla revisione della Governance di Banca Etica, un’esigenza dettata dai cambiamenti normativi, ma anche dal desiderio di trovare forme di partecipazione al governo societario sempre più efficaci ed inclusive; aumenta il coinvolgimento dei nostri soci nel processo del credito, grazie a loro possiamo valutare la dimensione socio ambientale delle organizzazioni che ci chiedono un finanziamento; ci impegnamo per cogliere le sfide di un mondo che cambia, attraverso percorsi sul crowdfunding o l’utilizzo degli strumenti online per facilitare la mutualità e la partecipazione; parliamo tante lingue: italiano, castigliano, basco, gallego, catalano, perché con la finanza etica si possono unire diverse realtà locali che lavorano per l’economia civile.

Attraverso il credito sosteniamo migliaia di imprese, associazioni, organizzazioni che ogni giorno creano ricchezza economica, sociale e ambientale, lavorando in terreni innovativi e a volte difficili: dall’agricoltura biologica alle energie rinnovabili, dall’inclusione sociale all’inserimento lavorativo, dalla promozione culturale alla legalità. L’“interesse più alto è quello di tutti” si concretizza tutte le volte che, con i nostri finanziamenti, aiutiamo a far crescere i posti di lavoro in una cooperativa che lavora sui terreni confiscati alla mafia o a costruire una nuova sede per un’organizzazione che facilita l’inserimento lavorativo di persone che vengono da situazioni di disagio. E’ questo l’interesse che cercano le persone che attivano un conto corrente o un prodotto di risparmio in Banca Etica (e sono sempre di più).

L’8 marzo è la “Festa delle donna”, e questo richiama la nostra attenzione a continuare a lavorare per la parità di genere: abbiamo un Consiglio di Amministrazione e un Comitato Etico per la maggior parte composti da donne, e ci siamo dotati di strumenti di conciliazione vita – lavoro che pongono le basi per un’effettiva parità. Sta a noi impegnarci ogni giorno per diventare pionieri in questo ambito.

Dopo 16 anni abbiamo fatto tanto, ma siamo consapevoli che la finanza che non guarda in faccia alle persone o all’ambiente pur di ottenere utili vertiginosi non si è indebolita, affatto. La crisi finanziaria del 2008 ci ha impoveriti tutti, ma non ha impoverito i grandi poteri finanziari. Però tutte e tutti noi sappiamo di avere una grande opportunità di agire per cambiare le cose.

Il nome “Banca Etica” contiene l’imperativo ad una continua tensione al miglioramento, per avvicinare sempre più il nostro pensiero con la nostra azione quotidiana. Oggi abbiamo gli strumenti per fare di più, e invitiamo tutte le donne e gli uomini a far parte del nostro progetto per cambiare insieme le cose.

Buon compleanno Banca Etica, e buona Festa della donna!

 

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La foto associata al post è di Susi Baraldi