“Un nuovo modo di abitare, vecchio come il mondo”: il motto scelto dalla cooperativa Numero Zero è quanto mai azzeccato. L’omonimo progetto prende piede dall’impegno dell’Associazione CoAbitare nel promuovere il concetto di cohousing sul territorio italiano. E’ questa la prima storia di realtà finanziate che vi vogliamo raccontare nel 2015, una delle storie rese possibili grazie al risparmio delle persone e organizzazioni che affidano il proprio denaro a Banca Etica.
Un modo di abitare innovativo, che però tende a riscoprire i principi della condivisione che sono andati perdendosi nel tempo: aumentare le possibilità relazionali, offrire ai bambini una rete di riferimenti che vada al di là del nucleo familiare, permettere agli anziani di sentirsi utili ed essere indipendenti, sperimentare nuove soluzioni costruttive, in ottica di sostenibilità e risparmio energetico.
«Abbiamo acquistato un edificio a Porta Palazzo (Torino) e l’intero progetto, dall’identificazione del luogo fino alla stabilizzazione, è durato 4 anni, dal 2009 al 2013, e il rapporto con Banca Etica è stato quasi immediato» spiega Paolo Sanna, presidente di CoAbitare.
Banca Etica ha erogato un mutuo fondiario per 300mila euro.
«Adesso siamo otto famiglie per un totale di una quindicina di persone, ma ne sono cambiate di cose: eravamo tre soci iniziali, e nel contempo è anche nata mia figlia» racconta Sanna, spiegando che per godere a pieno di una scelta del genere, serve anche impegno.
«Non si può pensare di fare un cohousing, e che magicamente funzioni. È un equilibrio che va ricercato in ogni istante, anche se questo nasce piuttosto spontaneamente perché tutti siamo coscienti di quello che abbiamo sostenuto fino a qui, sia a livello economico, che emotivo».
Il senso è quello di una libertà di movimento che va al di là dei confini del proprio alloggio, e che procede nella direzione di una migliore qualità della vita. Lo spirito di tutti va verso una buona predisposizione alle iniziative collettive (non sono rari i momenti d’incontro con il territorio, iniziative e concerti all’interno di Numero Zero).
«Banca Etica è l’unica che si è dimostrata realmente interessata. La nostra cooperativa era nata da appena quindici giorni, e abbiamo firmato un mutuo che ci ha permesso anche investimenti per il risparmio energetico. Stiamo valutando insieme la replicabilità del modello».
Nell’art. 2 dello statuto dell’Associazione CoAbitare, si trovano la maggior parte delle linee che guidano non solo l’Associazione stessa, ma i progetti che mettono in atto. Le finalità sono quelle di favorire la formazione di comunità intergenerazionali di coabitazione sostenibile, basate su un modello di convivenza attiva; promuovere la realizzazione di abitazioni in cui coesistano spazi privati e spazi comuni, nonché la nascita di società cooperative; sostenere la progettazione partecipata di architetture che sostengano il risparmio energetico, prevenire il disagio sociale.
Tra gli obiettivi c’è quello di costituire un riferimento ripetibile sul territorio. Gli altri progetti dell’Associazione in corso sono “Via Perugia”, per fare di un vecchio opificio uno spazio di cohousing che prevede la realizzazione di residenza e di un parco centrale di circa 5000 mq. In programma ci sono anche una serie di incontri per offrire conoscenze, informazioni, idee e strumenti a chi desidera abitare in modo differente. Una serie di incontri non solo di teoria, ma anche di pratica, per approfondire tutti gli aspetti che interessano un modello nuovo di abitare, che poi è il più vecchio del mondo, appunto.
Per approfondire: www.cohousingnumerozero.org
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