Approvato il 28 aprile scorso il Bilancio sociale 2021 di Fondazione Finanza Etica (FFE), la fondazione che promuove una quota importante dell’impatto culturale e sociale positivo del Gruppo Banca Etica. I valori e la missione della Fondazione mirano infatti a far crescere la consapevolezza e la responsabilità nell’uso corretto del denaro, fornendo strumenti e sviluppando iniziative grazie ai quali saper riconoscere gli elementi critici del sistema finanziario ed economico. La Fondazione favorisce così meccanismi di autotutela e di proposta per progetti di cambiamento, empowerment di persone, gruppi e comunità attivi nella società.

FFE persegue questi obbiettivi avvalendosi innanzitutto dei contributi che i suoi soci fondatori (Banca Etica ed Etica Sgr) indirizzano annualmente sia al Fondo di Gestione per l’attività ordinaria che al progetto Valori.it, oltre a godere di ulteriori liberalità ricevute con diversa periodicità. E, in attesa della pubblicazione definitiva di tutti i documenti, possiamo anticipare che per il 2021 la cifra complessiva messa a bilancio da FFE supera di poco gli 816mila euro. Una cifra tutt’altro che trascurabile il cui impiego viene rendiconto innanzitutto al CdA di Banca Etica, dettagliatamente, e poi all’Assemblea dei soci, in forma sintetica nel bilancio integrato.

Ma come sono stati sfruttati questi fondi? La loro distribuzione è ripartita su quattro macroaree di impatto definite, in percentuali che variano a seconda delle iniziative d’intervento selezionate, elaborate e finanziate. Per l’anno passato è l’ambito Sociale ad aver beneficiato delle contribuzioni più cospicue, realizzando – tra i vari – progetti di sostegno ad attività dell’imprenditoria femminile (Fondo Utili di Etica Sgr), di cittadini con background migratorio (Microcredito per grandi idee) e per i cosiddetti Portatori di Valore in Italia. Ma non solo. FFE ha affermato anche una visione internazionale attraverso Trait d’Union, progetto di cooperazione italo-tunisino per la rivitalizzazione dell’imprenditoria giovanile e femminile nel Paese nordafricano.

Nell’ambito Pace e diritti umani FFE ha supportato progetti di ricerca con le università e singole iniziative come la Marcia della Pace Perugia-Assisi, mentre in ottica Ambientale (ma connessa sempre alle istanze di Pace e diritti umani) l’azionariato critico svolto nei confronti delle società multinazionali (Eni, Leonardo, Rheinmetal, H&M…) di settori controversi come l’energia, le armi, il tessile ha assorbito l’impegno principale della Fondazione, ingaggiando decine di aziende e innescando un processo di ripresa e approfondimento dei contenuti nelle pubblicazioni di Valori.

L’hub editoriale, che ha attraversato una fase di riassestamento e rilancio, tratta infatti molti dei temi chiave su cui la Fondazione si misura. Lo fa in articoli (566 nel 2021), podcast e newsletter, sfruttando i canali social (Instagram in primis), e sviluppando ragionamenti e analisi nei cosiddetti longform (sull’apartheid – anche finanziaria – in Palestina, sul ventesimo anniversario del G8 di Genova e di Occupy Wall Street e sul rapporto sulla finanza etica e sostenibile in Europa).

Ultimo ambito d’intervento della Fondazione, ma tutt’altro che ultimo per sforzi e importanza, è quello Culturale, a cui afferiscono le tante iniziative di educazione critica alla finanza e all’uso responsabile del denaro, nonché la promozione di consapevolezza tra i più giovani. Con il Premio tesi di laurea sulla Finanza Etica, con le Azioni Sospese e col supporto al progetto Portatori di Valore Jóvenes x Fiare condotto in Spagna, ad esempio, FFE ha dato seguito anche a questa quota della sua missione nell’anno passato.