Articolo a cura di: Andrea Baranes, Componente del board of directors di Febea
la BEI incontra i network internazionali della finanza etica
Si è svolto il 5 giugno a Bruxelles l’incontro “Ethical banking for more social impact in Europe” organizzato dalla Banca Europea degli investimenti (BEI) in collaborazione con la Federazione europea delle banche etiche e alternative (Febea) e il network mondiale delle banche etiche Global Alliance For Banking On Values (Gabv).
Lavorare insieme per l’economia sociale e il bene comune: è questo il messaggio principale emerso dalla giornata di lavoro.
Nei suoi saluti iniziali la vicepresidente della BEI, Gelsomina Vigliotti, ha ricordato come sia essenziale lavorare con la finanza etica per realizzare alcune delle priorità dell’agenda europea, dai bisogni sociali all’economia circolare, dal contrasto all’esclusione al clima a molti altri.

L’esempio virtuoso di collaborazione, citato in molti degli interventi, è stato l’accordo sottoscritto tra la BEI e Banca Etica che permetterà di erogare crediti per oltre 165 milioni a favore di soggetti spesso escluse dai circuiti bancari e finanziari, in particolare donne, persone migranti e organizzazioni e imprese attive nel Mezzogiorno.
I risultati vanno anche al di là dell’erogazione del credito, pur fondamentale. Bisogna misurarli anche in termini di inclusione, di crescita di competenze, di creazione e rafforzamento di rapporti e di comunità, di coesione e di soddisfacimento di bisogni fondamentali per l’insieme del continente europeo.
Nelle parole della consigliera di amministrazione di Banca Etica, Raffaella De Felice, intervenuta durante la giornata, il segreto del successo è nell’acronimo CIAO: Capacity building; Innovation; Accountability; Objectives and obstinacy. Dimostrare professionalità e fissare obiettivi sfidanti e innovativi, poi riportare con trasparenza su quanto raggiunto.
Per questo, in diversi interventi le istituzioni europee hanno auspicato che questo accordo di collaborazione tra Banca Etica e la BEI non sia solo un successo in sé, ma che sia preso a modello e replicato con altre banche aderenti a Febea e Gabv negli altri Paesi europei. La finanza etica non è considerata una nicchia, né un’alternativa al sistema finanziario, ma una componente fondamentale di questo sistema.
Come evidenziato nell’ultimo Rapporto sulla Finanza Etica in Europa, promosso da Fondazione Finanza Etica, Fundacion Finanzas Eticas e Febea, le banche etiche erogano molto più credito all’economia reale rispetto alla media del sistema bancario. Ma anche al di là dei numeri, erogano credito principalmente alle realtà dell’economia sociale e in generale ai soggetti che incontrano le maggiori difficoltà. Realtà che hanno bisogni e richiedono una speciale attenzione, e spesso considerate più rischiose per il sistema bancario. Per finanziarle sempre più e sempre meglio servono strumenti ad hoc. Strumenti che includono erogazione di liquidità, garanzie ma non solo.
Commissione Europea e BEI hanno messo a punto alcuni di questi strumenti, ma molto di più si potrebbe fare, sia pensandone di nuovi sia adattando quelli esistenti alle necessità specifiche dell’economia sociale.
Per questo la finanza etica vuole lavorare con le istituzioni europee, non solo nell’essere destinataria di alcune misure, ma collaborando attivamente nel disegnare e promuovere le misure più efficaci.
La finanza etica ha costruito in oltre 25 anni di esperienza la forza e la credibilità per essere riconosciuta come un attore e un interlocutore per le istituzioni europee. In questo percorso, Banca Etica ha avuto e sta avendo un ruolo da pioniera e da protagonista. Con l’accordo con la BEI ha aperto una strada. Come riconosciuto da tutti i partecipanti, dai rappresentati delle istituzioni europee a quelli di altre banche e network, un grande successo e un esempio da seguire.
Foto di BEI
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