a cura di Aldo Soldi, Presidente di Banca Etica
Accade molto spesso di sentirsi dire che senza il sostegno di Banca Etica questa o quella iniziativa non sarebbe stata possibile. Si tratta sempre di iniziative che prevedono alti contenuti sociali, inserimenti lavorativi, azioni di accoglienza, di cura per le persone e per l’ambiente.
È un riconoscimento importante, che emoziona e fa riflettere. Perché in Banca Etica è possibile? Perché siamo nati per questo e perché c’è ancora un grande bisogno di giustizia sociale. Mi sembra corretto affermare che la finanza etica non è solo una finanza alternativa ma è una finanza necessaria, in assenza della quale molte persone e organizzazioni rimarrebbero private dell’accesso a una risorsa fondamentale come il credito. Ed è bellissimo vedere che i nostri principi, i nostri valori, diventano fatti concreti e contribuiscono a migliorare la vita delle persone e delle comunità.
Nel Consiglio di Amministrazione del 16 dicembre scorso, con l’ammissione di nuovi soci, abbiamo raggiunto e superato un traguardo davvero importante: 100 milioni di euro di capitale sociale, tanto più significativo perché costruito con l’apporto di oltre 50 mila persone e organizzazioni socie.
Dietro queste cifre colgo significati importanti. Vogliono dire che aumenta la fiducia nella finanza etica, che cresce la possibilità di fare credito verso l’economia sociale, che la solidità della banca raggiunge livelli ancora più elevati.
Si chiude bene questo 2025 per Banca Etica, anche con una richiesta di apertura di conti correnti che non si era mai registrata nella storia della banca. Forse proprio ciò che sta accadendo attorno a noi induce a rivolgersi con fiducia alla finanza etica. Le violenze, le guerre, gli attacchi più o meno velati ai sistemi democratici, ai diritti conquistati, i disastri ambientali… alimentano la voglia di rivolgersi a realtà che basano la loro esistenza sul rispetto delle persone e della loro dignità e sulla cura degli ecosistemi. E Banca Etica – insieme a tutte le altre componenti del Gruppo – su questo ha sempre fatto la propria parte. Perché la finanza etica vuole contribuire, assieme a tanti altri, a disegnare e realizzare un mondo migliore, ed è una finanza che si espone e che si schiera, con le proprie idee, le proprie bandiere e le proprie persone.
Sappiamo che ci aspetta un 2026 con forti incognite e incertezze, soprattutto sul piano internazionale, e credo che il primo augurio che dobbiamo farci è quello che finalmente si ponga fine ai conflitti armati sul Pianeta e siano ripristinate e garantite condizioni di vita dignitose per tanti popoli, a partire da quello palestinese e da quello ucraino.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Etica ha fissato obiettivi importanti per il nuovo anno, in linea con il Piano Strategico 2025-2028. Sappiamo che Banca Etica ha la solidità e le capacità per continuare a crescere in maniera equilibrata, ma sappiamo anche che ogni risultato positivo dovrà essere il frutto di un impegno collettivo da parte delle persone e organizzazioni socie, delle persone lavoratrici, di coloro che amministrano. Un impegno collettivo fondato sullo spirito cooperativo, che non è mai mancato nei 26 anni della nostra storia e che oggi è tanto più prezioso.
Un augurio di buone festività e di felice anno nuovo da parte mia e dell’intero Consiglio di Amministrazione.
Foto di Luca Gallo
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