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I fondi etici nell’anno della crisi

I fondi etici nell’anno della crisi
Rendimenti superiori alla media e patrimoni in crescita. I clienti confermano la fiducia.
Premiato l’investimento nell’economia reale.

Milano, 15 ottobre 2008. L’economia reale vince sulla speculazione e genera profitti sostenibili. E’ quanto è emerso oggi nel corso del seminario di studio “I fondi etici per superare la crisi”, tenuto presso la Banca Popolare di Milano e promosso da Etica Sgr, la società di gestione del risparmio di Banca Popolare Etica. «La scelta dei fondi etici premia l’economia reale contro un’economia di carta, basata sulla speculazione, che sta implodendo», ha dichiarato il Prof. Marco Vitale, Vice-Presidente di Banca Popolare di Milano, nel corso dell’incontro. «I fondi etici contengono tutte le ricette per superare la crisi. Se impareremo ad utilizzarle, la fine della tempesta finanziaria non sarà lontana. Le banche non possono lasciarsi sfuggire questa occasione: i fondi socialmente responsabili sono un’opportunità da cogliere al più presto, per recuperare la fiducia dei clienti e formare investitori più consapevoli». In Europa oltre 500 miliardi di euro sono investiti in modo socialmente responsabile: cinque volte di più rispetto a due anni fa. Un mercato che sembra non sentire gli effetti della crisi. «I risparmiatori restano fedeli ai prodotti finanziari socialmente responsabili perché non abbiamo tradito la loro fiducia», ha dichiarato Alessandra Viscovi, Direttore Generale di Etica Sgr nel discorso introduttivo. «Nell’anno dei subprime tutti i nostri fondi hanno battuto gli indici di mercato e hanno mantenuto invariato il patrimonio, mentre da inizio anno il mercato del risparmio gestito italiano ha perso oltre il 20% delle masse». Il successo dei fondi socialmente responsabili si spiega con una serie di scelte che, nel lungo periodo, si sono rivelate vincenti: divieto di investire in prodotti derivati con effetto di leva sul portafoglio, sottopeso del settore finanziario, ritenuto da sempre “poco trasparente”, e preferenza per società solide, che puntano sull’efficienza energetica, sul rispetto dei diritti e sulle tecnologie ambientali.
Le imprese incluse nella lista dei titoli “buoni” di Etica Sgr sono oltre 300. Ai primi posti il Gruppo British Telecom, la società italo-francese STMicroelectronics, la belga Umicore, che produce catalizzatori per automobili e la danese Vestas, leader mondiale nella produzione di turbine per lo sfruttamento dell’energia eolica.

 

Appendice
1. Rendimenti dei fondi Valori Responsabili
2. I titoli migliori dal punto di vista della responsabilità socio-ambientale
3. Criteri di selezione etica

1. Rendimento dei fondi Valori Responsabili
Nell’ultimo anno (30.09.2007 – 30.09.2008)
Fonte: Bipiemme Gestioni

2. I migliori titoli dal punto di vista della responsabilità socio-ambientale

Nota: punteggi attribuiti in base alle ricerche dell’advisor Eiris (www.eiris.org),

applicando oltre 70 criteri sociali, ambientali e di governance.
Il punteggio puo’ variare da un minimo da 0 a un massimo di 10.
Etica Sgr approva le imprese con un punteggio superiore a 5.

3. Criteri di valutazione dei fondi etici Valori Responsabili I fondi Valori Responsabili investono esclusivamente in titoli di imprese e Stati selezionati in base a oltre 70 criteri sociali e ambientali. La selezione socio-ambientale delle imprese viene effettuata da Etica Sgr sulla base dei dati forniti dalla società di ricerca inglese Eiris.
Ecco una descrizione sintetica dei criteri utilizzati per la selezione delle imprese e degli Stati.


VALUTAZIONE DELLE IMPRESE (TITOLI AZIONARI)
Criteri di esclusione
Sono escluse dai fondi le imprese che:
– producono armi o parti di armamenti;
– effettuano test sugli animali per la produzione di cosmetici o loro componenti;
– sono coinvolte nel gioco d’azzardo;
– modificano geneticamente animali e vegetali per scopi non medici;
– possiedono o gestiscono centrali nucleari;
– producono tabacco;
– raccolgono, trasformano, commercializzano legname proveniente da foreste protette;
Criteri di valutazione
Le imprese che risultano “accettabili” dopo l’applicazione dei criteri di esclusione sono valutate in base a circa 70 indicatori nei seguenti tre ambiti:
– ambientale (qualità della gestione ambientale, produzione o utilizzo di energie da fonti rinnovabili,
impatto ambientale dei prodotti e della produzione, ecc..);
– governance (presenza di amministratori indipendenti in Consiglio, trasparenza nella remunerazione dei manager, attenzione ai rischi sociali, ambientali, reputazionali, ecc..);
– sociale (salute e sicurezza sul luogo di lavoro, formazione del personale, rispetto dei diritti dei lavoratori, ecc..).