L’Afghanistan è di nuovo nelle mani dei Talebani, di colpo vengono meno vent’anni di faticosa riconquista di democrazia, diritti civili e libertà individuali.
Il nostro pensiero va a tutte le persone che vorrebbero salire a bordo degli aerei internazionali che stanno partendo in gran fretta in queste ore, a tutte le donne, studentesse, lavoratrici, mamme sole, che ora si devono nascondere, devono distruggere le prove della loro emancipazione bruciando i diplomi e le lauree.
Il nostro pensiero è con le organizzazioni che lavorano in Afghanistan da tanti anni e che ora temono per la vita delle persone che lavorano con loro sul territorio.
Nella speranza che si aprano quanto prima i corridoi umanitari, per sentirci più vicini e meno impotenti possiamo sostenere queste organizzazioni con una donazione, parlando dei loro progetti, tenendo alta l’attenzione sulla situazione dei più deboli.
Istruzione, empowerment, microcredito all’imprenditoria femminile
PANGEA ONLUS
Fondazione Pangea Onlus è attiva da vent’anni in Afghanistan con i progetti:
- Jamila: rivolto a donne estremamente povere, per la maggioranza analfabete e con problemi familiari, ma fortemente motivate nel voler contribuire alla loro vita e a quella del loro nucleo familiare avviando un’attività di microimprenditoria. Grazie alla possibilità di accedere al microcredito possono avviare un’attività generatrice di reddito e vengono supportate con un programma formativo articolato in corsi di alfabetizzazione, aritmetica, diritti umani, igiene e salute riproduttiva.
- Le parruchiere di Kabul: percorsi professionalizzanti per diventare parrucchiere ed estetiste
- La scuola per bambine e bambini sordi: supporta la scuola per non udenti Arzan Quemat, per assicurare la frequenza a bambini e bambine in difficoltà
- Le calciatrici di Kabul: permette a bambine e ragazze non udenti di seguire con costanza l’attività sportiva, un momento fondamentale per crescere in salute fisica e psicologica.
- Ora le volontarie afghane sono in grande pericolo e rischiano la vita per essersi impegnate con Pangea per i diritti delle donne e delle bambine. Non lasciamole sole.
Per donare>
Con un bonifico bancario: IT 05 P 05018 01600 000011063922 –
BIC/SWIFT: ETICIT22XXX
c/o Banca Etica Milano – intestato a Fondazione Pangea Onlus –
causale: “Emergenza Afghanistan”
CISDA [Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane]
Il Cisda opera per sostenere dall’Italia con un lavoro di informazione e di costruzione di relazioni, che pochi fanno, realtà come Rawa (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan), Hawca (Humanitarian Assistance for Women and Children of Afghanistan), Opawc (Organization of Promoting Afghan Women’s Capabilities), Hambastagi unico partito democratico. Cercano di dare voce a chi voce non ha. Sono attive dalla fine degli anni 90 con progetti che partono dalle necessità delle donne afghane.
Hanno lanciato una raccolta fondi specifica a favore degli sfollati afghani, dove le loro volontarie stanno intervenendo.
Per donare:
Photo by Mohammad Rahmani on Unsplash Bonifico all’IBAN IT64U0501801600000000113666 Banca Popolare Etica
causale: “Donazione liberale emergenza Afghanistan”.
ACTION AID
Dal 2016 porta avanti un progetto per contribuire al rafforzamento socio-economico delle donne in Afghanistan.
Il progetto vuole creare opportunità per le donne verso la loro autonomia e la lotta alla violenza di genere.
NOVE ONLUS
Dal 2012 Nove è impegnata in Afghanistan per i più vulnerabili, soprattutto donne, bambini e persone con disabilità. In questo momento parte del loro sito è oscurato per salvaguardare la sicurezza del gruppo di lavoro a Kabul.
Cure mediche gratuite per la popolazione
MSF
Con crescenti difficoltà il personale medico di MSF sta continuando a svolgere attività mediche in tutti e cinque i progetti di Herat, Kandahar, Khost, Kunduz e Lashkar Gah.
EMERGENCY ONG ONLUS
Condividiamo il loro aggiornamento dall’ospedale di Kabul:
INTERSOS
Nonostante le difficoltà di queste settimane, i progetti in Afghanistan sono operativi per garantire la continuità dell’assistenza umanitaria e rispondere ai gravi bisogni della popolazione coinvolta nell’escalation dei combattimenti.
I bisogni più urgenti riguardano il grande numero di sfollati e la carenza di beni primari, incluse medicine e materiale medicale.
Particolarmente significativa, in questa fase, è l’attività medica di prima emergenza garantita dal Trauma Center di Kandahar.
Photo by Mohammad Rahmani on Unsplash
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