GenEtica: giovani under 35 per la Finanza Etica
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Commercio Equo e Finanza Etica si incontrano a “FairMenti”
La pratica economica di chi persegue la fine del capitalismo non può che partire da un commercio equo e solidale. Equo perché attribuisce a ciascuna persona e realtà parte di una filiera produttiva riconoscimento, dignità e diritti. Solidale perché questi attributi non si limitano a un mero scambio economico, freddo e impersonale, ma si radicano in una sincera e profonda relazione umana.
“L’interesse più alto è quello di tutti”, recita il motto della nostra banca, che dà valore a una persona non sulla base del suo capitale o potere d’acquisto, ma partendo dalla dimensione collettiva della sua missione e dal ruolo sociale che svolge.
Condividere e mettere in atto questi valori è fondamentale non solo per contrastare le crescenti e ingiuste dinamiche che rendono i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, ma soprattutto per permettere all’umanità di sopravvivere a un imminente collasso climatico.
È faticosissimo e soffocante sentirsi in minoranza a credere in questi principi. Per questo, è immensa fonte di gioia e speranza quando noi di GenEtica, che sposiamo appieno questa mentalità, troviamo altre realtà che la condividono, soprattutto se di nostri coetanei.
Il Laboratorio Innovazione AltroMercato (LIA) è il nostro meraviglioso e ovvio alleato, composto da menti giovani e concupiscenti che vogliono diffondere il significato del Commercio Equo e Solidale con le nuove generazioni.
Pertanto, ricevendo l’invito del LIA a celebrare la Giornata Mondiale del Commercio Equo, non potevamo che accettare di partecipare a FairMenti, il 9, 10 e 11 maggio 2025, a Bari.
In rappresentanza di GenEtica, sono andato a proporre il fantastico gioco “Affari Nostri”, coinvolgendo le altre persone partecipanti e qualche curioso passante. È stato divertente e interessante, non solo perché è stata la prima volta in cui ho gestito il gioco, ma soprattutto perché quest’attività è stata solo una delle tantissime occasioni di ascolto e confronto vissute nei tre giorni.
Credo con convinzione che, per quanto dura e utopistica, la visione di un futuro migliore per tutte le persone che lo abitano, a prescindere da ogni genere di privilegio, passi unicamente per un processo intersezionale, che consideri il transfemminismo tanto quanto il rispetto della natura, la decolonialità come l’anticapitalismo. Portare avanti queste lotte insieme non è solamente questione di ideali che si intrecciano, ma di pratiche concrete di unione di forze e condivisione di obiettivi.
Mi sento di riassumere conversazioni che abbiamo intrattenuto a FairMenti con questo spirito. Una connessione che trascende il becero “networking” elitario e impomatato di chi vuol creare network per fini egoistici, ma il desiderio di intessere reti di resistenza e antifascismo culturale, partendo da un Commercio Equo e Solidale.
“da ciascunə secondo le sue capacità,
a ciascunə secondo i suoi bisogni”
— Karl Marx, Critica al Programma di Gotha (1875)