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Francesca Feruglio – candidata al Comitato Etico

Francesca Feruglio – candidata al Comitato Etico

All’Assemblea dei Soci del 20 maggio saremo chiamati ad eleggere il nuovo Comitato Etico, organo sociale pensato per dare un contributo su temi centrali per la Banca, le sfide e i valori, aiutandola a riflettere sul futuro.

Ogni persona candidata ha risposto ad alcune domande per presentarsi e condividere le loro idee sul progetto di Banca Etica. Il 26 aprile potrai interagire con loro in diretta streaming: iscriviti subito!

Francesca Feruglio

Raccontaci qualcosa di te che ritieni importante in prospettiva della tua candidatura

Ho 37 anni, sono nata a cresciuta in Friuli e ho lavorato e vissuto all’estero per 14 anni, la maggior parte dei quali in India e in Inghilterra.

Appassionata di montagna, sono tornata in Friuli qualche anno fa anche per stare più vicino alle mie radici mentre continuo a svolgere il mio lavoro per una ONG internazionale che si occupa di diritti umani e ambiente. Udine e’ anche il luogo in cui ho cominciato a impegnarmi nell’associazionismo. Questo connubio fra dimensione locale e globale ha contraddistinto il mio percorso finora: mi appassiona (e credo sia necessario) affrontare temi globali complessi con idee e soluzioni che emergono da percorsi di partecipazione e attivismo locali.

Cosa ti motiva ad essere candidato nel Comitato Etico di Banca Etica?

Sono Socia e cliente di Banca Etica da molti anni e credo ancora nel progetto della finanza eticamente orientata. Vorrei contribuire attivamente all’impegno di Banca Etica nel ridurre le disuguaglianze economiche e sociali, sempre piu’ acute nella nostra societa’, che sono frutto di politiche e pratiche basate sullo sfruttamento del lavoro (per esempio quello informale e non retribuito), delle risorse naturali, e di secoli di colonialismo occidentiale nel Sud del mondo.  

Considero un’eventuale partecipazione al Comitato Etico come un’occasione di arricchimento personale che mi permette di imparare dalle realta’ presenti all’interno della Banca, anche stimolando la trasparenza e il confronto con i soci su temi di rilievo come elementi essenziali per aumentarne la democraticita’.

In un periodo di grandi sfide esterne di tipo sociale, culturale, ambientale, a partire dalla tua esperienza, quale contributo pensi di poter dare e pensi che il Comitato Etico possa apportare accompagnare l’evoluzione di una banca che è nata per mettere il denaro al servizio delle persone e del pianeta? 

Credo che le sfide che ha di fronte la Banca vadano affrontate da un’ottica degli impatti sui diritti delle persone, fra cui quello ad un ambiente sano, e sulla riduzione delle disuguaglianze, comprese quelle di genere, economiche e sociali. Il Comitato Etico può e deve svolgere un ruolo importante su questo fronte, continuando ad indirizzare la Banca verso scelte che siano sia sostenibili dal punto di vista ambientale, che redistributive ed eque. La mia esperienza sia di volontariato che professionale mi ha permesso di interfacciarmi con realta’ impegnate per la giustizia sociale, digitale e ambientale in diversi paesi del mondo, e di analizzare tematiche e contesti sociali complessi mantenendo al centro il rispetto e l’affermazione dei diritti fondamentali e dell’ambiente. Occupandomi frequentemente di casi di abusi di diritti da parte di imprese e multinazionali, penso di poter rafforzare l’impegno gia’ evidente della Banca nel mettere in atto politiche di due diligence efficaci, anche alla luce delle normative europee e internazionali esistenti e future. Un altro tema su cui posso contribuire a partire dalle mie esperienze in diverse organizzazioni della società civile, è quello dell’utilizzo dei dati personali e delle tecnologie digitali, sia a livello operativo che per quanto riguarda gli investimenti della Banca in questo settore. Su questo tema che la Banca possa proporsi come modello virtuoso, rifiutando logiche estrattiviste che sfruttano i dati personali a fini speculativi, prestando attenzione alle persone che si vedono escluse dai servizi digitali, e riaffermando la centralita’ della sostenibilita’ ambientale nella produzione di nuove tecnologie.

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