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HQF: ECCELLENZA GASTRONOMICA DALL’ANIMA GREEN E SOCIAL

a cura di Corrado Fontana, giornalista di Valori

«Non c’è un mese in cui non scopro una materia prima straordinaria in Italia. Noi siamo un Paese ricchissimo da questo punto di vista e, tuttavia, spesso non siamo in grado di valorizzarle. Ed ecco il punto in cui entra in gioco il contributo fondamentale di Banca Etica, nella misura in cui ha ritenuto il nostro progetto meritevole di un approccio etico, garantendo a tutta la nostra rete il suo intervento». Le parole di Simone Cozzi, docente del master in Food & Management di SDA Bocconi, testimoniano lo spunto ideale/imprenditoriale da cui è nata nel 2003 High Quality Food (HQF) e l’importanza della collaborazione con la banca per il suo sviluppo. HQF, società specializzata in alta ristorazione e prodotti alimentari d’eccellenza con base a Roma e sedi a Londra, Hong Kong e Singapore, di cui Cozzi è fondatore e managing director, ha infatti investito e sta investendo nelle imprese dell’agroalimentare italiano

I prodotti di HQF sono disponibili anche on line su www.buongusterai.it

«L’obiettivo – spiega Francesco Paltoni, amministratore unico di HQF Agricola, la capofila – è di valorizzare il più possibile il lavoro dei piccoli produttori. Abbiamo costituito una filiera di aziende agricole chiusa a sistema: attualmente sono dieci e si occupano di produzioni primarie. Da quella dell’olio, e la sua trasformazione per creare un gelato biologico senza l’aggiunta di latte, alla coltivazione orticola e frutticola per la produzione e trasformazione di confetture e marmellate, all’allevamento suino, ovino e bovino per la produzione di carne, agli ortaggi certificati a residuo zero».

Si tratta insomma di un progetto di agroindustria articolato, che coinvolge produttori tra il Lazio e la Sicilia e, accanto alla cura per le sinergie interne (ad esempio la “condivisione” degli impianti di stagionatura) e le economie di scala, adotta pratiche vincolanti su concimi e pesticidi e applica un’idea di naturalità delle produzioni che segue la stagione anche nella disponibilità dei mangimi per gli animali. Ma non solo. Perché l’impronta etica emerge, sottolinea Vincenzo Buccolo della filiale romana di Banca Etica, nell’obiettivo di «valorizzare il territorio e creare occupazione» attraverso l’investimento sulle materie prime locali, particolarmente in aree colpite da calamità recenti come terremoti e alluvioni.

Così sta accadendo per la patata di Leonessa, località del reatino colpita dal sisma del centro Italia nel 2016, dove HQF sta incrementando la produzione, con 40mila kg raccolti nel 2020 e 85mila preventivati nel 2021; e con l’installazione di un laboratorio di trasformazione del tubero in tanti altri semilavorati, nell’ambito di un progetto chiamato Io resto al Sud, che intende consentire alle famiglie di vivere e lavorare sul territorio d’origine. Ma ugualmente sta avvenendo con la selezione del Marango, incrocio tra un toro Angus e una cinquantina di vacche di Maremmana – razza poco apprezzata negli anni recenti – sottratte alla macellazione e messe allo stato brado nell’allevamento di Vetralla, per produrre 300 vitelli nell’ambito di una filiera di carne d’eccellenza a partire dalla varietà bovina autoctona.

Allevamento di Marango, dall’incrocio di Maremmana e Angus 

Il progetto imprenditoriale cerca perciò di coniugare alta qualità dei prodotti con etica sociale e attenzione ambientale e, grazie al sostegno finanziario di Banca Etica e a causa della pandemia di coronavirus, oggi punta ad allargarsi. HQF ha già tra i suoi clienti sia 48 dei migliori ristoranti del mondo secondo le classificazioni delle stelle Michelin, tra cui il 94% dei ristoranti stellati in Italia, sia attività di ristorazione collettiva. E in attesa che in primavera apra a Roma la prima Taberna Marango, negozio a marchio con piccola ristorazione e macelleria, i prodotti High Quality Food si trovano online. La crisi della ristorazione imposta dal Covid19 ha infatti impresso una spinta improvvisa al canale delle consegne a domicilio, inducendo HQF a coglierne i vantaggi ed esaltando ulteriormente uno dei pilastri del progetto: la massima riduzione di passaggi tra produzione e consumatore, ovvero una filiera corta nazionale che favorisca qualità degli alimenti e sostenibilità economica.