Il crowdfunding si è affermato come uno strumento innovativo per finanziare startup, progetti sociali e iniziative imprenditoriali, offrendo opportunità sia per chi cerca fondi che per chi desidera investire. In Italia, il crowdfunding è regolamentato da normative specifiche che ne disciplinano l’operatività, la fiscalità e le modalità di contabilizzazione. In questo articolo, analizziamo il funzionamento del crowdfunding nel contesto italiano, approfondendo gli aspetti normativi e contabili.
Cosa si Intende per Crowdfunding Secondo la Normativa Italiana?
In Italia, il crowdfunding è regolamentato da norme specifiche che ne definiscono i criteri di utilizzo e le modalità operative. Secondo la Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), il crowdfunding è un modello di raccolta fondi che permette a imprese, enti o individui di raccogliere capitale attraverso piattaforme online.
Le principali normative che disciplinano il settore sono:
- Regolamento Consob sull’Equity Crowdfunding (deliberazione n. 18592/2013, aggiornata nel 2019) → disciplina la raccolta di capitale tramite emissione di strumenti partecipativi.
- Decreto Crescita 2.0 (D.L. 179/2012) → ha introdotto il crowdfunding per le startup innovative.
- Regolamento europeo ECSP (European Crowdfunding Service Providers) → in vigore dal 2021, armonizza il settore a livello UE.
In base alla normativa, i portali di crowdfunding devono essere autorizzati dalla Consob e operare nel rispetto delle regole di trasparenza e tutela degli investitori.
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