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Etica e cooperativa

Vita associativa e governance

Etica e cooperativa

Le proposte di modifica statutaria

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Etica, valorizzando sollecitazioni e riflessioni nate nei tanti percorsi partecipativi, ha avviato un percorso di aggiornamento dello Statuto, nell’ambito di un più ampio progetto denominato Cantiere Governance Cooperativa. 

Si è dato ampio riscontro di questo percorso nell’ambito di 3 webinar aperti a tutta la base sociale e in altri momenti di discussione più ristretti.

Sono subito emerse questioni che, da tempo, interessano soci e organi sociali e hanno a che fare con delle norme previste nello Statuto. In particolare sono state prese in considerazione, per una verifica di effettivo interesse, tre questioni:

– adeguatezza quantitativa del n° delle persone componenti il Consiglio
– definizione del numero totale dei mandati delle persone componenti il Consiglio
– riflessione sul concetto di minoranza

Sul primo e sul secondo tema il Consiglio ha trovato una sintonia di visioni. Sul n° delle persone componenti il Consiglio si è registrato un sostanziale accordo tra le persone coinvolte nel non voler procedere ad una diminuzione del numero in forza di un principio di rappresentatività e di divisione del lavoro che, in nel Consiglio di una banca come la nostra, è molto e molto suddiviso-condiviso. Anche sul tema dei mandati (definizione più precisa, distinzione tra mandati dei consiglieri e della persona presidente …) è stata registrata una ragionevole sintonia. 

Per questo motivo il Consiglio, nel mese di aprile predisporrà il testo definitivo che sottoporrà ad approvazione da parte della Vigilanza, per poi portarlo in approvazione in una assemblea straordinaria a settembre.

Ma, in sintesi, in cosa consiste la proposta elaborata dal Consiglio, in seguito al confronto con i soci?

Prima di tutto si mette un tetto massimo al numero di mandati che una persona può fare come consigliere/a: il numero è 4; si possono fare consecutivamente o interrompendo, ma sempre 4 rimangono.

Secondariamente si propone che una persona possa ricoprire il ruolo di presidente per non più di 3 mandati, nel novero complessivo dei 4, di cui sopra, con un’unica eccezione nel caso in cui si diventi presidenti al 4° mandato.

Per garanzia di stabilità e di governo della banca si è ritenuto opportuno che la persona presidente possa candidarsi, solo in questo caso, per un 5° mandato. Se eletta ricoprirà il suo secondo mandato come presidente e avrà quindi un totale di mandati pari a 5.

L’occasione di revisione statutaria sarà anche utile per proporre l’introduzione di un chiarimento rispetto alla scelta della persona presidente, adeguando la norma alla prassi già in uso da anni, ovvero di confermare che il/la capolista candidato/a presidente della lista più votata sia anche automaticamente presidente eletto/a direttamente dall’assemblea e non, come previsto attualmente, nella prima riunione del Cda successivo all’assemblea.

Oltre a queste modifiche si propone di adeguare lo Statuto in base ai nuovi aggiornamenti normativi sui requisiti degli amministratori, introducendo in modo uniforme il principio dell’equilibrio di genere nella composizione di tutti gli organi sociali e riscrivendo in modo inclusivo tutto il testo.

Sul tema relativo alla minoranza (o pluralità) è emersa una evidente necessità di approfondimento e di presa in carico, dandosi luoghi di confronto e ascolto di posizioni molto diverse, alla ricerca di una sintesi e di una sintonia che devono sempre far parte del metodo di Banca Etica. Servono tempi certi per rivedere insieme questo aspetto e tutto verrà pianificato a partire dal Piano Strategico che sarà presentato alla prossima assemblea di maggio.

Un altro passo nella direzione della trasparenza e della costruzione di una vera e condivida governance cooperativa.