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L’EDUCAZIONE FINANZIARIA SECONDO BANCA ETICA

di Andrea Baranes, vicepresidente di Banca Etica

Ottobre è il mese dell’educazione finanziaria. Un’iniziativa sicuramente benvenuta, come sottolineano diversi studi sulla mancanza di educazione finanziaria in Italia. I recenti scandali bancari hanno purtroppo evidenziato come piccoli risparmiatori senza alcuna conoscenza finanziaria avevano acquistato prodotti estremamente rischiosi senza comprenderne le implicazioni.

Il problema riguarda dunque unicamente i risparmiatori chiamati a informarsi meglio? 

Sicuramente no. E’ vero che in molti casi i clienti erano attratti dagli alti rendimenti promessi, e si sono lanciati pensando a guadagni facili. Il primo aspetto dell’educazione è quindi nella consapevolezza che la finanza non può essere un gioco in cui vincono tutti. Rischio e rendimento sono due facce della stessa medaglia: se cerco alti profitti, i rischi saranno altrettanto elevati. 

Non è però pensabile addossare le responsabilità sui piccoli risparmiatori. Le inchieste stanno portando alla luce molti, troppi, casi di comportamenti censurabili se non apertamente fraudolenti di banche e intermediari che vendevano prodotti estremamente complessi e rischiosi, nascondendosi dietro questioni tecniche e sfruttando la fiducia del cliente.

Facciamo un’analogia: quando guidiamo un’auto siamo tenuti a conoscere il codice della strada, ma non si pretende che tutti siano esperti meccanici né piloti di formula uno. Ci sono delle regole, così come delle norme di sicurezza imposte ai costruttori. Il discorso vale a maggior ragione per il mondo finanziario, caratterizzato dalla complessità di molti prodotti, e soprattutto da una asimmetria informativa tra chi propone un determinato investimento e chi lo deve acquistare.

Una asimmetria che potrebbe allargarsi ulteriormente con il rapido sviluppo del digitale in ambito finanziario. Un’opportunità per migliorare i servizi e ridurre i costi per l’utente, ma che porta con sé i rischi di una minore consapevolezza potendo fare tutto “in pochi click”.

Per questo, in Banca Etica, parliamo da sempre di educazione critica alla finanza. Semplificando: lo scopo non è permettere a tutti di investire in qualsiasi cosa, ma spiegare invece perché sarebbe meglio tenersi alla larga da determinati prodotti e investimenti. Vogliamo aumentare la consapevolezza sui meccanismi della finanza e sui suoi impatti, non solo per il singolo risparmiatore. Aiutiamo le persone a ragionare sugli impatti che i soldi che depositiamo in banca o affidiamo a un gestore finanziario avranno sull’ambiente e la società in cui viviamo. Alto rendimento significa alto rischio, ma potrebbe anche significare che i miei soldi vengono investiti in attività inquinanti, in aziende che violano i diritti umani, nei paradisi fiscali o altro.

Ben pochi presterebbero i propri soldi a un conoscente che volesse giocarseli alle corse dei cavalli, promettendo di restituirli solo in caso di vincita, o per un investimento in un traffico d’armi. Però quando apriamo un conto o acquistiamo quote di un fondo pensione o di investimento è come se questi soldi non fossero più nostri e il loro impiego non ci riguardasse. Non è così. Abbiamo il diritto, e per molti versi il dovere, di chiedere che fine fanno.

Educazione critica, quindi, per spiegare che il denaro non è neutro, ma una volta immesso nei circuiti finanziari può alimentare un’economia ingiusta e insostenibile o al contrario promuovere modelli alternativi e virtuosi.

L’educazione critica alla finanza è tuttavia solo una parte della questione: nella nostra visione essa deve andare di pari passo con regole certe per il sistema finanziario per bloccare operazioni e strumenti rischiosi e speculativi o per lo meno per evitare che questi possano finire in mani inesperte. Urge un cambio di comportamento del sistema bancario e finanziario, che troppo spesso nel nome del profitto a breve termine ha chiuso un occhio o ha addirittura promosso attivamente la vendita di tali prodotti anche ai piccoli risparmiatori.

L’educazione finanziaria non può quindi essere la foglia di fico per nascondere le responsabilità e i doveri di banche, gestori e regolatori, ma deve essere complementare a questi.

Educazione critica alla finanza significa prima di tutto comprendere che banche e operatori finanziari non sono tutti uguali. C’è chi fa della trasparenza, della partecipazione e della valutazione degli impatti dei propri crediti e finanziamenti il centro della propria attività. E forse, questa è una delle migliori garanzie sia per clienti e risparmiatori, sia per il pianeta e la società nel suo insieme.

Le nostre iniziative per il mese dell’educazione finanziaria

La rete di Banca Etica ogni anno propone circa 900 iniziative culturali di educazione critica alla finanza. Nel mese di ottobre abbiamo in programma questi eventi:

  • 4 ottobre – Roma – Microcredito e Fintech alleati contro l’usura per l’inclusione finanziaria – A 23 anni dalla istituzione di un Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura si esamineranno le possibilità offerte dalla fintech, dal micro-credito e dalla finanza etica. Il convegno sarà anche l’occasione per presentare il primo Rapporto sui risultati del Fondo MEF di Prevenzione dell’usura, realizzato dal Dipartimento del Tesoro. Interviene il direttore generale di Banca Etica, Alessandro Messina.
  • 5 ottobre – Ferrara – Giocafinanza – Durante il Festival di Internazionale a Ferrara – dal 4 al 6 ottobre – il gruppo Banca Etica propone un gioco in piazza per imparre a capire la finanza! Il “Giocafinanza” sarà allestito in piazza Sant’Anna: un grande tabellone da gioco da 30 mq accompagnerà i partecipanti a ripercorrere cosa è successo dalla fallimento della banca d’affari americana Lehman Brothers che nel 2008 diede inizio alla grande crisi. Un gioco per riflettere e invitare le persone a coltivare un’educazione critica alla finanza, per essere protagonisti delle proprie scelte anche in campo economico e finanziario e premiare i comportamenti virtuosi. I partecipanti potranno sfidare gli amici: vince chi arriva primo all’ultima casella! Soci e dipendenti di Banca Etica presiederanno la piazza offrendo informazioni aggiuntive.
  • 22 ottobre – ore 11:00 – Stadio di Domiziano – Piazza Navona, 45 – Roma – La finanza sostenibile per contrastare il cambiamento climatico – A cura di ConsumerLab.it – Centro Studi di Markonet in collaborazione con Etica Sgr. Per sostenere la  transizione verso uno sviluppo sostenibile e responsabile un ruolo fondamentale è affidato agli investimenti, che devono valutare oltre la solidità e la redditività anche gli effetti ambientali conseguenti. Ognuno di noi può contribuire a cambiare il corso degli eventi e ci sono tutti gli strumenti per farlo. Il tempo, però, è poco e bisogna agire ora. Partecipano al workshop: Ugo Biggeri, Presidente di Etica Sgr; Stefano Caserini, Docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano; Francesco Tamburella, coordinatore dell’Osservatorio ConsumerLab.it.
  • 22 ottobre – Milano, Ostello Bello – Un contributo all’educazione finanziaria dei giovani adulti. Presentazione della webserie ‘Lei, io e… il Lungo’ –  A cura di Ramaya Productions srl, In Pagina  sas in collaborazione con Fondazione Finanza Etica. Presentazione della web serie realizzata attraverso l’erogazione liberale di Etica Sgr. A seguire Backstage: Intervista agli attori della webserie. Giovani adulti e risparmio: un bisogno formativo: Prof Andrea Di Stefano. Ecco, io per esempio… Un giovane giornalista intervista il Prof Di Stefano.
  • 25 – 26 ottobre – Giocafinanza in piazza Maggiore a Bologna nel quadro di AftER Festival un’occasione per incontrare scolaresche e giocare con loro al gioco della finanza, con uno sguardo particolare al fintech e alle criptovalute, al loro potenziale e ai loro rischi.