L’avevamo detto per tempo, e così è stato: i partecipanti al campo di volontariato di Libera e Banca Etica hanno vissuto un’esperienza che li ha trasformati.
Hanno trascorso una intera settimana con i ragazzi della Cooperativa sociale Esperanto, a Castel Volturno e scoperto, in alcuni casi approfondito, un’economia diversa, nuova la chiamiamo noi, che non mette la “favoletta della crescita infinita” nei suoi documenti, ma al contrario ci mette il rispetto per le persone e l’ambiente che vivono.
Hanno ascoltato le storie di chi, anche grazie al sostegno di Banca Etica ha saputo trasformare una bell’idea in una bell’impresa.
Hanno conosciuto Peppe Sottile, responsabile dell’Area Sud di Banca Etica, che ha partecipato alla sessione con Tommaso Aiello della Fondazione Emblema, ed è intervenuto sul tema auto imprenditoria. E poi Pasquale Asseni che si è dedicato alla presentazione del ruolo di Banca Etica nel caso della WBO Italcables. E Simmaco di Nuova Cooperazione Organizzata, uno storico cooperatore sociale sui terreni confiscati.
Hanno ascoltato Matteo Potenzieri di Italcables (fallo anche tu cliccando qui), che ha raccontato la storia che ha portato alla nascita della cooperativa e il comportamento delle banche tradizionali, cieche, mute e sorde di fronte alle centinaia di posti di lavoro che si sarebbero persi con il fallimento.
Si è formato un gruppo di persone di varie età tutti ugualmente interessati ai temi trattati, c’erano ragazzi molto giovani e con loro un gruppo di anziani dello SPI (Sindacato italiano Pensionati), tutti però molto attenti e attivi nel fare domande.
Hanno fatto Antimafia, non con le indagini e le pistole, come i magistrati e i poliziotti, ma con le proprie scelte quotidiane, come i ragazzi di Libera che sono anni che si spendono per far capire che le mafie moderne somigliano più a delle multinazionali che a delle confraternite di mafiosi, perchè sono imprese che hanno il cuore della loro vita negli affari e nell’economia.
Per questo serve una finanza antimafia, una finanza etica.
