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L’IMPRESA SOCIALE RIPARTE DAL LAVORO

In collaborazione con ISNET

Tra le attività più caratterizzanti nel mondo dell’imprenditoria sociale vi è certamente l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Questa fondamentale attività può essere svolta anche in partnership con le aziende.

Grazie alle convenzioni previste dall’art. 14 del d.lgs 276/2003, infatti, le aziende impossibilitate ad assolvere in via diretta agli obblighi di inserimento di persone svantaggiate (ex legge 68/99), possono affidare commesse di lavoro a imprese sociali  che si impegnano ad assumere soggetti svantaggiati.
Nell’ultimo anno, le imprese sociali dedite all’inserimento lavorativo  che hanno realizzato partnership aziendali, hanno mostrato  valori di andamento economico e propensione all’innovazione superiori alla media.

Come dimostrano i dati dell’Osservatorio ISNET (su un campione di 400 cooperative sociali), le imprese sociali che realizzano queste partnership hanno prospettive di stabilità e crescita economica superiori al campione generale (84,6% contro 76%), così come valori di propensione all’innovazione superiori (+14,5% rispetto al campione generale).
Le cooperative di tipo B e A+B che utilizzano le convenzioni previste dall’ex art 14 del Dlgs 276/03  prevedono una crescita delle risorse inserite del 27,3% , superiore di 4,3 punti percentuali rispetto al campione generale, e una buona dinamicità interna: nessuna di queste organizzazioni dichiara di non aver potuto fare innovazione nell’ultimo anno a causa di resistenze interne al cambiamento . Si tratta di indicatori che certificano l’importanza di valorizzare questo modello di impresa per la sua capacità di generare occupazione, valorizzare le fragilità, investire in dinamicità e innovazione.

Il rischio COVID19 , aumento delle fragilità e rischio occupazionale

La crisi generata da Covid-19 rischia tuttavia di determinare gravi ricadute sull’attività di inserimento lavorativo delle imprese sociali, sia in via diretta che per il tramite delle convenzioni con le imprese, fortemente soggette a sospensione delle commesse a causa delle restrizioni connesse all’emergenza in atto.
Appare più che mai importante sostenere l’opera delle imprese sociali impegnate nell’inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati.

Le misure previste da Banca Etica

La promozione del lavoro dignitoso come elemento di benessere della persona, inclusione dei soggetti più fragili e miglioramento della qualità complessiva della vita di una comunità sono uno dei fattori portanti dell’attività creditizia di Banca Etica.
Nel 2019, Banca Etica ha finanziato per 31 milioni di euro 180 organizzazioni che hanno utilizzato il credito ricevuto per finanziare direttamente un’attività di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, cui vanno aggiunti altri 21 milioni a organizzazioni che si occupando anche di questa attività.
Tali finanziamenti sono andati per il 42% a beneficio di cooperative sociali, mentre ¼ sono andate a cooperative, misura poco superiore a quella affidata alle associazioni (sono poi presenti startup, anche a vocazione sociale, operatori del settore turistico, agriturismi e altri tipi di imprese).
Le 180 organizzazioni che, attraverso i finanziamenti deliberati a loro favore, hanno realizzato un impatto diretto in materia di inclusione lavorativa hanno inserito nel mondo del lavoro 3.996 persone svantaggiate (Report d’Impatto 2020).

Banca Etica mette a disposizione delle imprese sociali tutti i propri strumenti (conti, carte, servizi, banca on line, strumenti di risparmio e investimento, finanziamenti, protezione), arricchiti da coperture assicurative specificamente pensate per il Terzo Settore (Etica Pro, iniziativa realizzata con CAES e Assimoco).

Attraverso uno specifico accordo con il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) Banca Etica ha inoltre sviluppato un portafoglio di crediti alle imprese con impatto sociale nell’ambito del programma EaSI, potendo erogare finanziamenti (compresi tra 25.000 e 500.000 euro) di durata compresa tra 12 mesi e 10 anni a beneficio di tutte le organizzazioni che rientrano nella definizione europea di economia sociale.

In questo periodo così complesso per il mondo del lavoro, la Banca ha voluto rilanciare l’impegno a supporto delle realtà attive nell’inserimento di persone svantaggiate, proponendo ai clienti un Time Deposit, ossia un deposito vincolato dei propri risparmi (vincolo minimo 1.000 euro) da destinare proprio al sostegno delle imprese impegnate nell’inclusione lavorativa.

Il Time Deposit rappresenta una soluzione vantaggiosa (non sono previsti costi di apertura o di gestione) per i risparmiatori che abbiano esigenza di gestire la propria liquidità  in modo sicuro (il prodotto è assistito dal Fondo Interbancario) con un orizzonte temporale a breve termine (1 o 3 anni) che gli consenta di tornare a investire alla scadenza del vincolo beneficiando, direttamente in conto corrente, della somma e degli interessi maturati (è possibile realizzare svincoli anticipati pagando una piccola penale)

Grazie a questa iniziativa, Banca Etica potrà raccogliere ulteriori fondi da destinare alle imprese sociali il cui impegno all’inclusione lavorativa migliora la qualità della vita di tutti.