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RINNOVATO IL BOARD DI FEBEA, IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE PERU SASIA

Di Peru Sasia, Vice Presidente di Banca Etica

La Federazione delle Banche Etiche e Alternative (Febea) affronta una nuova tappa dopo l’elezione del nuovo consiglio durante l’Assemblea Generale dello scorso 2 settembre.
Una nuova tappa che, in condizioni normali, dovrebbe essere scandita dallo sviluppo e dall’attuazione di un nuovo Piano Strategico per il periodo 2022-2025 capace di proiettare la nostra attività sulla base dei significativi cambiamenti strutturali che la Federazione sta definendo e implementato negli ultimi anni.
Ma nulla è normale di questi tempi.

La crisi covid-19 ha imposto, tra le tante altre cose, la necessità di riposizionarci come individui e organizzazioni in un nuovo contesto sociale, con nuove norme e nuove priorità che segnano la necessità di una revisione approfondita del nostro modo di considerare il mondo e di considerarci in esso. Un modo che ci sfida, soprattutto, ad affrontare nuovi processi di costruzione della giustizia sociale. Oggi più che mai possiamo affermare che tutti gli strumenti che sviluppiamo nei diversi ambiti dell’attività umana (economico, politico, culturale, tecnologico …) misurano il loro autentico valore etico e la loro legittimità nella misura in cui sono orientati a questo compito di costruire il bene comune.

Per la Federazione, questa sfida implica il riconoscimento dei valori fondanti che uniscono i nostri membri e l’interrogarsi sul loro significato e sulla loro applicazione pratica in campo finanziario in questi tempi. In definitiva, significa chiedersi con tutta l’onestà intellettuale e morale possibile perché, oggi, valga la pena fare finanza etica ed alternativa.

La risposta a questa domanda segnerà il futuro della Federazione nei prossimi anni. E sono convinto che faremo la nostra parte scegliendo nuove linee e sfide comuni. Questa è una convinzione che è molto più di un semplice e ingenuo desiderio. L’esperienza concreta delle prime risposte che sia i nostri membri che la Federazione stessa stanno sviluppando in questi mesi ne sono una buona prova, potendo dimostrare una disponibilità, conoscenza e adattabilità che conferma un solido percorso emerso già da diversi decenni.

Ma la mia convinzione è radicata in qualcosa di molto più profondo della nostra capacità di attuare queste risposte concrete. Al di là delle nostre competenze, ciò che costituisce veramente il pilastro su cui fondare la nostra legittimità è la cultura che caratterizza le diverse organizzazioni che compongono la Febea. Una cultura che è molto di più della gestione della responsabilità sociale e che non ha nulla a che fare con lo sfruttamento di ciò che, in un dato momento, può comportare l’uso interessato di un’etichetta etica. Una cultura rafforzata giorno per giorno da processi di governance trasparenti e partecipativi, che conosce la realtà e si lascia mettere in discussione da essa e che riconosce, come dicevo, la costruzione della giustizia sociale come orizzonte ultimo che dà senso ai nostri progetti finanziari. Non facciamo, né vogliamo fare, qualcos’altro, diverso dalla nostra natura.

Lungo questo percorso sarà necessario unire strategie reattive che cerchino di avvicinarsi alle realtà più colpite dalle crisi, con strategie proattive che includano tanti fronti diversi, tra i quali possiamo evidenziare: l’approfondimento dello scambio di esperienze tra i membri, le dinamiche di advocacy con enti pubblici a diversi livelli, l’indagine su nuovi circuiti finanziari, il lavoro con altri attori alleati o il rafforzamento della Federazione stessa.

Un percorso che ci richiederà anche di aumentare la nostra visibilità presso i cittadini europei, dando prova chiara di quello che facciamo e di come lo facciamo, e preparando storie che aiutino a capire che non solo è possibile un altro modo di fare finanza, ma che oggi è particolarmente necessario e urgente. Una cittadinanza che capisce che fa parte della sua responsabilità conoscere le conseguenze delle nostre decisioni economiche, in particolare quelle finanziarie, nella missione della costruzione di un mondo più giusto e sostenibile.

Non voglio concludere questo saluto senza mostrare il mio profondo apprezzamento ai membri del Consiglio uscente, che hanno svolto un compito impagabile con altissima professionalità e generosità. Allo stesso modo, dò il benvenuto ai membri eletti il ​​2 settembre e in particolare ai rappresentanti delle organizzazioni socie che per la prima volta partecipano a questo entusiasmante compito. Il modello di governance di Febea è uno dei nostri tratti distintivi e il Consiglio è uno degli elementi essenziali di questo modello, garantendo un alto livello di partecipazione e trasparenza, basato su un giusto equilibrio tra struttura professionale e leadership politica. Saluto anche le nuove organizzazioni che hanno recentemente aderito alla Federazione, che senza dubbio ci porteranno nuove conoscenze, preziose esperienze e rinnovata energia.

È del tutto vero che nulla è normale in questi tempi, ed è evidente il dolore e la sofferenza che la pandemia sta causando in molte persone e organizzazioni, ma dobbiamo lavorare con lo sguardo puntato su qualcosa di grande che sta nascendo. Con umiltà, ma con fermezza, sappiamo che è dal nostro saper fare che dipenderà se quello che realizzeremo sarà utile.

I migliori saluti
Pedro M. Sasia
Presidente