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Etica e cooperativa

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UNA COLLETTA PER SALVARE UN BOSCO

Una riserva naturale, sulla carta. Con un futuro, però, non diverso da quello di altri tratti di collina nel territorio veronese e di altre molte zone del Veneto: diventare vigneti ad alto rendimento. 

Parliamo della Val Borago, lussureggiante e selvaggia nella zona della Valpolicella, la zona collinare che precede la prealpi veronesi. 

In una Regione dove il boom della produzione e la coltivazione massiva di vitigni, specie quella del Prosecco Docg,  ha intaccato la biodiversità e modificato sensibilmente il paesaggio c’è chi non ci sta.

Ed è così che l’associazione Il Carpino, fondata nel 2007 proprio per valorizzare il patrimonio dell’area collinare ai margini della città di Verona, lancia il Fondo Alto Borago, una raccolta fondi sostenuta da Banca Etica per partecipare all’asta giudiziaria per l’acquisto della zona che altrimenti sarebbe destinata sicuramente a vigneti massivi.

Servono 270.000 euro totali di cui 35.000 per fissare la partecipazione all’asta che si terrà in autunno e salvare un bosco di 38 ettari (pari a circa 27 campi da calcio).

Una corsa contro il tempo per salvare un’area che pur non facendo parte di parchi naturali, figura come zona di conservazione negli elenchi dell’Unione Europea. Ogni possibile intervento, in teoria, deve superare una severa valutazione d’impatto ambientale ma in pratica molti ettari, nel corso degli anni, sono stati “riconvertiti” alla produzione di vino.

L’acquisto di quest’area permetterà di mantenere un’area così com’era senza l’intervento dell’uomo. Consentendo, magari, ad alcune specie animali, in particolare uccelli, di rimanere nel loro habitat. Per la Val Borago transita l’ultimo tratto del sentiero europeo E5 che dalla costa dell’Atlantico in Bretagna attraversa le Alpi passando per Svizzera, Germania, Austria, raggiunge l’Italia e termina proprio all’Arena di Verona.

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