A Milano non fiorisce solo l’industria dei servizi e della finanza. A dimostrazione di ciò oggi vi raccontiamo la storia di Terrafiera Bio, azienda agricola a conduzione familiare dove crescono bellissimi e buonissimi ortaggi di stagione, oltre che piante da frutto, un piccolo vigneto, kiwi, erbe aromatiche, piccoli frutti, siepi, fiori, alberi vari e persino praticelli ricchi di fiori di campo, che sostengono ulteriormente la biodiversità dell’ecosistema.
«Facciamo coltivazione biologica dal 2012 – spiega il fondatore e animatore dell’attività, Valerio Pizzo – e da subito ho contattato Banca Etica, perché di lavorare con altre banche proprio non ne volevo sapere… Sfruttando circa un ettaro di terra nella periferia Nord-Est di Milano, a Carugate, produciamo dalle prime insalatine primaverili fino all’ultimo cavolfiore o rapa dell’inverno. Personalmente mi sono formato nella grande azienda agricola biologica di Antonio Corbari, dove ho lavorato per vent’anni e a cui la mia famiglia affittava dei campi di proprietà, e solo poi ho iniziato a produrre in prima persona. Difficile fare una stima dei volumi di produzione di Terrafiera Bio, anche perché ultimamente il fattore clima incide davvero molto. Il 60% circa del raccolto primaverile scorso è andato perduto, per mancanza d’acqua e per le temperature roventi che da due o tre mesi non mollano.
Senza contare la mancata coltivazione di quanto andrebbe piantumato oggi (finocchi, radicchi, cavoli…), che però non si può mettere giù perché non c’è acqua: il consorzio Villoresi ha tagliato le erogazioni causa siccità, e quindi non possiamo investire nell’acquisto di nuove piante, attrezzature per la pacciamatura, gasolio per il trattore… senza alcuna garanzia di riscontro economico. È il primo anno che assistiamo a un fenomeno del genere, ci sta mettendo a dura prova e probabilmente non potremo tenere duro in questo modo se non per un altro anno o giù di lì… Per noi è come lottare contro i mulini a vento, ed è sempre il clima che vince».
Gli ortaggi e gli altri frutti della terra che escono dall’azienda vengono distribuiti attraverso uno spaccio che si trova presso i campi ed è aperto tre giorni a settimana, ma Terrafiera Bio è presente anche al mercato di Cascina Cuccagna e vende tramite i gruppi d’acquisto solidale, con i quali Pizzo intrattiene un rapporto diretto («…è un canale che mi piace perché avviene attraverso le persone che fanno rete, e per ogni problematica o per gestire gli accordi basta una telefonata»). Ma non è tutto. Per rimanere sul mercato, infatti, Terrafiera Bio si appoggia anche alla piattaforma internet Alveare che dice sì, con alcuni luoghi di distribuzione diffusi per la città di Milano dove i produttori si danno appuntamento per la consegna con chi ha già prenotato e acquistato la propria spesa, e la remunerazione dell’agricoltore avviene poi attraverso la piattaforma.
Valerio Pizzo, con la sua piccola fattoria biologica certificata – e socia di Banca Etica – , presidia insomma la grande città, resiste a un clima che rende sempre più difficile coltivare pomodori, melanzane, peperoni, cetrioli… e confessa che il suo campo e le sue serre danno il meglio con zucche, zucchine, barbabietole, insalate, cipolle. Ma di questo “contadino metropolitano” – ci tiene a sottolineare Luran Wang dell’ufficio crediti della filiale di Milano – «mi hanno colpito la passione e la dedizione per il suo lavoro, le competenze tecniche e la capacità di usare parole semplici per far comprendere l’attività anche a chi non è del settore, l’attenzione volta alla tutela del prezzo di vendita: per non “svendere” i suoi prodotti Valerio Pizzo talvolta rifiuta qualche offerta della grande e media distribuzione, preferendo rivolgersi a canali distributivi alternativi, capaci di apprezzare la qualità dei suoi prodotti in cambio di un prezzo dignitoso».
Photo Credits: Terrafiera Bio
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