A cura di Carlo Usai – della Filiale di Sassari di Banca Etica
A pochi chilometri dal piccolo borgo medievale, ormai fantasma, di Rebeccu, sulla piana di Bonorva, nella località denominata Concheddas e Coronas sorge l’azienda agricola biologica della famiglia Ghisu.
Un’azienda a prevalente indirizzo agropastorale improntata sull’allevamento ovicaprino e bovino condotto allo stato semi brado, con decenni di attività alle spalle. Come di frequente accade, il passaggio generazionale alla guida dell’azienda ha comportato un vasto e importante piano di miglioramento fondiario con i seguenti obiettivi:
- chiusura della filiera biologica di produzione e trasformazione del latte, fin’ora versato alle cooperative lattiero casearie e in nessun modo valorizzato per le sue caratteristiche;
- autonomia energetica;
- valorizzazione dell’aspetto culturale dell’agricoltura e del mondo rurale attraverso il ruolo formativo e informativo proprio delle fattorie didattiche.
Banca Etica ha concesso un mutuo fondiario della durata di quindici anni per un ammontare di 1.100.000 euro destinato alla realizzazione di un impianto fotovoltaico di 400 kw/p e di un minicaseificio. Quest’ultima opera, ancora in fase di realizzazione, consentirà la produzione di formaggi interamente bio mentre l’impianto, già in produzione, consentirà l’azzeramento dei costi energetici, derivanti dell’aumentato fabbisogno dell’azienda, generando inoltre nuovo reddito da investire all’interno del progetto di miglioramento fondiario, integrando i finanziamenti regionali già concessi. L’azienda infatti ha potuto proseguire l’opera di miglioramento ultimando, di recente, la realizzazione della nuova struttura da destinare a fattoria didattica e restaurando il vecchio fienile. Una struttura risalente ai primi anni del novecento, da adibire oggi a sala convegni.
Già in programma inoltre la realizzazione di forni per la produzione del pane Zichi, tipico pane della zona, da affiancare alla vendita diretta del formaggio in azienda o da gustare insieme durante gli interventi formativi, o ancora – perché no? – alla prossima Assemblea regionale dei soci di Banca Etica della Sardegna!
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