In collaborazione con Corrado Fontana, giornalista di Valori.it
Metti un borgo di circa cinquanta anime aggrappato al crinale sull’Appennino, praticamente all’intersezione di tre regioni, Emilia Romagna, Toscana e Liguria. Un piccolo paese chiamato Cerreto Alpi (perché sovrastato dall’Alpe di Succiso), stretto nella morsa tra isolamento strutturale e invecchiamento dei suoi abitanti. Un paese col destino segnato da un inevitabile abbandono. E invece no. Perché nel 2003 è cambiato qualcosa. I pochi giovani del borgo si sono rimboccati le maniche e, per amore della propria terra e il desiderio di un futuro che non li costringesse a lasciarla, hanno fondato una delle prime cooperative di comunità in Italia, I briganti di Cerreto. In undici, con 100 euro ciascuno in mano, si sono recati dal notaio per registrare un progetto che, a 17 anni di distanza, si può affermare stia riuscendo nei propri obbiettivi: creare occupazione e prospettive per la comunità. Un’avventura iniziata con un unico dipendente – nonché presidente della cooperativa – ma che oggi ne conta ben otto a tempo indeterminato, «una cifra che, in un paese di cinquanta abitanti, vale come se fosse la FIAT per Torino – racconta Erika Farina, uno dei soci fondatori –».
Con 10-12 codici Ateco differenti, I briganti di Cerreto stipula contratti per attività di forestazione e agricoltura, ma anche edilizia, commercio e turismo. Circa l’80% del bilancio si basa sui servizi di gestione di erba, bosco, legname… per clienti sia pubblici (comunità montane, comuni, provincia…) e all’interno di progetti PSR, che privati, con la manutenzione delle aree verdi, delle staccionate, dei giardini, lo sfalcio dei prati, le potature, i servizi per la neve come la spalatura. Nel tempo la cooperativa ha saputo dotarsi di un parco mezzi adeguato, e da una decina di anni circa si è dedicata anche alla ricettività turistica, associandosi all’Aitr e partecipando come capofila al progetto di rete Parco Appennino Turismo. «Insomma, siamo riusciti a creare qualche forma di economia locale. Una coppia si è sposata ed è nata una bambina, cosa che qui non succedeva da diversi anni».
Un successo certificato e promosso anche da Fabrizio Prandi, referente locale di Banca Etica, secondo cui «ciò che qualifica l’operato de I briganti di Cerreto e fa rientrare questa realtà nella nostra mission è il mix di riqualificazione del borgo, cura del territorio e creazione di posti di lavoro in una zona svantaggiata». L’incontro con la banca è avvenuto durante un’edizione della scuola di cooperative di comunità, che si tiene proprio a Cerreto Alpi-Succiso, e ha portato a un finanziamento importante (circa 80mila euro) per la ristrutturazione di due stalle diventate poi alloggi rurali per gruppi turistici, oltre a un antico mulino immerso nel parco dell’Appennino tosco-emiliano, per una ventina di posti letto in totale. «L’affinità con Banca Etica – ricorda il direttore della filiale di Bologna Fabio Farina – si è consolidata a partire dai temi della cooperativa, e sulla base dei progetti di turismo sostenibile e responsabile, lento e a basso impatto ambientale. Il nostro, del resto, è un turista particolare e consapevole: cerca un’esperienza a contatto con la comunità, con passeggiate e attività connesse alla cultura del luogo, partendo dal prodotto centrale per la nostra economia, che è la castagna».
In questi luoghi, infatti, si segue ancora il ritmo del bosco. E dopo aver recuperato il castagneto, i “briganti di oggi” continuano a produrre la farina di castagne come una volta, essiccando il frutto a fuoco lento per 40 giorni e 40 notti. Un periodo in cui si svolgono eventi culturali, nel paese dove abita anche Giovanni Lindo Ferretti, che in migliaia vengono a incontrare, partecipando a Una notte scura e alle altre iniziative legate alle tradizioni locali e alla transumanza… E così anche gli anziani, che in principio parevano più scettici sull’utilità della cooperativa, si sono ricreduti, sono coinvolti e aiutano a raccontare le storie di Cerreto Alpi, che sono in fin dei conti le loro storie, e di questa terra.
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