Aria buona e prodotti genuini della terra, ma anche gioco e saperi delle arti e dei mestieri della campagna: questo, e molto altro, potete trovare alla Contrada dell’Oca di Fanna (Pn). Una fattoria didattica e sociale che, nelle parole di Enrico Trevisiol, responsabile della nostra filiale di Trieste, si mostra come una realtà fortemente connessa con l’orizzonte valoriale di Banca Etica per una «modalità di fare imprenditoria particolarmente attenta agli aspetti sociali e all’equilibrio ambientale. Oltre che per la riflessione profonda sulla necessità di ricucire e recuperare un tessuto produttivo sano, strettamente correlato all’economia del territorio, propulsore di ricchezza sostenibile e generatore di lavoro».
Nata nel 2008 per l’impegno appassionato dei due fondatori, Paola Ceregatti e Paolo Paron, la fattoria è stata recentemente rilevata – in continuità – dai soci di alcune imprese locali con l’obbiettivo di rilanciarne il progetto. Contrada dell’Oca ha così ampliato la sua superficie a circa 70 ettari (tra terre, bosco e strutture), e oggi racchiude in sé tante anime differenti. Innanzitutto quella agropastorale, già in transizione verso la certificazione biologica e proiettata a superare la dimensione dell’autoconsumo. C’è infatti un importante vivaio di piante antiche autoctone (meli, peri, susini…) che presto daranno frutta per marmellate e altri trasformati; una parte orticola in ampliamento, anche grazie alla prossima costruzione di una serra; ci sono le arnie che produrranno il miele; c’è un allevamento di pecore che consentirà la produzione e vendita di formaggi, ma anche il conferimento degli scarti di lana a una startup che ne farà concime naturale. Contrada dell’Oca è infatti inserita in una sorta di filiera della lana che coinvolge le fattorie didattiche e sociali, ed è cellula dell’Ecomuseo Lis Aganis delle Dolomiti friulane.
E poi – spiega uno dei soci, Alex Cittadella – «C’è un centro diurno per persone con disabilità, ragazze dei paesi limitrofi, che effettuano attività artigianali con la lana; c’è la didattica per i bambini, grazie alla quale s’impara a conoscere tradizioni, arti e mestieri del territorio, e che si sta riprendendo dalla pandemia grazie al ritorno della presenza nelle scuole; e c’è il gioco dell’oca più grande del mondo, da vivere all’aperto, che sta diventando un’attrattiva anche per gruppi di famiglie».
Una molteplicità di anime, dicevamo, legate anche tramite un rapporto di condivisione e solido supporto (per circa 500mila euro) intrattenuto con Banca Etica. «Quando abbiamo preso in mano la gestione – conclude Cittadella -, vista la tipologia di impresa, abbiamo pensato che fosse il partner finanziario più affine alla nostra attività. Con Banca Etica effettuiamo le operazioni principali e le due società che detengono la maggioranza della Contrada dell’Oca sono socie». La vicinanza tra la fattoria e la banca, del resto, emerge anche nel comune impegno per la sostenibilità e l’inclusione sociale. Quasi tutto il personale di Contrada dell’Oca viene infatti da percorsi di fragilità (Sert e disabilità) e lo sforzo di abbattere impatti e consumi per un ciclo produttivo comunque naturale passa per l’adozione di un impianto fotovoltaico e il recupero delle acque reflue in progetto.
photo credits: Contrada dell’Oca
Potrebbe interessarti anche
G.A.G.A. Vicenza: uno sportello di ascolto Queer
21.06.2024
Visioni in movimento: vent’anni di graffiti nel cinema del reale
14.06.2024
Chi passa da Ostello Bello “prende parte” davvero al viaggio
06.06.2024
Dragolago: custodi del lago d’Orta
31.05.2024
Fondazione La Casa: Un Rifugio Sicuro per Famiglie in Difficoltà nella Crisi Abitativa Italiana
24.05.2024
Il Tappeto di Iqbal: tessendo futuri di speranza contro lo sfruttamento infantile
17.05.2024