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Cooperativa Arvaia agricoltura urbana e sostenibile

Cooperativa Arvaia agricoltura urbana e sostenibile

In collaborazione con Corrado Fontana di Valori.it

A Bologna c’è una realtà capace mettere in pratica contemporaneamente molti dei principi fondamentali dello sviluppo sostenibile: è la Cooperativa Arvaia. Una declinazione emiliana del modello anglosassone della cosiddetta Community-Supported Agriculture (CSA), cioè una comunità a supporto dell’agricoltura, in cui un gruppo di individui, che contadini non sono, decidono di produrre “da sé” il cibo che mangiano. E per farlo stringono un accordo con gli agricoltori, che coltivano ciò che gli viene commissionato, e per questo lavoro vengono pagati (il giusto e in anticipo). «L’idea – spiega Alberto Veronesi, presidente di Arvaia – è partita nel 2012 da un gruppo di persone espulse dal mercato del lavoro a seguito della crisi internazionale. Ed è una formula win-wi, nel senso che soci consumatori e soci produttori guadagnano all’interno di questo patto, e non sono costretti a misurarsi col mercato».

All’inizio dell’anno viene infatti stabilito un preventivo delle spese che la cooperativa dovrà sostenere per la stagione, e viene definita la quota pro capite che sarà a carico di ciascun socio (soci lavoratori inclusi). Una quota in cui, tramite un’asta al rialzo, viene inserito un elemento di solidarietà: chi sia in grado di versare una frazione maggiore può infatti sostenere i soci che non potrebbero permettersi la fornitura delle verdure per tutto l’anno al prezzo concordato. E una volta che i soci hanno versato la rispettiva quota, anche a rate, possono settimanalmente recarsi al campo – oppure nei 7 centri di raccolta dislocati in città – per prendere direttamente la propria parte di prodotto, in autonomia. Sul piano monetario, il valore di una parte nel 2018 è costato almeno il 30% in meno di un prodotto paragonabile, quindi biologico, acquistato nella grande distribuzione. «Ma l’obiettivo non è diminuire il costo – precisa Veronesi – anche perché ora stiamo cercando di pagare meglio i dipendenti».

Attualmente i soci di Arvaia sono circa 450. Una decina, invece, i lavoratori, cui si aggiungono degli avventizi secondo le necessità stagionali. Ma il bello è che, con questa formula, coltivazione biologica, partecipazione, istanze per un equo compenso e gestione attiva dei beni pubblici concorrono a sviluppare un modello che funziona. Perché la produzione avviene su 60 ettari di terra che si trovano nel contesto urbano di Borgo Panigale, a portata di bicicletta dal centro di Bologna. E 47 di questi ettari sono stati presi in affitto dal Comune col supporto della finanza etica.

«La scelta del pubblico è stata una scelta politica. Paghiamo un affitto piuttosto elevato e ci sono tutte le complicazioni connesse con la necessità di relazionarsi all’amministrazione locale, ma l’abbiamo fatto per una spinta ideale. E ci siamo rivolti a Banca Etica perché sembra quanto di meglio esista nel settore delle banche. Ne siamo soci. E, oltre a una sorta di anticipo fatture che copre l’attesa di alcuni contributi, abbiamo un deposito, attraverso il quale ci è stata concessa la fideiussione da quasi 25mila euro che garantisce i rapporti con il Comune per l’affitto del terreno».

Un terreno ampio e prezioso, del resto, dove si coltiva e raccoglie un centinaio di tipi di ortaggi, che consentono ai soci di godere, per circa 50 settimane l’anno, di 5-10 kg di prodotto fresco ogni 7 giorni. E poi crescono tantissime varietà di seminativi (esclusi mais e soia): grani comuni e grani antichi, farro, segale, avena, orzo, miglio, piselli, fagioli, ceci, lino. Mentre si attendono ancora i primi raccolti della decina di tipi di frutta che sono stati piantati. Ma non solo. Perché «da questi prodotti ricaviamo dei trasformati. Siamo soci di Iris, pastificio biologico, che ci fa la pasta. E uno dei nostri soci ha un forno a Bologna che impasta e cuoce il pane con i nostri grani antichi e la pasta madre. Col girasole facciamo invece l’olio, coi pomodori la passata».

 

La Community-Supported Agriculture (CSA) nel mondo

La mappa geolocalizza le realtà basate sul modello della Community-Supported Agriculture (CSA) nel Mondo. 

Per approfondire il tema delle CSA > urgenci.net/csa-map