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Cooperazione pensando ai bambini

Cooperazione pensando ai bambini

A cura di Corrado Fontana, giornalista di Valori.it 

Da quando è nata, la ong Annulliamo la distanza (o Anladi) di strada ne ha percorsa molta. Innanzitutto dal punto di vista geografico, iniziando il proprio percorso da Firenze per giungere oggi ad operare in molti Paesi del mondo; ma soprattutto dal punto della propria mission etica e solidaristica, intenzionata a portare assistenza sociale e sanitaria, con una speciale attenzione rivolta ai bambini delle regioni più fragili. Un’attività che ha nella pratica delle adozioni distanza il suo pilastro fondamentale, ma che nel tempo è cresciuta, puntando a progetti più ambiziosi, capaci di incidere positivamente sulle comunità locali. 

«Siamo nati nel 1995 – racconta il presidente Michele Muffi – e il primo Paese dove abbiamo cominciato a lavorare è stata l’Eritrea. Qui abbiamo attivato l’adozione di bambini a distanza con una organizzazione locale e quando abbiamo rilevato che questa non era del tutto trasparente, abbiamo continuato il progetto avendo fondato una nostra associazione, aggiungendo nuove iniziative e iniziando una collaborazione con il ministero della Sanità eritreo, che prosegue tutt’oggi». Da quel primo errore di gioventù ad oggi l’organizzazione ha saputo consolidare competenze e consapevolezza grazie all’esperienza. E ha allargato le capacità di intervento dall’Eritrea all’Albania, dalla Cambogia al Kenya, in Paesi con tassi di povertà elevati e, talvolta, con una storia recente di conflitti sanguinosi, che non sembrano poter essere completamente archiviati neppure oggi.

Asilo in Cambogia, località Kro Bei Riel

Da qui la necessità dell’incontro con Banca Etica. Dopo aver verificato che gli istituti finanziari d’appoggio utilizzati fino ad allora investivano tutti in armamenti, nel 2019 «abbiamo detto basta! – prosegue Muffi –. Abbiamo deciso di aprire e tenere solo il conto di Banca Etica, e ci troviamo molto bene». È nata perciò una relazione stretta che non si limita ad essere un rapporto funzionale, come testimonia – anche a nome di tutto lo staff della filiale toscana – Lorenzo Tacconi: «L’associazione è diventata socia di Banca Etica e la collaborazione con loro riempie di senso e di contenuti il nostro lavoro quotidiano: l’intermediazione del denaro diventa lo strumento per costruire sul territorio, all’interno delle collettività, integrazione sociale, spirito di comunità e di vicinanza». Obbiettivi e risultati importanti che Anladi persegue in diversi modi, contrastando fame, povertà, degrado e malattie.

In Cambogia gestisce direttamente un asilo, per esempio. In Kenya ha un orfanotrofio affidato a personale locale. In Albania cura una mensa per i bambini. E in Italia – poiché anche nel nostro Paese non mancano situazioni che richiedono certi interventi – segue a Reggio Emilia un progetto di accoglienza (e una raccolta in crowdfunding) per le famiglie di profughi siriani giunte tramite corridoi umanitari grazie alla chiesa Valdese e alla Caritas. Mentre a Firenze la ong offre servizi educativi e opportunità di cura (mettendo a disposizione un pediatra, uno psicologo e un avvocato) per i bimbi delle famiglie del quartiere Le Piagge, a forte disagio sociale.

Ospedale pediatrico Orotta di Asmara, Eritrea

D’altra parte è forse verso l’ospedale pediatrico Orotta di Asmara che Anladi esprime il suo massimo sforzo. La struttura accoglie circa 30mila bambini l’anno ed è l’unica di tutta l’Eritrea ad occuparsi esclusivamente dei pazienti più piccoli. Ad Asmara la ong accompagna periodicamente i medici dell’ospedale Meyer di Firenze e dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, e i professionisti delle nostre strutture d’eccellenza si prestano a fare formazione per i medici locali e a operare bimbi con patologie che magari qui non esistono più, come le ginocchia valghe o il piede torto. E «Considerando che negli ultimi 6 o 7 anni abbiamo operato circa 300 bambini, il blocco agli spostamenti imposto dal coronavirus ci penalizza molto». Tanto più che la pandemia impedisce anche ai tecnici di Anladi di completare l’installazione del macchinario – posizionato ma non in funzione – che, nell’ambito del progetto Ti voglio tanto bere, garantirà acqua pulita tutto il giorno all’ospedale. 

 

Foto di copertina Ospedale pediatrico Orotta di Asmara