Tra le 36 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana, conferite dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cittadine e cittadini che si sono distinti per impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani c’è anche Nicoletta Cosentino, fondatrice delle “Cuoche Combattenti” di Palermo, un laboratorio artigianale di conserve e prodotti da forno.
Nicoletta è stata nominata Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il suo esempio di reazione e per il contributo offerto nella promozione di una cultura di contrasto alla violenza sulle donne e di recupero delle vittime di abusi”.
In questo articolo, Corrado Fontana, giornalista di Valori.it, ci porta alla scoperta del progetto Cuoche Combattenti, realtà finanziata da Banca Etica e le cui etichette antiviolenza viaggiano in tutta Italia!
Nicoletta Cosentino è una persona con le idee chiare e l’entusiasmo contagioso di chi ha riconquistato la libertà ed è spinto da una volontà caparbia di costruirsi un futuro di soddisfazione. Un futuro che passa dall’amore per la gastronomia sostenibile e si riversa nell’impresa economica diventata realtà a settembre 2019, quando le Cuoche combattenti di Palermo hanno acceso il forno la prima volta.
E mentre in un video di presentazione ci ricorda il senso di questo nome che cattura (dalla cucina si può combattere la violenza di genere), di fronte a noi scorre la dolcezza di conserve e confetture, di biscotti, di torte fatte su ordinazione e muffin caldi preparati al venerdì. Tutto rigorosamente confezionato con ingredienti 100% vegetali, cioè senza latte, burro e uova, e caratterizzato dalle etichette anti-violenza che corredano ogni vasetto e ogni pacchetto. Perché Cuoche combattenti è molto più di ciò che appare. «L’obiettivo del progetto – ci spiega – è dare possibilità di reinserimento lavorativo e indipendenza economica a donne che hanno un passato di violenza alle spalle, e migranti in accoglienza presso associazioni locali e tolte alla tratta. Per questo abbiamo in attivazione delle borse lavoro – una è già iniziata, altre due lo saranno presto – in collaborazione con il centro antiviolenza Le onde e le associazioni di accoglienza per migranti Il pellegrino della terra e Centro Astalli. E la mia intenzione, se il progetto del laboratorio funzionerà, è offrire opportunità lavorative, non solo formative».
Un orizzonte che ha cominciato a delinearsi con una associazione e qualche degustazione a partire dal 2017, portando alla costruzione di una fitta rete di contatti (individui e organizzazioni). E che oggi si è strutturato con il laboratorio e la bottega vicino alla Fiera del Mediterraneo, con un catalogo di (auto)prodotti distribuiti tramite rivendite, oppure con gli ordini conclusi online sul sito internet, anche e soprattutto in vista delle prossime festività natalizie.
Cuoche combattenti ha avuto bisogno – oltre che di Nicoletta Cosentino – dell’accompagnamento all’autoimprenditorialità di Next, associazione che si occupa di incubazione di impresa, per redigere un business plan, e di una dote di autonomia fornita da Di.Re, la rete dei centri antiviolenza. Ma non solo. Perché a sostenere l’impresa è intervenuto anche il microcredito di Banca Etica, con la quale pare essersi stabilito un rapporto che supera la dimensione banca-cliente tradizionale. «L’intenzione era di fare rete all’interno di un mondo che non si muove nel campo del capitalismo ma con l’attenzione verso l’etica, la solidarietà e il consumo critico. Banca Etica rispecchiava queste caratteristiche. In più la filiale di Palermo non dico che è proprio come una famiglia ma rappresenta in qualche modo un gruppo di amici, nel quale ho trovato subito accoglienza, partecipazione, simpatia. Ho sempre visto la banca come un ente creditizio rigido e spietato, mentre oggi telefono in filiale sorridendo e con grande tranquillità».
E così, mentre la cucina lavora, i vasetti con le etichette antiviolenza viaggiano in tutta Italia. E le loro frasi («semplici, tese a ricordare alle donne il valore che hanno, e a smontare gli abusi del possesso e del controllo normalizzati all’interno della coppia») puntano a ridare forza a chi le legge. Frasi come «Chi ti ama ti lascia libera… Chi ti ama ti rispetta sempre… Senza paura sei molto più bella» invitano ad abbandonare le relazioni tossiche e a vivere una vita libera. «Tutto questo – conclude Cosentino – nasce dalla mia personale assunzione di consapevolezza che è importante cominciare a parlare prima che ci siano i lividi. La mia voglia è quella di aiutare altre donne a casa loro». Un aiuto che di certo arriva dove serve, lasciando altrimenti solo un intenso profumo di Sicilia e di buoni prodotti di gastronomia appassionata, come sono le mani di chi li prepara.
Photo credits: pagina Facebook Cuoche Combattenti
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