Milano Oltre è innanzitutto un festival che, dal 1986, porta la danza internazionale a Milano tramite spettacoli, laboratori, incontri, presentazioni di libri… E la danza internazionale, che si dà appuntamento nel capoluogo lombardo, viaggia poi per Italia, l’Europa e per il mondo, anche perché la danza parla un linguaggio che non ha bisogno di traduzione, permettendo di avvicinare tra loro popoli e persone. Milano Oltre è quindi una sorta di vetrina globale nata per offrire al pubblico l’occasione di conoscere le istanze contemporanee più innovative e di avanguardia, le linee espressive più giovani e talvolta provocanti del panorama artistico e culturale di ambito coreutico (ovvero che riguarda l’arte della danza).

Un festival focalizzato sulla dimensione dei corpi, sul movimento, le coreografie, la musica… riconosciuto nel 2010 dal ministero italiano della Cultura come Festival di danza contemporanea capace di mantenere comunque, da sempre, uno stretto rapporto con il territorio lombardo attraverso dinamiche di co-progettazione intensa che sconfinano rispetto alle 3-4 settimane (distribuite generalmente tra settembre e ottobre) in cui si finalizza l’evento del festival vero e proprio. Milano Oltre ha infatti arricchito di progetti il proprio palinsesto anno dopo anno. Esibizione dopo esibizione. Il suo percorso di lavoro con il pubblico, e con i giovani in particolare (i ragazzi che seguono le masterclass hanno la possibilità finale di esibirsi in un assolo all’interno della programmazione), dura ormai quasi 12 mesi su 12 grazie all’organizzazione di laboratori dedicati ai licei coreutici e alle scuole di danza private, coinvolgendo grandi maestri internazionali, partecipando a diverse produzioni artistiche e con compagnie di danza nazionali e internazionali. Senza dimenticare che, nel crescere, non ha mancato di avviare un processo di rinnovamento e ringiovanimento della propria direzione artistica.

Ed è per questa sua naturale tensione evolutiva, per mantenersi così vivace che, dall’iniziale forma giuridica di associazione culturale (fondata dal Teatro Elfo Puccini), Milano Oltre ha deciso di cambiare forma, e di trovare nella finanza etica un compagno di viaggio fondamentale. «L’incontro con Banca Etica avviene nel 2021, che per noi è stato un anno chiave – spiega Beatrice Capitani – poiché abbiamo deciso di assumere la veste giuridica di impresa sociale, anche a partire dal fatto che il Teatro Elfo Puccini ha una lunga storia cooperativa, ed è stato la prima impresa sociale del settore. Abbiamo così imparato dai nostri “più diretti vicini” che cosa significasse avere una struttura che potesse fare arte, teatro, danza in un’ottica di impresa cooperativa. Quindi con un grande coinvolgimento dei lavoratori, e con una piramide decisionale più allargata possibile, aperta, e che come scopo avesse una utilità collettiva, riuscendo ad utilizzare gli strumenti dell’impresa per occuparsi del bene comune. Promuovendo una fruizione più orizzontale possibile». 

Ed è da questa base valoriale condivisa che la partnership con Banca Etica si è consolidata ulteriormente. Ciò emerge innanzitutto dalle parole di Michele Milanesi, che ha accompagnato la collaborazione da parte della filiale: «Milano Oltre è una realtà storica cittadina che porta avanti un percorso culturale riconosciuto anche a livello istituzionale. E a ciò si associa una importante sensibilità verso i temi della finanza etica, consolidata nella partecipazione attiva al Git locale di Banca Etica». Ma viene ancor più decisamente testimoniato da Capitani in conclusione: «Abbiamo iniziato a partecipare al Gruppo di iniziativa territoriale e ci siamo resi conto fin dal primo giorno che i nostri intenti e quelli di Banca Etica avevano molto in comune. Banca Etica, inoltre, ci supporta dal punto di vista finanziario, concedendo l’anticipo dei contributi pubblici, dal momento che il flusso di cassa dei contributi pubblici per lo spettacolo dal vivo può arrivare anche un anno dopo le attività svolte. E senza un partner finanziario forte è impossibile operare. Banca Etica ci ha dato la possibilità di alimentare il nostro desiderio di lavorare». 

Photo Credits: Milano Oltre