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I banchi della scuola anti-covid sono green

I banchi della scuola anti-covid sono green

In collaborazione con Corrado Fontana

Belli, funzionali e, alla bisogna, colorati. Se non fosse che l’improvvisa domanda di nuovi banchi singoli nelle classi d’Italia è conseguenza diretta della necessità di distanziamento dovuta alla pandemia da coronavirus, staremmo parlando di un ammodernamento delle attrezzature didattiche che può fare felici docenti, studenti e famiglie. D’altra parte ci conforta sapere che, a produrre e consegnare una parte di questi banchi richiesti dal Ministero a fine luglio, è un’impresa familiare storica (nel 2020 compie 111 anni) socia e clienti di Banca Etica come la Camillo Sirianni, cresciuta nel tempo e sempre più attenta all’ambiente.

Parliamo di una società che effettua il ciclo di produzione completo che passa per la trasformazione del legno, la lavorazione dell’acciaio, verniciatura ed imballaggio, progetta e realizza oltre un migliaio di articoli, tra arredi e accessori, indirizzati a scuole di ogni ordine e grado, nursery, università… Nata nel piccolo centro di Soveria Mannelli, immersa nel parco naturale del Reventino, la Camillo Sirrianni oggi esporta in oltre 35 Paesi nel mondo (l’estero assorbe circa il 30% della produzione, che viene spedita in Europa, Medio Oriente, Centro America, Giappone…) e non ha mai voluto abbandonare il sito originario vicino a Catanzaro. Così, con un fatturato intorno ai 5 milioni di euro l’anno e poco meno di cinquanta occupati, continua a rappresentare un pilastro dell’economia locale in un’area industrialmente piuttosto depressa del Paese.

Espandendo volumi e attività dalla segheria e falegnameria iniziale, aperta nel 1909, l’azienda ha perciò dovuto trovare partner finanziari che la sostenessero. Infatti, spiega Camillo Sirianni, «Il nostro contatto con Banca Etica nasce dall’esigenza industriale di avere un ventaglio di proposte bancarie diversificato. E successivamente si è sviluppato in maniera positiva, poiché i parametri di riferimento che prevede Banca Etica sono insolitamente diversi da quelli delle altre, con più flessibilità rispetto al mondo bancario “normale”. Nell’anticipo fatture con gli enti pubblici, ad esempio, godiamo di scadenze fino a 12 mesi, che nessun’altra banca applica, mostrando consapevolezza dei tempi lunghi della pubblica amministrazione. Per noi questo tipo di attenzione è risultato assolutamente straordinario. Sono dettagli che ti permettono di lavorare con serenità. Così come altri aspetti pratici e un’attenzione per la clientela che esula dalla norma delle altre banche».

Sirianni, che sottolinea la vicinanza dell’istituto anche durante il recente lockdown per il Covid19, ammette di guardare al prossimo futuro con ottimismo e timore al tempo stesso, e ricorda come l’azienda abbia dovuto adottare i protocolli predisposti da Confindustria, cambiando metodiche di lavoro quotidiano. «Ma ci siamo adattati. E per quanto riguarda gli uffici amministrativi abbiamo applicato delle rotazioni per alleggerire la presenza dei dipendenti nei locali».

Una capacità di risposta all’emergenza comune a molte imprese italiane, va detto, e tuttavia accompagnata da una cura crescente sui temi della sostenibilità del ciclo produttivo. «Abbiamo assunto metodologie che ci permettono di avere certificazioni per la gestione ambientale – conclude Sirianni –, la certificazione FSC con l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili, che mettono al riparo dal taglio incontrollato delle foreste. Realizziamo pannelli a bassissima percentuale di formaldeide, quindi più sani e più ecocompatibili. Il materiale proviene sia da fornitori italiani che da fornitori esteri, purché rispettino sempre il regime controllato FSC, sia per quanto riguarda il legno che per i pannelli fibrolegnosi. E dal punto di vista energetico, nei prossimi mesi uno dei nostri due stabilimenti vedrà un investimento su un impianto di pannelli fotovoltaici e l’anno successivo, in primavera, sarà la volta del secondo».

Photo by Ben Mullins on Unsplash