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Il Grillo, dai rifiuti l’impresa che cresce e accoglie

Il Grillo, dai rifiuti l’impresa che cresce e accoglie

A cura di Corrado Fontana, giornalista di Valori.it 

“Aperti alle esigenze del territorio” e “fucina di idee”, due formule utilizzate in Banca Etica di Venezia per definire il carattere de il Grillo, cooperativa sociale di tipo B. Indicazioni positive fornite da chi con la società ha rapporti sostanzialmente professionali, ma che – insieme al claim che si legge nel sito Web subito sotto al nome “Iniziative per l’uomo e l’ambiente” – dicono già molto.

Il Grillo svolge servizi ambientali come raccolta rifiuti, gestione di isole ecologiche, consulenze… e lo fa attuando inserimenti lavorativi di giovani con disagio psichiatrico. Un’attività nata nel 1995 e capace di mostrare, specialmente negli ultimi anni, una decisa crescita. Tanto che oggi, oltre alla sede legale in provincia di Venezia, ci sono sedi territoriali di proprietà e 130 mezzi che lavorano sulle strade. I comuni serviti sono diventati circa 200, nelle province di Padova Treviso e Rovigo. La cooperativa, composta da 140 persone, di cui 36 sono inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati, raccoglie ben 44mila tonnellate di rifiuti l’anno, per un fatturato 2018 da 7,7 milioni di euro.

Buoni numeri, quindi, che hanno beneficiato del sostegno di Banca Etica, iniziato nel 2004. Ed è proseguito sulla scorta di un’affinità particolare, di cui il presidente de il Grillo, Alessandro Finotello, non fa mistero: «Il rapporto con Banca Etica è diventato più solido nel tempo. Non tanto per ragione del servizio erogato, che pur c’è ed è efficace, ma principalmente perché è disomogeneo rispetto a quello intrattenuto con le altre banche con cui collaboriamo. Innanzitutto, a costo di essere pedanti, gli operatori offrono un livello di trasparenza sulle condizioni, le commissioni e qualsiasi altro servizio, che non troviamo altrove. In più, abbiamo riscontrato una fiducia fuori del comune. Anche in anni in cui si faceva più fatica a recuperare il credito, dopo la crisi del 2008, Banca Etica ha continuato a sostenerci. Un po’ guardando il nostro bilancio, ma anche manifestando il desiderio di crescere con la cooperativa, traducendo le parole in operazioni concrete […] Occasioni in cui Banca Etica svolge, cosa che non sempre e non tutti fanno, un’indagine di carattere socio-ambientale, con dei valutatori che si mostrano davvero interessati a capire cosa stai realizzando sul tuo territorio. C’è quindi una condivisione generale, che trovo anche nell’incontro con le singole persone». Una condivisione oggi tramutatasi in 3,6 milioni di euro di fidi in essere, e servizi di anticipo fatture, fondamentali per gestire la cassa nei rapporti con le multiutility locali e le società municipalizzate.

 

Risorse che consentono inoltre quell’atteggiamento di apertura cui si accennava in principio, a cominciare dai soggetti psichiatrici. «Persone che – conclude Finotello –  a causa del disagio psichiatrico sono rimaste escluse dal mercato del lavoro. Innanzitutto cerchiamo di creare con loro una relazione, e un percorso condiviso con i servizi socio sanitari del territorio. E pur essendo consapevoli che il rapporto lavorativo fornisce stabilità e autostima, riuscendo a farle sentire parte della società, con una propria dignità, non dimentichiamo che il “lavoro” non basta, e che il nostro è comunque un ruolo di supporto.[…] Per parte nostra, cerchiamo di partecipare a gare d’appalto per lavori in cui queste persone possano avere un ruolo attivo, e con il tempo tutta l’organizzazione ha imparato a girare intorno all’inserimento lavorativo: anche chi è nei diversi uffici ha sviluppato attenzioni particolari in tal senso». E se non bastasse, la “fucina di idee” de il Grillo si è messa in cammino anche su un nuovo progetto: l’housing sociale per i propri lavoratori, naturalmente con particolare riguardo proprio agli individui più fragili. Il terreno c’è e le autorizzazioni pure.