Oggi 2 agosto è l’ Earth Overshoot Day 2023, il giorno in cui l’umanità inizia a vivere “in debito” sul 2024 dopo aver terminato le risorse che la Terra è in grado di generare per quest’anno. Da oggi siamo in debito con il Pianeta perché la domanda di risorse naturali a livello mondiale supera quello che la Terra può rigenerare in un anno.
Nel 1970, per esempio, la giornata era caduta il 29 dicembre. E dunque il Pianeta, come sta accadendo appunto negli ultimi decenni, da oggi va in credito sulle risorse dell’anno successivo dimostrando che lo sta sovrasfruttando.
Viviamo tutti, individui e comunità, come se avessimo a disposizione poco più di una Terra e mezza.
Fra le cause principali ci sono l’aumento dell’impronta ecologica. Per posticipare la data, bisognerebbe ridurre drasticamente le emissioni globali di carbonio.
In Banca Etica misuriamo con rigore e trasparenza la nostra impronta sul Pianeta in termini di CO2. Tutta quella che dipende direttamente dal funzionamento della banca e anche quella derivante dai crediti erogati e dagli investimenti che eroghiamo.
Sapevi che Banca Etica è stata la prima banca italiana a rendicontare anche le emissioni prodotte dai propri impieghi (classificate Scope 3, ovvero derivate da finanziamenti, investimenti e attività di gestione dei fondi), calcolate secondo la metodologia più avanzata PCAF – l’unica riconosciuta per gli istituti finanziari a livello internazionale?
Da sempre escludiamo dai nostri crediti chi aggrava i problemi ambientali: allevamenti animali intensivi, la filiera dei combustibili fossili e tutte le attività dannose per il clima e gli ecosistemi.
Stiamo inoltre sperimentando dei covenants ambientali: abbiamo introdotto degli obiettivi di premialità finanziaria – una riduzione dei tassi di interesse dei finanziamenti – per le organizzazioni e le imprese finanziate che riducono progressivamente le proprie emissioni.
Le erogazioni di credito alle organizzazioni e alle famiglie hanno condotto infatti all’emissione di quasi 93 mila tonnellate di CO2e, mentre gli investimenti in titoli, che nella metodologia PCAF hanno un peso molto elevato, impattano per 218 mila tonnellate (per la maggior parte attribuibili a titoli sovrani dell Stato italiano).
Complessivamente le attività di Banca Etica generano 313 mila tonnellate di CO2e, e – per quanto riguarda l’intensità energetica – ogni milione di euro di attivo della banca “emette” in media 113,6 tonnellate di CO2e.
Analogamente, Banca Etica misura le emissioni di CO2 equivalenti generate dalle proprie attività in modo diretto (scope 1 e scope 2), che, per il 2022, corrispondono a 50 tonnellate di CO2e, a cui si aggiungono 372 tonnellate di emissioni indirette (solo gli spostamenti casa-lavoro delle persone lavoratrici hanno prodotto 198 tonnellate) non derivanti dagli impieghi.
Banca Etica, d’altra parte, ha compensato 136,5 tonnellate di CO2e emesse nel 2022 relative alle proprie emissioni dirette e a parte delle emissioni indirette (consumo di carta e spostamenti aziendali), evitando inoltre l’emissione di 152 tonnellate di CO2e proprio grazie alle modalità di lavoro agile: ogni dipendente ha risparmiato in media nell’anno 103 ore e 2.096 km di tragitto, per un totale di 880 mila chilometri, pari a 22 giri intorno alla Terra!
Approfondisci questi e altri dati nel nostro Bilancio Sociale e nel Report di Impatto dove scoprirai che nel corso del 2022 – grazie ai nostri finanziamenti – 3.700 ettari sono stati coltivati a biologico, 677 mila tonnellate di rifiuti sono stati riciclati, più di 1.400 gli interventi di efficientamento energetico realizzati e molto altro ancora.
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