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La legatoria fallisce, gli artigiani la riaprono

La legatoria fallisce, gli artigiani la riaprono

La Cooperativa lavoratori Zanardi è il frutto della scelta dei lavoratori di investire la propria “mobilità” per far ripartire un’azienda in crisi, un’eccellenza nel settore dei libri di una certa dimensione, di grande formato, soprattutto dedicati alla fotografia e all’arte. Un sogno possibile anche grazie al finanziamento di Banca Etica.

A cura di Daniel Tarozzi – Italia che cambia

L’Italia è un Paese dalle forti tradizioni artigianali e il Veneto ospita molte di queste realtà storiche nel settore tessile, calzaturiero e non solo. Negli ultimi anni, però, molte aziende hanno dovuto chiudere per la globalizzazione del mercato, la crisi e – in alcuni casi – per scelte strategiche errate. Sempre più spesso di fronte a situazioni di questo tipo i dipendenti, gli operai, i collaboratori dell’azienda entrata in crisi decidono di attivarsi per salvare il posto di lavoro e il futuro dell’azienda rilevandola o riaprendola. Questo tipo di operazione viene definita “workers buyout”.

Ecco la storia della Cooperativa Lavoratori Zanardi, nata dalle ceneri del Gruppo Editoriale Zanardi.

Foto di Luca Gallo

Tutto inizia quando la storica azienda veneta, protagonista nel settore delle rilegature, si trova sull’orlo del fallimento e, come se non bastasse, un furto di cavi di rame toglie l’alimentazione elettrica all’azienda.

L’impatto combinato di questi fattori è stato devastante per i dipendenti del Gruppo, ma una parte di essi ha deciso di reagire agli eventi avversi formando una cooperativa, la Cooperativa Lavoratori Zanardi, che si è subito attivata con un duplice obiettivo: recuperare i clienti storici del precedente Gruppo Editoriale e ri-assumere il maggior numero possibile di ex-dipendenti e colleghi.

Mario Grillo, attuale Presidente della Cooperativa ci racconta le vicende intercorse nell’ultimo anno e mezzo, mentre intorno a lui e nelle stanze accanto fervono i lavori di rilegatura e creazione di nuovi prodotti editoriali artigianali.

Questa cooperativa nasce come tentativo di dare continuità a un’impresa storica di Padova: il Gruppo editoriale Zanardi noto nel settore dei libri di una certa dimensione, di grande formato, soprattutto dedicati alla fotografia, all’arte. È una nicchia che non sta cedendo nonostante l’avvento del digitale, perché composta da prodotti non sostituibili dall’elettronica: libri belli, quasi oggetti d’arte, che gli appassionati  tengono  in casa in bella mostra. Ecco perché la rilegatura di questi libri richiede una precisione e una qualità dell’esecuzione tipica del lavoro artigianale, pur essendo un’attività che avviene all’interno di una piccola industria”.

Foto di Luca Gallo

Gli chiediamo quale sia stata la difficoltà più grande. Non ha dubbi: “Ci siamo dovuti scontrare con la burocrazia, il tribunale e i sindacati. Le cose si sono complicate più del necessario, ma alla fine ce l’abbiamo fatta”.

La cooperativa è nata con quattordici persone; all’avvio dei lavori erano in ventuno; adesso i soci sono ventisette, più  sette/otto persone che lavorano in funzione del carico di lavoro.

Prima della crisi lavoravano nel Gruppo un centinaio di persone, la nostra ambizione sarebbe di arrivare ad occuparne almeno la metà” ci spiega Grillo e aggiunge “il Gruppo Zanardi fatturava dodici milioni di euro, ora noi ne fatturiamo due e mezzo, ma siamo appena nati!”.

Il capitale iniziale è stato fornito in gran parte dall’investimento della “mobilità” dei soci che hanno quindi deciso di rischiare in prima persona, raccogliendo circa 450.000 euro.

Una buona parte della clientela storica del Gruppo Zanardi – continua Grillo – ha deciso di fidarsi di noi ed è stata contenta della scelta! Per fortuna, siamo riusciti a mantenere nel nuovo soggetto giuridico le competenze principali inerenti la fase della legatoria. La maggioranza dei fornitori, inoltre, è rimasta a collaborare con noi, compresi quelli che forse erano stati penalizzati dalla precedente gestione. Banca Etica ci ha aiutato in due modi: erogandoci il finanziamento che ci ha permesso di partire in attesa di ricevere la mobilità e stanziando un fido commerciale che ci serve per gestire pagamenti e incassi . Il prossimo anno vogliamo aumentare del 30% il nostro fatturato anche per riportare in azienda una cinquantina di persone”.

I presupposti ci sono tutti. I lavori della Cooperativa Zanardi hanno scelto di non arrendersi e di mettersi in gioco in prima persona e i risultati li stanno premiando. È stato fondamentale puntare su un prodotto tipico italiano, decenni di storia, contatti personali, fiducia, finanza etica e capacità artigianali difficilmente replicabili.

Una sfida rischiosa, difficile, certo. Difficile, ma possibile e per fortuna realizzabile proprio in Italia, proprio ora.