In collaborazione con Corrado Fontana di Valori.it
A sconfessare i de profundis affrettatamente celebrati per la vita commerciale del libro di carta ecco la prova napoletana di Bagarì Edizioni, casa editrice pervasa di entusiasmo e convinzione. Un’esperienza nata nel 2018 come ditta individuale in capo al suo direttore – e fulcro creativo e operativo – Marco Di Mauro. Approdata da una dimensione artigianale alla scommessa su sé stessa, verso un profilo imprenditoriale, professionalizzato e stabile. Con un business plan che le ha premesso di investire in attrezzature, sviluppare un proprio sito Web e un negozio online, attivare i canali social, proponendo in forme nuove e migliori l’offerta di prodotti editoriali collocabili tra grafica e saggistica.
Un’avventura maturata a partire dall’esperienza del gruppo editoriale Pachucos (2012) e attualmente sul mercato con tre pubblicazioni inedite in catalogo, primi volumi di altrettante collane. Oltre a un progetto innovativo di scoperta su Alexandre Dumas. E sostenuta, in questo sforzo iniziale, dall’incontro con Banca Etica. «Molti mi hanno detto che sono matto a fondare una casa editrice al sud nel 2019, ma io – ci dice Di Mauro – ribadisco con forza che questo è possibile. Ed è stato possibile per noi, grazie a Banca Etica, per noi vera chiave di volta. Attualmente la casa editrice dà lavoro a 16 giovani napoletani, a partire dall’idea secondo cui cerchiamo di far lavorare magari poco ma tanti, per permettere a questi collaboratori di emanciparsi economicamente. E puntiamo a rivalutare figure che sono sempre state marginali nel mondo dell’editoria (traduttore, illustratore, curatore editoriale..). A livello culturale ci siamo ispirati a pubblicazioni come Linus o Il male, che negli anni ‘80 in Italia hanno cercato di coniugare parola scritta a disegno grafico. Da qui abbiamo sviluppato un linguaggio completamente nuovo, libri in cui l’illustrazione “parla alla pari” con la parola scritta».
Ed ecco quindi che «C’è una nuova casa editrice sotto il sole!», come si legge sul nuovo sito internet. Una casa editrice con le idee molto chiare e ambiziose in merito al proprio ruolo sociale, politico e culturale. Perché ogni pubblicazione «si avvale di contributi inediti di giovani illustratori» che vengono «retribuiti regolarmente e mai sfruttati». Mentre diffondere idee di progresso culturale, contrastare il precariato e trattare il disagio psichico, promuovendo l’uso di strumenti di cura alternativi ai farmaci – incluse le pratiche del disegno e del fumetto –, sono tra propositi programmatici dell’editore.
«Bagarì è senz’altro una delle belle iniziative che sosteniamo. Di Mauro si è rivolto a noi con la volontà di crescere, e gli abbiamo concesso un fido di piccola entità, intorno ai 10mila euro – ricorda Giuseppe Sottile, responsabile commerciale dell’area Sud della banca –. L’abbiamo seguito nel realizzare una sorta di piano di impresa, e ci ha convinto per la passione verso ciò che fa. Un aspetto sicuramente importante per quanto riguarda l’approccio di Banca Etica».
E benché “bagarì” sia un termine «della parlesia napoletana che indica uno spettacolo non preparato, estemporaneo, che a volte può avere esiti disastrosi», la speranza è che questa piccola impresa meridionale possa consolidarsi. Affiancando all’attività prettamente editoriale obbiettivi di «tutela degli artisti sul piano espressivo, contrattuale, economico»; l’organizzazione di «workshop, laboratori, conferenze, cicli formativi (gratuiti)»; l’allestimento di «mostre, spettacoli, presentazioni, momenti ludici». E senza rinunciare a partecipare al dibattito culturale e comunicativo con ulteriori contributi personali, diffusi dalle pagine del blog ufficiale della casa editrice.
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