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Lunari ma sulla Terra, pensando a fragilità e ambiente

A cura di Corrado Fontana, giornalista di Valori.it

Ci sono storie che offrono l’occasione di riflettere. Ad esempio, quella che scaturisce dal progetto Lunari della cooperativa Fior di loto, realtà più che trentennale con sede in una cascina immersa nelle prime campagne vicino a Mantova. In un’operazione così importante, da quasi 3 milioni di euro di investimento, rientrano infatti i ragionamenti e le speranze che soci e operatori dell’organizzazione – fondata da un gruppo di genitori con figli e familiari con disabilità – hanno approfondito su temi e servizi legati all’inclusione sociale, alla sostenibilità ambientale, al cosiddetto Dopo di noi.

«Abbiamo sviluppato il progetto sostanzialmente in tre fasi – spiega Cinzia Baù –, la prima era quella della costruzione di un nuovo edificio che si connette alla cascina, creando perciò un unico spazio con molte funzioni. Al piano terra saranno ospitati i servizi generali per tutta la comunità, e nascerà un’unità socio sanitaria che può ospitare al massimo dieci persone con disabilità che vi risiedono per 365 giorni l’anno. È stata pensata perché possa diventare la loro casa. Al primo piano dell’edificio, oltre ad aumentare gli spazi amministrativi che occorrono, ci sarà una sala convegni, anche luogo per le assemblee dei soci, formazione, eventi… e utilizzabile per proiezioni, per attività motorie e ricreative. Poi ci sarà il centro socio educativo diurno, destinato ad accogliere una disabilità meno grave, pensato per offrire una risposta per molti ragazzi adolescenti che stanno frequentando le scuole superiori e che stanno sviluppando delle capacità cognitive. Il cse sarà un servizio di continuità per i bambini che sono in uscita da Il gioco, il nostro progetto sperimentale che accoglie i minori».

Il cantiere dei Lunari 

Ma Lunari non finisce qui. Perché prevede la creazione di mille metri quadri di giardino sensoriale in un bosco con 700 alberi su 7mila metri quadrati, aperti alla comunità locale. Ospiterà inoltre un percorso didattico per le scuole. E poi sarà realizzato un orto sociale di 4mila metri quadrati e un frutteto coltivati con metodi naturali. Ci saranno delle serre, ed è prevista una collaborazione con l’istituto agrario della zona. In futuro i prodotti della terra saranno trasformati e commercializzati, riforniranno la cucina interna e – ad esempio – progetti come Pizza Academy. Infine nella grande aia centrale si avrà un grande spazio aperto per incontri ed eventi.

Parliamo insomma di un passaggio chiave, ambizioso, capace persino di fare scuola, per cui Fior di loto ha scelto Banca Etica: «Abbiamo trovato un compagno di viaggio – conclude Baù –, non soltanto un istituto a cui chiedere un mutuo. Abbiamo condiviso le soluzioni, ci siamo sempre confrontati, e l’approvazione all’unanimità in assemblea della scelta di Banca Etica era una risposta alla domanda: con chi vogliamo percorrere questo pezzo di strada per i prossimi 20 anni?». Una domanda che trova risposta anche nelle parole di Luca Dubbini, responsabile filiale di Brescia: «ritengo che questo intervento, questa collaborazione progettuale, rappresenti a pieno il senso del nostro agire come Banca Etica. L’impatto atteso sarà infatti importante, misurabile, positivo, sia in termini sociali sulla comunità di riferimento sia in termini ambientali, attraverso una ristrutturazione efficiente ed un nuovo ambiente verde e accessibile. Un unicum sia dal punto di vista dell’approccio alle fragilità che alla consapevolezza dell’importanza del contesto ambientale in cui ci si relaziona tra persone».

Un progetto di inclusione della cooperativa Fior di Loto

Fior di loto occupa circa 35 persone, tra dipendenti e soci lavoratori, che aumentano fino a circa 70 nel periodo estivo, quando sono attivi i servizi del periodo. Attualmente accoglie 24 utenti con disabilità per il centro diurno, mentre in 20 accedono alla parte per i minori. Inoltre segue a domicilio una trentina di persone e bambini. Perlopiù con disabilità psicofisica, intellettiva, persone con sindrome di Down, autismo, ritardo mentale, oppure psicosi di vario livello. Per il domani proprio e di queste persone la cooperativa scommette su Lunari. Ma per  vincere ha bisogno anche del supporto di chi abita sulla Terra.

Guarda il video dei i Lunari