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Overseas: la cooperazione inventata da giovani oggi viaggia nel mondo

Overseas: la cooperazione inventata da giovani oggi viaggia nel mondo

«Con Banca Etica c’è una affinità valoriale e una comune visione di come potrebbe essere migliore il mondo se i principi della finanza etica fossero più condivisi e più seguiti. La nostra associazione si è costituita e agisce con una prospettiva che per qualcuno potrebbe sembrare utopica, ma vuole incidere su uno scenario negativo in cui il ruolo della finanza convenzionale, come sappiamo, è decisamente determinante». Forse basterebbero queste parole di Giuseppina Caselli a rendere ragione delle connessioni profonde che intercorrono tra Overseas e Banca Etica. Un’affinità che si afferma nei valori di cooperazione e solidarietà su cui si è fondata l’esperienza iniziata da alcuni ragazzi di Spilamberto (Mo) alla fine degli anni ‘70 per sviluppare un progetto formativo (e allora decisamente innovativo) che coinvolgesse giovani italiani (volontari, studenti, impiegati e lavoratori) e pari-età d’oltremare (overseas, appunto), in Sierra Leone, nell’ex Zaire, in Tanzania. Un’affinità che si è consolidata ed è evoluta anche grazie al trat-d’union rappresentato da persone come Mario Cavani – a lungo vicepresidente di Banca Etica – ed Eugenio Garavini – oggi nel cda della banca.

Overseas e la cooperazione internazionale, Striscia di Gaza progetto di fitodepurazione delle acque reflue per l'agricoltura - 4 orticoltura idroponica
Overseas e la cooperazione internazionale, Striscia di Gaza progetto di fitodepurazione delle acque reflue per l’agricoltura – 4 orticoltura idroponica

Il legame operativo con Banca Etica inizia infatti nel 1999, anno della sua fondazione, e viene confermato oggi da Luca Fiorini, consulente nella filiale di Bologna, che sottolinea come il fatturato della ong emiliana sia «…integralmente riconducibile a progetti di impatto sociale e ambientale. Ad esempio l’installazione nella Striscia di Gaza di un sistema di filtraggio e trattamento delle acque reflue a scopo agricolo per aumentare la disponibilità e la qualità dell’acqua, riducendo gli inquinanti ed ovviando alla cronica carenza tecnologica ed energetica di certe aree. Affiancare una realtà che registra più di 23 mila soggetti assistiti in progetti di cooperazione internazionale vuol dire sposare l’interesse più alto, “ovvero quello di tutti”». 

Overseas, che – oltre a una serie di volontari – conta una cinquantina di soci, un paio di persone impiegate in Italia e tre persone tra Palestina e Tunisia, negli anni Novanta ha perseguito i propri obiettivi aprendo la prima bottega del commercio equo e solidale della provincia di Modena e fondando la cooperativa Oltremare, socia di Altromercato, da cui nacquero altre sedi ed esperienze ora presidiate da alcuni gruppi locali, cresciute e diventate autonome nel frattempo. Inoltre, attraverso i finanziamenti di Aics, Unione europea e cooperazione decentrata, svolge interventi di sviluppo integrato nelle comunità rurali, marginalizzate, e promuove l’educazione e la scolarizzazione di qualità in contesti dove le persone non potrebbero accedervi. Grazie al sostegno a distanza in Brasile e in India, mentre nello Sri Lanka orientale, dopo alcuni interventi di ricostruzione successivi al maremoto, partecipa alle fasi direttive e decisionali nei progetti di altre organizzazioni sullo sviluppo locale e il turismo responsabile.

Overseas e la cooperazione internazionale, progetto di formazione con donne in Tunisia
Overseas e la cooperazione internazionale, progetto di formazione con donne in Tunisia

«In Kenya – aggiunge Caselli –  abbiamo concluso un’iniziativa insieme al CEFA di Bologna per i minori detenuti senza colpa di reato, ovvero bambini di strada sostanzialmente portati in carcere, e stiamo ragionando sulla strutturazione di un finanziamento per una casa famiglia in loco. In Palestina abbiamo sostenuto l’agricoltura familiare: a Gaza con un progetto importante sul trattamento di depurazione delle acque reflue in collaborazione col dipartimento di ingegneria dei materiali dell’Università di Bologna e con l’università locale per la formazione degli agricoltori. In Cisgiordania ci stiamo occupando invece di generazione di reddito, soprattutto per le donne e i giovani e, da ottobre 2022, di un intervento di educazione ambientale in un quartiere di Gerusalemme Est, per la riqualificazione del verde urbano in zone fortemente antropizzate e degradate.

Overseas e la cooperazione internazionale, Palestina progetto di educazione ambientale nelle scuole di Shu'Fat 2
Overseas e la cooperazione internazionale, Palestina progetto di educazione ambientale nelle scuole di Shu’Fat 2

In Tunisia siamo intervenuti con progetti per l’alfabetizzazione degli analfabeti funzionali con un progetto, finanziato dall’Ue, in cui più di 100 donne hanno usufruito di formazione e risorse per dar vita a piccole attività imprenditoriali nella raccolta e la coltivazione di piante officinali, l’estrazione di oli essenziali, l’apicoltura finalizzata alla produzione di miele e derivati per la cosmesi e la fitoterapia tradizionale. Sempre insieme al CEFA abbiamo poi realizzato un intervento mirato ai giovani di entrambi i sessi per contrastare il radicalismo e la spinta verso la migrazione forzata con la creazione di opportunità di lavoro. Sono piccole gocce di prospettiva nel mare del bisogno della Tunisia e del Mediterraneo, ma alcuni giovani laureati hanno potuto dare vita a negozi e microimprese».

Photo Credit: Overseas