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Pabellón n°6: spazio alle sinergie creative

Pabellón n°6: spazio alle sinergie creative

Sotto il tetto del Pabellon N°6 si riuniscono diversi creatori del mondo delle arti performative, della danza e del teatro, con l’obiettivo di favorire sinergie in un contesto di autogestione condivisa. Tutto questo ha dato vita ad un’esperienza innovativa: sono gli stessi creatori a governare la diffusione delle loro opere, cercando la complicità del pubblico, che, oltre ad essere spettatore, può diventare partner del progetto.

Questo capannone industriale recuperato vuole diventare un centro specializzato in nuovi linguaggi, permettendo ai creatori di diffondere le proprie opere in piccoli, medi e grandi formati scenici ed essere un forum aperto di dibattito e incontro.

Laboratorio teatrale per professionisti dello spettacolo
Pabellón 6 è anche un laboratorio teatrale per professionisti dello spettacolo che condividono progetti creativi e promozione dell’incontro con altri registi, altri creatori, altri interpreti.

La Compagnia giovane
La Compañía Joven de Pabellón N°6 è un progetto pionieristico di arti dello spettacolo, nato nel 2015 e composto da giovani attori e attrici di varie scuole di teatro dei Paesi Baschi. Il suo obiettivo è creare una piattaforma che serva come prima esperienza professionale per i giovani formati nelle arti dello spettacolo.

Pabellón N°6 contribuisce così alla creazione di futuri professionisti nel mondo dell’arte e tecnici, promuovendo lo scambio, la ricerca teatrale e l’incorporazione del pubblico giovane nel teatro attraverso un progetto pedagogico incentrato sulla messa in scena di testi di qualità.

Dalla sua creazione, sono state presentate in anteprima quattro produzioni proprie. L’ultimo in ordine temporale è stato ‘Ubu, finantzen errege / Ubú, re della finanza’, con un totale di 33 giovani attori/attrici.

“Ubu, re della finanza”
‘Ubú, rey de las Finanzas’ è stato diretto dal noto attore Ramòn Barea e presentato in anteprima a gennaio.

Quest’opera è un’opera diretta da Barea dalla versione che Raúl Quirós Molina fa del testo di Alfred Jarry. ‘Economisti senza frontiere’ ha collaborato con il team del lavoro.

‘Ubú rey’ (1896) fu un’opera pionieristica e sorprendente per il pubblico dell’epoca, e può essere considerata un’anteprima di ciò che sarebbe stato il dadaismo o il surrealismo, oltre al teatro dell’assurdo. Questa commedia dalla satira implacabile e ammiccante è un’opera senza tempo, è diventata uno dei grandi classici del teatro che risplende come un perenne flagello di chi governa e di chi aspira a governare. La famiglia Ubú non è una famiglia corrotta. Sono la corruzione stessa. Ubú vuole essere padrone del mondo, arricchirsi a tutti i costi. Insieme all’influente Bordura, proprietario di un importante gruppo editoriale, progetta un complotto per uccidere il direttore della Banca Mondiale e la sua famiglia, incoraggiato, come Lady Macbeth, da Mama Ubú.