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SOSTENIBILITÀ: DALLA TEORIA ALLA PRATICA, IN UN LUMEN

In collaborazione con Corrado Fontana, giornalista di Valori.it

Fondata quasi 30 anni fa (era il 1992) a partire da una comunità intenzionale – cioè di persone che decidono di vivere e lavorare insieme guidati da alcuni valori etici – l’esperienza dell’ ecovillaggio Lumen di San Pietro in Cerro (Pc) mostra oggi, seppure in piccolo, un modello laico alternativo di società, con un ombrello protettivo costituito da un’ampia associazione di promozione sociale per la medicina naturale con circa 700 iscritti, e poi una cooperativa di lavoro (Vis Naturae) e una cooperativa di co-abitazione (Lumen Recrea). Alla base c’è invece la realizzazione del co-housing nell’ecovillaggio dove, al netto di qualche avvicendamento occorso nel tempo, 30 adulti e altrettanti tra bambini e ragazzi condividono quotidianamente gli spazi comuni e gli alloggi (in un regime di “proprietà indivisa”) nonché principi di ecologia, medicina naturale, solidarietà, e un’idea di famiglia. Il tutto nella cornice di alcune costruzioni rurali ristrutturate (in gran parte in autonomia) di un vecchio Cascinale del 1600, a pochi chilometri dai paesi di Carso e Cortemaggiore, non lontano da Piacenza e Cremona.

Una comunità complessa che riesce ad abbattere i propri costi quotidiani in molti modi. A cominciare dalla mensa comune, salutista e vegana, aperta a soci e abitanti, fino a una sorta di car sharing organizzato in proprio. Una serie di risparmi ecologici ed economici che – spiega Federico Palla di Lumen – «ci hanno fatto fare una stima per cui una famiglia in Lumen risparmia circa mille euro al mese rispetto a una famiglia media italiana del Nord Est. […] Tramite un fondo comune generato su Banca Etica paghiamo le spese comunitarie (il bollo, le assicurazioni…), mentre ognuno, mese per mese, con una app, vi riversa la sua quota parte calcolata sulla base di quanto ha utilizzato l’autovettura condivisa».

Non stupisce, viste le propensioni di Lumen, che Banca Etica sia l’istituto di riferimento per la creazione e gestione delle società sviluppatesi dall’ecovillaggio. Né che da Banca Etica arrivino i mutui e i fidi di volta in volta accesi per sostenere le attività commerciali, le iniziative culturali, le necessità di acquisto e ristrutturazione degli immobili, quando necessario. «A Banca Etica siamo arrivati più o meno nel 2013, quando abbiamo deciso di spostare su di essa tutte le nostre attività economiche di comunità. Dal momento che la consapevolezza finanziaria si è aggiunta a quella ecologica ed etica, che già erano presenti nella comunità».

Anche perché l’ecovillaggio rimane un sistema articolato di imprese e professionalità da gestire. «Le nostre attività principali sono legate alla formazione, quindi la scuola di naturopatia, che è tra le più importanti d’Italia e anche a livello europeo, per contenuti e collegamenti. Gran parte dei docenti abitano qua e sperimentano nella propria vita gli insegnamenti. Dalla scuola sono nate quella di massaggi e di cucina naturale, e una serie di corsi e seminari». È un ventaglio ampio di proposte formative ed esperienziali, insomma, cui contribuiscono fortemente decine di volontari. Ma che non esauriscono il numero di attività e soggetti connessi alla comunità di Lumen. Dalla casa editrice alla fiera Naturolistica in programma a fine mese, dalla gestione del centro benessere delle terme di Tabiano al progetto Salus, che i rappresentanti di Lumen, come capofila, presenteranno all’europarlamento di Bruxelles. Senza dimenticare lo shopping online dove acquistare dai cuscini di noccioli di ciliegia autoprodotti ai libri, dalla macina per farsi la farina in casa alla crautaia per farsi i crauti fermentati, e poi estrattori di succo per frutta e verdura, estrattori di olio a crudo da semi oleosi…

Foto di Ecovillaggio Lumen