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Dalla tecnologia alla cura

A cura di Corrado Fontana, giornalista di Valori.it

 

«Humana Vox è una start up innovativa a vocazione sociale nata nel 2017, il cui scopo primario è sempre stato quello di sviluppare tecnologie e piattaforme digitali al servizio della persona, dei suoi familiari e degli operatori sanitari». Così, in estrema sintesi, descrive la “sua creatura imprenditoriale” Fosca Basso, oggi amministratore delegato della società, ma anche infermiera pediatrica professionale – ruolo che continua a esercitare quando possibile –.

Ideatrice e cofondatrice del progetto insieme alla collega infermiera Claudia Piga (e con Giancarlo Mascetti, biologo con dottorato in biofisica, e Davide Consonni, esperto in amministrazione, finanza e controllo), Basso sta infatti guidando un’impresa che nasce dalla consapevolezza della crescente importanza delle figure che svolgono l’assistenza domiciliare ai malati cronici e, più in generale, alle persone fragili e anziane. Ed ecco perché Humana Vox realizza piattaforme digitali interoperabili – cioè connesse tra loro – per coadiuvare l’attività di infermiere/i libero professionisti (sono 80mila in Italia, aumentati negli ultimi tre anni di 16 mila unità); nonché per migliorare l’accesso ad alcuni servizi di cura da parte dei pazienti, dei loro familiari e caregiver (termine che abbiamo imparato a conoscere nella pandemia di Covid-19); e infine per favorire il coordinamento e la comunicazione tra tutte queste figure.

«La prima piattaforma lanciata sul mercato – spiega la CEO – si chiama Care Vox ed è una sorta di infermiere virtuale che affianca e accompagna la persona con patologia cronica e il suo caregiver nella gestione quotidiana della malattia. Consente di creare un sommario dello stato di salute attuale e pregresso, e delle abitudini di vita. Include un assistente vocale, invia promemoria sulla terapia e informazioni sui vari devices del paziente (smartphone, tablet, Pc…), ricorda di rilevare la pressione, suggerisce quando effettuare attività fisica, include un calendario degli appuntamenti e schede validate sulla base della letteratura medico-scientifica internazionale per effettuare una valutazione preliminare del rischio di sviluppare determinate patologie. A giugno uscirà una seconda piattaforma, studiata per l’operatore sanitario che si occupa di assistenza territoriale, in particolare rivolta agli infermieri di famiglia e di comunità».

Insomma, mentre molti di noi – per necessità di smart working o per mantenere relazioni e contatti personali durante la pandemia – acquisivano dimestichezza con diversi strumenti informatici prima ignorati, Humana Vox elaborava modalità per sfruttare tali competenze a fini di cura. E lo faceva col supporto di Banca Etica. «È  stata da subito la nostra prima scelta – conclude Basso –, proprio perché la vocazione sociale crediamo si veda anche da questo tipo di partnership. Poi siamo venuti a conoscenza del bando Innovare in rete a cui abbiamo partecipato, ed è stata una sorta di prosecuzione naturale del percorso». Un percorso apprezzato dal vice-responsabile della filiale di Genova, Pino La Rocca, che di Humana Vox sottolinea la volontà di sviluppare l’idea e l’azienda sul territorio, «quando avrebbero potuto agevolmente farlo all’estero», e la vicinanza ai principi dell’economia solidale: «Pur operando in settore spiccatamente profit, il profilo base di assistenza per i pazienti resta gratuito e viene finanziato con le quote dei profili professionali e di quelli più evoluti ».

In attesa del lancio della seconda piattaforma, la cartella infermieristica, Care Vox è già in uso presso una sessantina di abbonati. Si tratta soprattutto di pazienti, persone con età sotto i 64 anni affetti da più patologie croniche, e di caregiver: in questo caso il target preminente è costituito da donne tra i 45 e i 65 anni che spesso accudiscono ultrasessantacinquenni offrendo loro un supporto, ora anche digitale. E chissà che il coronavirus, per una volta, abbia data buoni frutti, accelerando lo studio e l’impiego efficace di servizi avanzati, in certi casi virtuali, capaci di rispondere bisogni di salute e benessere molto concreti e diffusi.