GIT Bolzano
Gruppo di Iniziativa Territoriale di Banca Etica
Oggi iniziamo il racconto della terza delle attività del Cantiere Partecipazione 2020: le interviste ai portatori di valore, che si aggiungono alle altre due attività, il cantiere Git e le conversazioni sul futuro della Banca.
Le interviste sono state condotte secondo la metodologia qualitativa: 1 ora di colloquio in cui è stato affrontato il rapporto con la Banca nelle sue diverse dimensioni. Tra luglio e settembre sono stati ascoltate 30 persone socie con caratteristiche e comportamenti anche molto differenti nell’ottica di comprendere quali siano le diverse priorità di chi sceglie Banca Etica. Oltre al genere, l’età e il livello di attività nella vita della banca, più o meno intenso o nullo, sono state considerate infatti altre variabili, come le caratteristiche operative del rapporto con la Banca: privati e persone giuridiche; chi ha beneficiato di finanziamenti e chi no; chi ha fondi di investimento, ecc.
Ultimo elemento considerato nella composizione del campione è stata la distribuzione sul territorio.
L’obiettivo dell’indagine è stato conoscere quello che i soci pensano della Banca e del modo in cui sentono di partecipare alla sua vita.
Le rilevazioni hanno permesso di riconoscere 4 differenti profili e per ciascun profilo due particolari ruoli che i soci riconoscono a se stessi.
Il primo profilo è stato chiamato i “pionieri”, le persone che hanno creduto nel progetto fin dalla nascita e vedono la Banca come una figlia (“è il mio progetto!”). Tra questi si distinguono le “guide”, che si sentono impegnati a orientarla in un mondo nuovo e complesso e i “garanti”, che si occupano invece del mantenimento dell’ortodossia originale del modello. (Nel campione coinvolto i pionieri sono persone socie fin dalla nascita della Banca – o prima – e hanno un’età superiore ai 50 anni.)
Ci sono poi gli “impegnati”, che dedicano gran parte del proprio tempo libero alla banca. Tra questi si distinguono i “cavalieri”, che assumono il ruolo di testimoni verso i terzi e i “bagatti”, che cercano soluzioni creative perché il progetto continui a rinnovarsi e a convincere nuove persone. (Gli impegnati, nel nostro campione, sono prevalentemente uomini, soci dalla nascita della Banca o da almeno 10 anni, e hanno scelto BE come unica Banca di riferimento.)
Il terzo profilo è quello degli “alleati”, soggetti impegnati in altre attività, che non partecipano alla vita della banca, ma che si sentono di condividere con Banca Etica una tensione ideale. Tra questi si distinguono “gli amici”, che stimolano la creazione di nuove soluzioni attraverso la segnalazione alla banca delle proprie esigenze operative, e “i clienti”, che sentono di far parte di una rete selezionata e di contribuire alla crescita della Banca con le proprie scelte finanziarie. (Gli alleati, nel quadro del nostro campione, sono persone di età tra i 30 e i 50 anni, che hanno scelto Banca Etica come banca principale per la propria attività)
Il quarto e ultimo profilo è quello dei “sostenitori”, ossia persone che mettono a disposizione della Banca tempo e competenze – se interpellati – o che semplicemente mettono a disposizione il loro denaro per contribuire al progetto di una finanza più giusta. (I sostenitori hanno un’età tra i 30 e i 50 anni, più spesso sono impiegati .)
“I risultati ci permettono di sgombrare il campo da una visione univoca e standardizzata delle persone socie di Banca Etica che risultano invece un concerto polifonico in cui si colgono differenti priorità e sensibilità” commenta Manuela Ferrari, direttrice di ricerca qualitativa che ha coordinato l’indagine per Banca Popolare Etica.
I risultati dell’analisi sono stati ricchi e articolati e tante sono le riflessioni emerse che continueremo a raccontare.
Per tutto questo, RESTIAMO CONNESSI