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Giovani, cultura e bici: l’antica villa torna a ruggire

A cura di Corrado Fontana, giornalista di Valori.it 

«Gevorgyan Martiros è un vulcano di idee. La sua villa è diventata un’opportunità per molte persone che sperimentano progetti imprenditoriali, tanto più da quando, nel marzo del 2018, si è rivolto a Banca Etica chiedendo un finanziamento garantito dal fondo nazionale per le PMI». Così – ricorda il responsabile della filiale trevigiana Rodolfo Rocco – è rinata Villa Albrizzi Marini: dimora storica situata a San Zenone degli Ezzelini (TV) non lontana da Bassano del Grappa, e altrimenti indirizzata al destino di progressivo decadimento che accomuna molte sontuose – ma costose – ville venete.

Ribattezzata Villa Works, Villa Albrizzi Marini ha invece visto affermarsi passo dopo passo, a partire dal 2015, il ripristino e la riconfigurazione dei nove ettari di parco, con una nuova illuminazione, nonché la rigenerazione del piano terra e del secondo piano della barchessa e delle scuderie. Ed è grazie al microcredito e al lavoro e all’entusiasmo di Martiros e di tanti altri giovani neo-imprenditori che i visitatori possono trovare all’interno della proprietà un vero e proprio Bike Park con servizio di noleggio delle biciclette e una pista dove sbizzarrirsi sui pedali di una mountain bike; un cocktail bar con ristorazione e consumo di prodotti italiani artigianali; una foresteria con stanze a tema; un orto; spazi per eventi, concerti, mostre d’arte e conferenze; servizi di catering per varie manifestazioni. Tutte occasioni di occupazione giovanile e servizi disponibili alla cittadinanza, aperti in modo continuativo.

Volo in paracarrello biposto (un ultraleggero che fa uso del parapendio a motore)

«Con Banca Etica – spiega Martiros – c’è un’affinità che trae spunto dalla volontà di capire se, a partire da cifre minuscole d’investimento, si possono sistemare edifici come questa villa veneta, che era abbandonata da oltre 40 anni. Abbiamo iniziato con un budget da 3mila euro e un enorme peso della parte burocratica dal punto di vista delle tutele paesaggistiche e monumentali, motivo per cui tanti edifici di questo tipo versano in stato di abbandono. L’intervento di Banca Etica c’è stato fin dal ripristino del primo locale, adibito a bar così da poter avere un flusso di cassa». Gli spazi recuperati man mano sono stati destinati ad attività diverse – ormai una quindicina – che vanno dal volo libero (con appassionati che giungono anche da Olanda e Germania) al videomaking, dall’apicoltura al centro cinofilo, dalla galleria d’arte diretta da due ragazze in una provincia del Nord Est dove un trittico di nudo maschile può ancora creare scandalo (!) alla sala prove per le band musicali, dal laboratorio di customizzazione delle moto, alla libreria, al ristorante, alle camere d’albergo… «E così dei cinque edifici della villa – conclude Martiros – tre sono stati ripristinati. Col supporto di Banca Etica, in collaborazione con Mag Venezia, avvalendoci di un cuscinetto finanziario per lo sviluppo di idee imprenditoriali, fondato su un piano di reciproca fiducia».

Un angolo della libreria dove trovano spazio scrittori, spettacoli teatrali e intervalli musicali

Villa Works, soprattutto d’estate, è meta di pubblico da Venezia, Mestre, Vicenza, oltreché Treviso, e insiste su un entroterra culturalmente vivace. È un progetto in continua evoluzione e appare come un modello da considerare attentamente per le buone prassi legate al supporto alla microimprenditoria e all’investimento sul recupero. Recupero del patrimonio edilizio storico esistente, frenando così la cementificazione, ma anche, in nome dell’economia d’esercizio, recupero degli scarti aziendali quanto più è possibile, riducendo perciò il consumo di risorse e l’inquinamento. E poi, in questo Paese dove persone, infrastrutture e sistemi economici invecchiano, la rinascita della villa rappresenta una esperienza interessante destinata a non restare isolata. Martiros, che ha già sperimentato l’idea in scala più piccola, su un castelletto fuori l’Aquila, sta avviando un percorso simile per recuperare un’ex vetreria di Murano. Anche lì con capitali minuscoli e la collaborazione di tante aziende, forme di baratto, scambi, sponsorizzazioni, e un pensiero rivolto già ad un coinvolgimento di Banca Etica.

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