L’inizio della storia delle MAG (ovvero Mutua AutoGestione) in Italia è del 1978, mentre la storia di MAG 6 di Reggio Emilia è cominciata più di trent’anni fa e oggi – specifica l’amministratore Enrico Manzo – continua grazie all’attività svolta in qualità di «cooperativa di finanza mutualistica e solidale, formalmente iscritta all’articolo 111 del testo unico bancario come operatore di microcredito», e con un’offerta di servizi che poggia su numeri di tutto rispetto: oltre 2,6 milioni di euro di capitale sociale garantiti da oltre 1600 soci, e capaci di finanziare un’ottantina di soggetti, progetti e imprese appartenenti a settori economici differenti. E non è tutto. Perché MAG6 è sì formalmente una cooperativa, ma è diventata anche impresa sociale, assumendo «una veste che ci sembrava più consona all’attività che svolgiamo, alle modalità con cui le portiamo avanti, agli ambienti e alle situazioni in cui siamo inseriti – prosegue Manzo -. Un po’ come accade in Banca Etica, chi chiede un finanziamento presso MAG6 viene sottoposto a un’istruttoria sia economica che socio-ambientale, tanto che possiamo dire che MAG6 operi in modo complementare a Banca Etica, raggiungendo spesso e volentieri destinatari cosiddetti “non bancabili”».

Lunga e profonda è infatti la relazione tra queste due organizzazioni, e connotata da  affinità di visione del ruolo della finanza nella società, come sottolinea Fabrizio Prandi, responsabile della filiale bolognese di Banca Etica, a proposito di un «…legame che si è radicato e consolidato. Rispetto ad altre MAG, che erano confluite in Banca Etica, MAG6 ha mantenuto la propria individualità e da qualche anno siamo la loro unica banca di appoggio. Con MAG6 c’è una serie di relazioni e convenzioni, e c’è affinità riguardo il tipo di soggetti finanziati, per lo più appartenenti all’economia sociale, all’economia solidale e quella mutualistica, su cui particolarmente investe MAG6».

La raccolta di capitale di MAG6 avviene esclusivamente attraverso l’ingresso come soci nella cooperativa, e il capitale sociale viene utilizzato esclusivamente per sostenere progettualità che si muovono in un’ottica di cambiamento sociale, soggetti che spesso,  pur essendo bancabili, si rivolgono a MAG6 per effettuare una scelta consapevole di allontanamento dagli istituti di credito tradizionali, dal momento che, precisa ancora Manzo, è sua precipua caratteristica «la messa in discussione di alcuni perni del mercato tradizionale della finanza, in primis quello delle garanzie. Fin dalla nascita nel 1988 MAG6 svolge attività finanziaria in assenza di garanzie patrimoniali, cosa che solo oggi è obbligatoria per gli operatori di microcredito. Questo è uno dei cardini del nostro modo di fare finanza, perché quello che raccogliamo non sono garanzie patrimoniali ma garanzie relazionali, attraverso fideiussioni di carattere personale. Si crea così una rete di soggetti che fungono da sostegno alla progettualità finanziata, cercando di fare emergere quanto è disponibile un territorio a responsabilizzarsi economicamente perché nasca ed esista un’iniziativa».

Dal punto di vista della tipologia di attività finanziate, MAG6 spazia dall’agricoltura di prossimità, biologica e biodinamica, al mondo della cooperazione sociale; include realtà di teatro civile e sociale, botteghe di commercio equo e solidale, attività legate alla cura della salute e al benessere, attività olistiche… cercando di perseguire una trasversale visione di cambiamento sociale positivo, che ponga al centro le persone e non il profitto. E ora sta sperimentando nuovi e audaci percorsi di cosiddetta “sostenibilità condivisa”: «Stiamo cercando di sperimentare con la nostra base sociale una sorta di economia di comunità, per cui è la comunità che si accolla i costi di struttura, attraverso una compartecipazione ai costi a monte, ciascuno secondo le proprie possibilità, attraverso una sorta di fiscalità autogestita, tale per cui chiunque voglia accedere a ciò che MAG6 è in grado di erogare, prestiti compresi, può farlo senza bisogno di un corrispettivo diretto. Questo è un cambio di paradigma, e ad oggi abbiamo circa 200 soci che hanno aderito, accettando un impegno continuativo in questa direzione», conclude Manzo.

Photo Credit: MAG6