GIT Modena
Gruppo di Iniziativa Territoriale di Banca Etica
Si è concluso il 22 dicembre 2016 con lo spettacolo “E tu di che PIL sei?” di Maria Giulia Campioli, il corso di educazione finanziaria tenutosi nei licei “Formiggini” e “Don E. Magnani” di Sassuolo. Durante il mese di dicembre, ogni sabato, i volontari del GIT si sono recati nelle classi 4ª e 5ª delle scuole per far giocare gli studenti al “Gioco delle Banche”.
Ma che cos’è questo “Gioco” e perché sta diventando così famoso?
“Il gioco simula, semplificandola, una delle attività normali delle vita moderna, ovvero l’azione di investimento di risparmi da parte di privati, attraverso l’utilizzo di un istituto di credito, luogo deputato, per eccellenza, alla gestione del denaro e quindi dell’economia – queste le prime parole dell’introduzione – ogni famiglia ha dei risparmi che investe in banca per ottenere un interesse“.
Il meccanismo è questo: durante ognuno dei dieci turni/mesi (gennaio e agosto sono esclusi perché le banche solitamente sono chiuse) ogni famiglia ha dei risparmi che vuole investire in una qualche banca per guadagnare qualche soldo dagli interessi. Non tutte le banche però sono uguali: ognuna ha un proprio nome e un proprio settore di investimento che influiscono sul “mondo” del gioco in maniera differente.
Durante lo svolgimento capita quindi che le scelte di investimento abbiano una ricaduta negativa sul benessere generale della comunità, simboleggiato dai PQV, i Punti Qualità della Vita. Questo spinge le famiglie a rivedere la propria strategia e a mettere in discussione i propri principi su cui si basano le scelte, generando a volte anche conflitti interni.
Il gioco si pone quindi l’obiettivo di aiutare a comprendere come la strategia di investimento vincente sia quella in cui l’interesse individuale si bilancia con l’interesse della comunità in cui si vive e in cui qualità di vita e interesse individuale sono in armonia.
“Nell’attività di investimento la ricerca di un sempre più alto rendimento spinge ad una politica di impiego del denaro sempre meno attenta alle ricadute sul piano sociale ed ambientale dei progetti finanziati”.
Nel gioco
Scopo del gioco è avvicinare con semplicità al tema della finanza, senza gli appesantimenti nozionistici che rendono questo un tema particolarmente noioso e avverso ai più giovani (e non solo).
Il gioco, nella logica di una gara divertente, aiuta a toccare con mano argomenti altrimenti non immediatamente comprensibili, quali per esempio quello di investimento, di interesse e di collegamento tra investimenti e qualità della vita individuale e collettiva.
Il gioco si pone quindi l’obiettivo di aiutare a comprendere come la strategia di investimento vincente sia quella in cui l’interesse individuale si bilancia con l’interesse della comunità in cui si vive e in cui qualità di vita e interesse individuale sono in armonia.
Vince chi meglio interpreta il contesto e utilizza le proprie risorse in maniera positiva. Alla fine del gioco i partecipanti avranno sperimentato il collegamento tra scelte di investimento finanziario e qualità della vita collettiva e avranno inoltre una prima nozione di finanza etica.
Anche quest’anno il GIT ha continuato il progetto di educazione finanziaria nelle scuole con l’obiettivo di avvicinare e sensibilizzare i giovani ai temi della finanza etica. Questa volta i volontari del GIT sono stati nelle classi 4ª e 5ª degli istituti “A.F. Formiggini” e “Don E. Magnani” di Sassuolo per far giocare gli studenti e farli riflettere sul ruolo delle banche e sugli impatti sociali e ambientali delle scelte di investimento.
Il gioco mette in evidenza come le scelte effettuate non valutando il bene comunitario, ma mettendo al centro l’interesse personale, vadano a limitare la qualità della vita per tutti i cittadini. Nel gioco, ma anche nella realtà, i maggiori interessi si generano nei settori speculativi, dove il rendimento dell’investimento si basa spesso su un azzardo, alto rischio e (non sempre) alto rendimento. Denaro per fare denaro, senza contare le ripercussioni di questi investimenti in termini ambientali, sociali ed economici di lungo periodo. Riducendo l’interesse ricercato è possibile invece sostenere forme di economia che sono in grado di garantire la crescita dell’economia nel rispetto della persona, dell’ambiente in cui questa vive, favorendo contemporaneamente una buona qualità della vita. Anche nelle scelte di investimento ognuno di noi può decidere da che parte stare, che modello di economia sostenere, come contribuire ad un mondo migliore. È un’opportunità che abbiamo e insieme una responsabilità. l’importante è maturare la consapevolezza che l’uso che facciamo del denaro non è neutro. E che dobbiamo vigilare sulle nostre scelte per non permettere alle banche di “giocare” con il denaro che noi affidiamo a loro.