“Chi fermerà la musica?!”, recitava un pezzo dei Pooh divenuto famosissimo qualche anno fa. La risposta, auspicabilmente, è “nessuno!”. A dimostrarlo è anche la vicenda dell’iconico circolo Arci di Taneto di Gattatico (strategicamente a metà strada tra Reggio Emilia e Parma), il Fuori Orario, rialzatosi a dicembre 2021 dopo esser stato messo in ginocchio dalla pandemia di Covid-19. Ma più del virus ha potuto la volontà di un gruppo di soci capitanati da Stefano Spadacini, storico collaboratore del locale e oggi presidente di B-Side, che insieme hanno fondato l’associazione (APS) senza scopo di lucro che promuove la cultura attraverso concerti, aggregazione sociale e incontri, proseguendo la straordinaria storia del Fuori Orario per la 28ma stagione.

«Ho cercato delle persone con cui costituire un gruppo di lavoro – spiega Spadacini –, sempre all’interno di Arci, poiché per noi avere dei soci e non dei clienti è un elemento distintivo. Con questo gruppo di persone abbiamo quindi realizzato l’operazione tramite Banca Etica, che ha rapporti storici con Arci. Io conoscevo già Banca Etica, di cui ho sempre apprezzato le motivazioni sul piano sociale, e dal momento che per i soggetti del Terzo Settore c’era la possibilità di ottenere un finanziamento garantito da Cooperfidi, con fondi della regione Emilia Romagna, siamo ripartiti. E Banca Etica è rimasta sempre al nostro fianco, ben oltre le necessità nude e crude dell’operazione, di certo aldilà del sostegno che avremmo probabilmente ricevuto da qualsiasi altra banca: ci ha sospinto, ci ha aiutato… in questa bella avventura, con un prestito che è servito per acquistare le attrezzature e avere un minimo di liquidità per poter ricominciare».

B-Side è nata, insomma, con l’unico obiettivo di gestire il circolo, che svolge la sua attività prevalente tra fine estate e fine primavera, e ha portato a esibirsi artisti importanti e artisti minori anche nel 2022, prima di mettersi a riposo, in attesa di riaprire a settembre con alcuni concerti già fissati. L’anima del Fuori Orario è infatti quella di un grande club live, capace di prendersi qualche rischio imprenditoriale con concerti di band giovani in cerca di lancio e una grande vivacità anche nelle fasi dopo concerto, grazie alle performance e all’intrattenimento dei dj in consolle o con serate di stand up comedy, per un pubblico dai 20 anni in su, offrendo un’area coperta per 800 persone e altri 400 posti all’aperto, grazie al lavoro di circa 25 persone, che per gli eventi principali sono tutte coinvolte. 

«Il nostro stile musicale si orienta molto al rock, all’indie rock, con serate anche per il cantautorato e il folk, alla Modena City Ramblers, per capirsi, anche se nell’after live il taglio si fa un po’ più commerciale. Se prima chiamavamo cantautori come un De Gregori o Max Gazzè, oggi nel nostro target rientrano per esempio Dargen D’Amico, Giancane… In cartellone, ad aprire la prossima stagione, il 17 settembre, abbiamo il concerto della Bandabardò con il raduno dei loro fan. E a cantare ci sarà Cisco Bellotti, ex voce MCR, da che Erriquez ci ha lasciato, purtroppo». E se il principio della 29ma stagione si annuncia di grande interesse, va detto che la forza del Fuori Orario non sta esclusivamente nella scelta musicale: «Chi ci entra per la prima volta – conclude Spadacini – non può che rimanere a bocca aperta, perché si trova di fronte un vagone ferroviario degli anni ‘50 ristrutturato e trasformato per il servizio di distribuzione cibo e bevande. È un locale fantastico, e dopo 30 anni di attività è ancora tra i più belli che io abbia mai visto. Con i soppalchi dove si può godere della musica dall’alto, un palco da 40 metri quadri, il bancone lunghissimo in mattoni rossi e la regia sopra, che gli danno un carattere unico».

Realizzato pezzo dopo pezzo, negli anni, da chi ci ha lavorato e da chi l’ha amato, il Fuori Orario esprime insomma uno spirito di creatività, condivisione e inclusione cui ha deciso di partecipare, convintamente, Banca Etica, erogando il finanziamento da 100 mila euro servito per l’acquisto dei materiali necessari alla ripartenza del circolo. Il locale rimane del resto un punto di riferimento per la musica dal vivo in Italia e, in particolare, per le province emilianoromagnole vicine, dove si afferma come tappa fissa dei ragazzi nel fine settimana. E poiché, «Come tante realtà del settore cultura, anche il Fuori Orario ha avuto momenti di difficoltà, e tanto più durante la pandemia, noi abbiamo supportato con grande piacere l’associazione B-Side che ne ha preso in mano la gestione, decidendo di farlo ripartire» – sottolinea il responsabile della filiale di Reggio Emilia, Fabrizio Prandi –. E allora, let’s rock!

Photo Credits: Fuori Orario