GIT Pisa Livorno
Gruppo di Iniziativa Territoriale di Banca Etica
INTRODUZIONE
Nei paesi in via di sviluppo milioni di famiglie vivono in una sostanziale “economia di sussistenza” con i proventi delle loro piccole imprese agricole e artigianali, entrando a far parte della catena della economia produttiva con modalità informali e spesso irregolari e sostanzialmente rimanendo emarginate.
Ed infatti il lavoro informale e irregolare, come in tutti i paesi del mondo, non ha accesso al credito tradizionale.
Per superare questa marginalizzazione, sono sempre di più le comunità che cercano di organizzarsi in gruppi, piccole associazione come in cooperative, che, costituite legalmente, hanno teoricamente acceso ai crediti tradizionali, anche se comunque con tassi d’interesse molto elevati. Ma in realtà la difficoltà di accedere al prestito bancario rimane, e questo a causa della scarsità o dalla mancanza di garanzie reali, causate dalle stesse condizione di partenza, cioè dal fatto di avere un’economia di sussistenza che non produce valore aggiunto adeguato, e che dunque impedisce l’accesso al credito anche alle forme associate e cooperative che, in teoria, avrebbero la massa critica sufficiente, e quindi, ancora, si ritorna al punto di partenza: la mancanza di risorse finanziarie necessarie ad avviare e sviluppare uno sviluppo economico e sociale dignitoso e non emarginato.
Sostanzialmente la difficoltà di accedere al prestito bancario è dovuta al fatto che il sistema
bancario tradizionale ‘’fotografa’’ la situazione económica e finaziaria attuale – di sussistenza – e non prende minimamente in considerazione le reali future possibilita di crescita e sviluppo che
saranno generate dalle nuove attivita produtive che un investimento finanziario oculato
permetterà di concretizzare, generando importanti flussi economici e finaziari.
Almeno nel caso della Comunità di Colon – Rivas, Nicaragua, composta da circa 1200 persone, ma tantissime sono le comunità nella stessa condizione – vi è poi un nesso fondamentale tra le
condizioni attuali di “economia di sussistenza”, e l’assenza quasi totale di energia elettrica e
telecomunicazioni. Assenza di energia elettrica che, oltre a non dare alle abitazioni e agli abitanti, quel minimo di confort di vita “civile” (neppure una lampadina, di sera!), ancor di più non consente di generare valore aggiunto commercializzando la produzione agricola abbondante, a causa della mancanza di una “catena del freddo” che consenta di stoccare, per poi vendere, frutta, verdura, carne, pesce, latte, ecc., visto il deperimento che il clima provoca in poche ore.
E ancora: l’assenza di telecomunicazioni, cellulari e internet (e dell’energia necessaria al loro
funzionamento), emargina ancora più di prima queste comunità: nel mondo odierno chi è
privato dell’accesso alle telecomunicazioni è molto più emarginato di quanto lo fosse 100 anni
fà, quando il mondo era molto “più lento” per tutti.
L’assenza di energia, se non con i “voraci” ed inquinanti generatori a gasolio che “svuotano
tasche già quasivuote”, invece che di energia pulita, autoprodotta ed autoconsumata, è
condizione prima di una emarginazione sociale ed economica che in un mondo interconnesso
aumenta invece che diminuire, e si aggrava rispetto al passato.
Queste sono le considerazioni di fondo di un progetto che pensiamo di poter definire “Progetto di Cooperazione con la Comunità di Colon” e “Progetto di participazine pubblico privata” per i
seguenti motivi:
Il primo legato alle figure dei soggetti coinvolti, e cioè la Cooperativa locale, Banche Cooperative
Locali, Società di progettazione, Onlus, e Ong:
• la COOPERATIVA AGROPECUARIA DE PRODUCION MIGUEL ANGEL ORTEZ R-L di Colon che ha
sollecitato in proposito i seguenti soggetti:
• Officine dei Venti Italia sas, una piccola ma specializzata Società Italiana di Progettazione di
impianti da fonti rinnovabili i cui componenti sono attivi da quasi trenta anni nel settore, e pure in progetti di Cooperazione in Nicaragua e paesi Africani, operando in Nicaragua tramite la Consociata Oficina del Viento Nicaragua SA.
• Società Nicaraguense – Ometepe Energy SA, che ha come principale soci, la COOPERATIVA DE AHORRO Y CRÉDITO CAJA RURAL NACIONAL, R. L. (sostanzialmente una Banca delle Cooperative Nicaraguensi),
• L’associazione ITALIA – NICARAGUA, Circolo “C. Fonseca” di Livorno – Onlus, che ha già
sottoscritto una Lettera con “Manifestazione d’Interesse” e stà già collaborando all’evoluzione del Progetto,
• Legambiente – ONG, che stà valutando con interesse di partecipare al Progetto
Il secondo motivo stà a nostro parere proprio per l’approccio che punta a trovare “forme e
modalità non convenzionali” per l’accesso a servizi finanziari necessari, che riteniamo siano da
realizzare tramite la valutazione e la stima delle future attivitta produttive e dai futuri flussi di
cassa da questi generati, e che dovranno essere garantiti da precisi impegni, accordi e contratti
con la Comunità e la Cooperativa.